Capitolo 7

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La cena stava andando bene, Edward spiegava a Jack i problemi più gravi dei settori medici e dell'avanzambuento della tecnologia, utile per scoprire nuove cure per le malattie.
Mia madre lo guardava affascinata e sorrideva, mia sorella si era alzata da un paio di minuti per parlare al telefono con Lenox.

Ho beccato Justin a guardarmi e ogni volta mi faceva un sorriso, che mi faceva arrossire.

"Vado a prendere il dolce" annunciai anche se nessuno faceva caso a me, mi alzai e andai in cucina.

POV'S JUSTIN

Sapevo che sarebbe stata una cena noiosa, ma non pensavo fino a questo punto.
Mi sono rifiutato di venire ma mio padre ha minacciato di togliermi l'auto. Stronzo.

Ora sono costretto a stare seduto qui a sentirlo come si vanta del suo lavoro, e questi stupidi che lo stanno ad ascoltare. Patetici.
Quella donna, Jennifer o Giselle, come cazzo si chiamava?
Manca poco sbavare su mio padre, ammetto che sia una bella donna, castana e occhi chiari, suppongo che quel bocconcino della figlia abbia preso gli occhi da lei.

A proposito, la guardo e le faccio un piccolo sorriso, lei arrossisce.
Adoro l'effetto che ho sulle ragazze.

"Vado a prendere il dolce" dice e si alza andando in cucina.

Oh no, non rimango qui da solo con questi idioti un minuto di più, mi alzo prima di suicidarmi e vado verso l'ingresso, nessuno si accorge di me, perfetto.

Estrago il mio pachetto di Malrboro dal taschino della giacca nera di e l'accendino dalla tasca dei jeans.
Mi appoggio allo stipite della porta in cucina e mi godo lo spettacolo.

Madison è leggermenge piegata sul lavandino chiudendo la finestra.
Che culo ragazzi, se solo non fosse la figlia della donna di mio padre non mi dispiacerebbe scoparci qualche volta.

È abbastanza bella e molto attraente, i occhi sono di un mix tra verde e castano chiaro accompagnati da lunghe ciglia, ha i capelli neri e lunghi che le arrivano a metà schiena, ha delle labbra carnose e ha un bel fisico, gambe lunghe e belle curve, indossa dei jeans stretti e scuri, una maglia bianca con la svolatura a V, la manica tre quarti e stretta anche essa e le mette in evidenza le tette, e che tette.

Ringrazio che abbia messo un top nero sotto altrimente sarebbe difficile non venirmi duro guardandola.
Si gira e mi vede, arrossisce ancora.

"Ti serve qualcosa?"
Chiede gentilmente.

Faccio un sorriso malizioso. 'non hai idea cosa mi servirebbe ora piccola, magari con quella meravigliosa bocca che ti ritrovi?', vorrei dirle ma evito di fare lo stronzo.

"No bambolina, sto apposto così" mi avvicino sorridendo e lei mi guarda.

"Posso fumare?" Chiedo quando sono abbastanza vicino da rentire il suo respiro che aumenta velocemente.

Annuisce e si gira per aprire la finestra, metto una mano sul suo fianco stringendola leggermente e avvicinandomi, schiaccio il mio corpo dietro al suo, devo resistere per non spogliarla e scoparla qui.
Ma non credo che a sua madre farebbe piacere vedere la figlia che urla di piacere sul suo tavolo di marmo.

"Faccio io" le sussurro all'orecchio.

Si gira di scatto e mi fissa gli occhi e le labbra, si morde leggermente il labbro inferiore e giuro che avrei voluto mordeglielo anche io, poi ritorna a guardarmi gli occhi.

"Si, io..beh..io..il dolce, p-porto il dolce"
Si allontana velocemente da me e prende il vassoio blu e scompare andando dagli altri.

Come pensavo, le sono bastate due parole per farla impazzire, sorrido soddisfatto e accendo la mia sigaretta portandola alle labbra.
Faccio un lungo tiro e sento i miei muscoli rilassarsi, ne avevo proprio bisogno, ora spero solo che questa serata di merda finisca, mi aspetta una festa dopo.

Change MeWhere stories live. Discover now