(Capitolo 20)

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Mi sveglio a causa della sveglia che non smette di suonare e mi alzo lentamente cercando di non svegliare Alex.

Mi precipito in bagno e faccio una doccia veloce. Avvolgo il mio corpo nell'asciugamano e torno in camera a decidere cosa indossare.

Fortunatamente dorme ancora.

Apro il mio armadio e opto per un paio di jeans stretti strappati e una felpa nera con la scritta 'Vans' in bianco.

Chiudo l'armadio e non appena mi volto vedo Alex intento a fissarmi.

-Ahh- urlo. Forse per lo spavento o l'imbarazzo.

-Non credevo di essere così brutto- dice facendo il finto offeso.

-Non lo sei,fidati- dico sorridendogli.

-E con questo cosa vuoi dire?- domanda con un ghigno stampato sul volto.

-Che devo andare a cambiarmi- dico uscendo dalla mia camera per rifugiarmi in bagno.

Rilascio un sospiro di sollievo e non so nemmeno io da quant'è che lo stavo trattenendo.

Mi vesto velocemente ed esco dal bagno. Afferro lo zaino e scendo giù seguita da Alex.

-Buongiorno mamma- dico salutandola.

Ricambia il sorriso e saluta anche il mio migliore amico.

Facciamo velocemente colazione e poi usciamo di casa.

Saliamo sulla sua splendida moto rossa e sfrecciamo verso casa sua.

[...]

-Aspetta qualche minuto qui,vado a fare la doccia- mi dice Alex lasciandomi in camera sua.

La camera è perfettamente in ordine,le pareti sono dipinte di un azzurro intenso con qualche sfumatura di bianco.

Niente male.

Mi butto sul letto e alzo lo sguardo verso il soffitto, spostandolo da destra a sinistra.

Noto dei quadri con delle foto su una mensoletta e sorrido quando vedo che sono tutte foto con i nostri amici, di qualche anno fa.

In una ci sono Elisa e Alex che si abbracciano. Sono davvero carini.

In un'altra siamo tutti: ovvero io,Elisa,Marco,Christian e Alex.

Ne prendo un'altra e sorrido involontariamente: è un mio ritratto mentre rido a crepapelle. Non l'avevo mai notata,tantomeno sapevo che me l'avesse scattata.

La rimetto al suo posto e mi volto per ritornare sul letto quando vedo Alex appoggiato allo stipite della porta che mi guarda sorridendo.

-Da quanto sei lì?- gli chiedo.

-Da un pezzo- dice sorridendo.

-Sei uno spione- dico ridendo.

-Forse- ammette -Andiamo dai,è tardi- dice.

Annuisco e dopo aver salutato sua madre usciamo di casa.

Mi porge un casco e lo indosso,saliamo sulla moto e parte a tutta velocità,infatti devo aggrapparmi forte a lui per evitare di cadere. È impazzito.

-Sei uno stronzo- urlo.

-Sei un amore- mi risponde urlando.

-Sei un idiota- dico.

-Ehi,non ho detto nulla di male- dice tranquillo.

Beh,non ha tutti i torti. Mi ha detto che sono un amore, aww.

In men che non si dica arriviamo a scuola e dopo averlo salutato con un bacio sulla guancia raggiungo la mia aula.

-Ciao- urla Elisa non appena mi vede.

Ricambio con un sorriso e la abbraccio.

-Tutto okay?- le chiedo,oggi è più euforica del solito.

Annuisce e poi si avvicina al mio orecchio.

-Io e Marco stiamo insieme- mi confessa sussurrando.

Lo sapevo io che c'era qualcosa tra quei due.

-Auguri- dico abbracciandola nuovamente.

Mi ringrazia e subito dopo la professoressa fa la sua comparsa in classe.

-Buongiorno ragazzi- dice.

-Buongiorno- diciamo all'unisono.

[...]

La giornata è passata velocemente. Ho trascorso tutto il tempo a studiare per la verifica di domani e ho fatto alcuni compiti per la settimana prossima.

Mi infilo nel letto esausta e non appena chiudo gli occhi mi addormento.

Ops, mi sono innamorataWhere stories live. Discover now