quattro: la festa

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Michael's P.O.V.

Anno 2040

"Il giorno dopo lo zio Ashton è arrivato ed ha iniziato a prendermi in giro per quello che era successo all'appuntamento con Luke. A quanto pare tutti ormai ne parlavano e non sapevo come reagire. Non potevo chiamare Luke, ma neanche andare a cercarlo: era da disperati. Dovevo trovare un modo per poter uscire con lui senza far sembrare che fosse una cosa program-..." In quel momento Alexa mi fermò.

"Papà, ma perché ci stai raccontando tutto questo?"

"Ragazzi, dovete sapere che qualsiasi cosa successa mi ha portato a conoscere vostro padre, non ha senso raccontare non partendo dal principio. Ora, dove ero rimasto..

Dovevo fare in modo di incontrare Luke in modo che non sembrasse programmato e cosa c'era di meglio se non una festa?"

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Anno 2015

Le persone riempivano il nostro appartamento, io ero seduto su una sedia ad aspettare l'arrivo di Luke: sembravo disperato.

All'improvviso Ashton arrivò con una ragazza dai capelli scuri al suo fianco. "Qual è il tuo piano? Stare lì e fare il disperato?"

"Non sto facendo il disperato. Sto solo controllando che la gente non mi distrugga l'appartamento." Dissi io con un tono alquanto disperato. Aveva ragione, in fondo.

"Il biondo non verrà." Fu tutto quello che mi disse prima di sparire con la ragazza.

Aspettai con impazienza tutta la sera. Vidi la gente piena di vita entrare nell'appartamento e la stessa gente uscire sfranta qualche ora dopo. Ma nessuna traccia di Luke.

Il mattino dopo ero seduto sul divano. Mentalmente stavo ripercorrendo la serata prima e nella mia testa le idee sulla non comparsa di Luke iniziarono a vorticare. Fu proprio in quel momento che il cellulare iniziò a squillare.

Era Luke.

Aspettai qualche secondo prima di rispondere, per far sembrare che fosse casuale.

"Pronto?"

"Hey Michael, sono Luke. Voglio scusarmi per non essermi presentato ieri sera. Mi hanno trattenuto al bar."

"Non ti preoccupare, peccato che ti sei perso il divertimento." Detto da me, faceva quasi pena.

"Quanto mi piacerebbe che la festa fosse stasera..."

In quel momento mi balenò un'idea nella testa. "Oggi si fa la seconda parte. Hanno scongiurato per farla continuare. Vieni pure, ti aspettiamo!"

"Va bene, allora a stasera." Staccò la chiamata e subito mi alzai, urlando ad Ashton di alzarsi perché dovevamo organizzare un'altra festa.

"Non verrà anche stasera." Fu l'unica cosa che mi disse, con la voce ovattata dal cuscino nel quale nascondeva la faccia.

E così fu. Non arrivò.

Cioè, non arrivò insieme alle altre persone.

Mentre tutti se ne stavano andando, una figura alta si fermò davanti alla porta. Prima ancora che potessi realizzare, la figura iniziò a dire qualcosa. "Michael, possiamo parlare?"

Era arrivato. Luke era lì.

Annuii con la testa e lo feci entrare. Mi girai e lo portai sul balcone dell'appartamento. Il cielo era scuro, l'aria fredda e il vento scompigliava i capelli di entrambi.

"Voglio scusarmi per essermi presentato solo ora." Fu tutto quello che disse e di nuovo il silenzio prese il sopravvento. "So che sei un ragazzo dolce, nei tuoi occhi riesco a leggere che ci tieni alla cosa tra noi due. So che ti sentivi a disagio l'altra sera e so anche che tu cerchi qualcosa di serio. Me l'ha detto Ashton, per specificare. Comunque, questo non vale per me. Ecco perché mi sono tenuto distante negli ultimi giorni. So che provo qualcosa per te ma so anche che finirei per spezzarti il cuore e non voglio che succeda. Sappiamo anche entrambi che non si possono spegnere i sentimenti." Disse all'improvviso.

Non sapevo come rispondere. Ero felice da una parte a sapere che provava qualcosa, ma dall'altra parte sapevo anche che non ci sarebbe stata alcuna relazione. Ma all'improvviso un qualcosa scattò in me: sapevo che era quello il momento giusto per farlo.

Mi avvicinai a lui, portai le mani sulle sue guance e feci scontrare le nostre labbra. I miei sentimenti non potevano spegnersi, ma dovevo fare qualcosa.

Lui mosse le labbra sulle mie e ricambiò il bacio. Purtroppo durò poco e si staccò dopo pochi secondi, abbassando lo sguardo verso il pavimento. "Non migliori la situazione."

"Volevo farti capire cosa volevo fare l'altra sera e se per stare con te devo far sparire i sentimenti, lo farò."

"Michael, non si può. Per favore, rimaniamo solo amici." Fu l'ultima cosa che mi disse.

Non era esattamente ciò che speravo, ma non volevo rinunciare a lui, anche se significava essere solo amici. Allora presi un grande respiro e annuii con la testa.

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¡Hola chicos!

Sono in Spagna e voglio scusarmi per l'assenza. Come state passando l'estate? Qua fa abbastanza caldo, ma sempre meglio dell'Italia.

Cosa ne pensate del capitolo? Lasciate qualche commento e fatemi sapere.

Al prossimo capitolo!

- Francy

How I Met Your Father || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora