Beatiful Disaster

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"And all the people say:
You can' t wake up, this
Is not a dream!"

Newt

Il ragazzo camminava silenzioso, stando attento a non mettere i piedi in possibili trappole letali e, di tanto in tanto, teneva d' occhio la ragazza dinanzi a lui.
Dopo averla baciata si erano guardati per qualche secondo, poi lei si era allontanata senza proferire parola.
E, in quel momento, il ragazzo si stava ripetendo mentalmente quando fosse stato stupido a cedere ad una tentazione fuori luogo. Si conoscevano da un paio di giorni, eppure lui si era dimostrato davvero, come dire, facile nei suoi confronti.
Sospiró e si guardò intorno.
Dopo qualche altro metro la ragazza si lasciò cadere a terra, esausta.
«Fermiamoci, sono stanca», disse.
Lui la imitò ed iniziò a cercare un qualche nascondiglio nel quale potevano nascondersi.
«Newt?», sentì chiedere.
Si voltò e vide che Cassie aveva in mano la sua lancia e se la puntava al petto. Il ragazzo sgranò gli occhi.
«Newt?Cosa sto facendo? Newt!», vide mentre Cassie avvicinava lentamente la lama al proprio costato e, finalmente, recuperó la sensibilità delle gambe e corse verso di lei, impedendole di trafiggersi. «Cassie! Smettila!», le strappó la lancia di mano, e la guardò basito. Cosa diamine era appena successo? «Io...non lo so. Io, non ero io. Newt, non ero io!», inizió a scendere lentamente sul terreno umido ed, una volta seduta, chiuse gli occhi.
«Cassie, cos' è successo?», chiese sedendosi accanto a lei.
La ragazza scosse la testa. «Non lo so, era come...era come se qualcosa mi stesse controllando».
Più che qualcosa, qualcuno.
«Come ti senti ora?»
«Bene...credo. È mai capitato?», chiese la ragazza. Lui assentì, mentendo. Non era mai capitato che qualcuno si comportasse in quel modo, ad eccezione di Gally.
Ma Gally era Gally.
Vide Cassandra sospirare e chiudere nuovamente gli occhi. «Sono esausta, Newt. Possiamo riposarci?», alla sua domanda Newt non poté fare altro che acconsentire poiché anch'egli era davvero stremato. Non si era mai accorto di quanto fosse fitto quel bosco. Poiché il cielo era diventato di un colore grigiastro dal loro arrivo, Newt non era riuscito a comprendere quanto tempo fosse passato dalla loro fuga.
Passata un' ora, o meno, uno scricchiolio di passi lo fece sobbalzare dal suo stato di "dormi-veglia" -e pensare che non s'era nemmeno reso conto di star dormendo-. Si guardò intorno alla ricerca della fonte di quel rumore, poi passò a svegliare Cassie e ad informarla della situazione. La ragazza annuì, prendendo un sasso delle dimensioni di una pagnotta, come quelle calde che preparava Frypan, e gli fece cenno di esser pronta a qualunque evenienza.
I due giovani, estremamente vicini, attraversarono lo spazio che li separava dalla cosa e si preparano a subire e a contraccambiare. Invece, al posto di un Dolente da uccidere, trovarono Alby e Thomas con due lance in mano.
Alby, non avendolo riconosciuto inizialmente, vi si scagliò contro, facendolo cadere malamente a terra, privo di forze. Cassie si intromise tra Newt ed Alby, tirando a quest'ultimo un calcio lì dove non batte il sole.
Alby, dolorante e malmesso, si voltò verso di lei e le rifilò un pugno in pieno volto. Dal viso della ragazza inizió a sgorgare sangue color rosso cremisi.
Thomas, l'unico resosi conto della loro identità, allontanó Alby e lo tenne stretto dando la possibilità a Newt di riprendere le forze.
Newt si diresse verso Cassie e noto che aveva una mano posata sul naso: «È rotto», ammise la ragazza.
Alby, ormai tornato in sè, parló con voce calma e lenta, come quando si devono spiegare delle cose ai bambini con non molto "sale nella zucca", o meglio, come li chiamava lui: "con molta sploff nel cervello".
«Newt, ti ricordi di me? Sono Alby, un tuo caro amico, ricordi?», chiese.
Newt, tutto rosso dall' imbarazzo, sbottó un: «Certo che mi ricordo te. Sei la testa di sploff più grande che abbia mai visto!».
Cassie si lasciò scappare una risata, ma smise subito a causa del sangue.
«Sei tu, Newt? Oppure ti hanno punto?», chiese questa volta Thomas.
Cassie, altrettanto stufa quanto il biondo -ormai non più tanto biondo, a causa del sangue- urló che se erano vivi non era stato certo merito loro e che avrebbero potuto muovere prima le loro "belle chiappette".
Terminó con un: «Ad aspettare voi, adesso saremmo già morti!» e poi chiuse la bocca in un silenzio carico di rancore.
Alby, furioso, le rispose che, anche se avessero voluto andare a cercarli, non sarebbe stato comunque possibile a causa di creature mostruose chiamate DOLENTI.
«Fagiolina, sei sopravvissuta: congratulazioni! Ma non credere di poter decidere tu, da ora in poi. Qui si fa come dico io, e quando non ci sarò più "io", come dice Newt. Adesso, torniamo alla radura», voltó le spalle a tutti loro e si incamminò con Thomas al suo fianco.
Sentì borbottare da Cassie un «Giuro che lo ammazzo, lo ammazzo».
Newt sorrise, poi si rimproverò: l' amore era un sentimento che le persone come loro, non potevano provare. Ma, semmai ne avesse avuto l' occasione, gli sarebbe piaciuto essere la pedina di quello strano gioco.

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Heilà amori!
Come state? Io tutto
Bene, ma sono davvero
Piena di compiti e di interrogazioni,
Infatti non riesco a pubblicare quasi
Mai! :(
Posso dire di essere soddisfatta del capitolo, e per la prima volta, vedremo il tutto dal "punto di vista" del nostro piccolo Newtie! *-*
Credo che aggiornerò presto perché la storia mi sta prendendo molto, U.u
Adesso la smetto! Buona giornata a tutti!
E lasciate qualche commento per farmi sapere se vi piace lo sviluppo.
Un bacio,
Sara xx

Newt (A Maze Runner Story)Where stories live. Discover now