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"È quel maledetto primo sguardo a delineare un percorso"

Ballavo sulle note di una musica potente ridendo dei passi di danza improponibili di Akim, mentre pensavo di non aver mai trascorso una serata così spensierata.
Nella North le feste non erano quasi mai permesse e quelle che avevano il consenso di assere organizzate non erano divertenti allo stesso modo, fui felice di aver partecipato e non aver fatto vincere la mia insicurezza.
C'era qualcosa però in tutto quello star bene che mi turbava, eliminando a tratti la mia tranquillità interiore. Una sensazione strana che mi aveva accompagnato per tutta la serata, cercai di capire cos'era ma non trovai risposta, decisi così di lasciar perdere, godendomi quegli ultimi momenti prima che la festa volgesse al termine.
Aranel si era ormai assentata da più di venti minuti per andare al bagno e inizia a chiedermi che fine avesse fatto.
Lasciai Akim palesemente brillo in pista a dimenarsi e andai a cercarla. Iniziai a guardarmi intorno, controllai nei bagni, camminai da una parte all'altra della sala.
Guardai ovunque senza successo e quando mi ero ormai convinta che fosse tornata nel suo appartamento sentii una voce provenire dal corridoio. Ero a pochi passi dall'uscita quando in quel macello di risate, urla e rumori, qualcosa o meglio la voce di qualcuno che non mi aveva lasciato indifferente catturò la mia attenzione.

«Come diavolo ti è saltato in mente?» sentii la voce dura del re.

Mi affiancai curiosa all'arco per spiare e capire cosa stava succedendo e soprattutto per vedere a chi si rivolgeva.

«È una mia amica» scoprire che parlava con Aranel mi lasciò perplessa.

«Tua amica? La conosci da quanto, sette giorni? Domani comunicherai un altro nome». Non fu difficile capire a chi si riferiva e mi sentii stranamente dispiaciuta, nonostante già immaginassi il poco entusismo da parte del re di sapere come compagna di studi della sorella una sempliciotta della North.

«No Adrian, mi dispiace deluderti ma non cambierò un bel niente. Lily è la mia scelta!».

«Come hai potuto stringere amicizia con una Vargo!».

Quando sentii quel termine uscire dalla bocca dell'uomo che avevo guardato affascinata e ammaliata per l'intera serata mi fece male, un male strano, che si presentò sotto forma di fitta al petto.

Indietreggiai per andare via e non sentire oltre, ma con il piede finii per toccare il vaso alle miei spalle che andò a sbattere contro il muro e provocò un rumore che fece girare i due dalla mia parte.

«Io no-non volevo, ero venuta a cercare Aranel» non fu facile parlare.

«Non era mia intenzione ascoltare la vostra conversazione» continua per giustificarmi.

«Ma l' ha fatto signorina White» affermò il re senza battere ciglio.

«Si l'ho fatto» ammisi.

«Non crede anche lei sia meglio per la principessa essere affiancata da qualcuno della sua stessa city».

Quelle parole avrebbero dovuto ferirmi ulteriormente ma stranamente, dopo aver udito il modo spregevole con cui mi aveva definito poco prima, rimasi praticamente impassibile.

«Adrian ti prego» Aranel si intromise palesemente dispiaciuta.

«Si maestà, la penso proprio come lei» risposi prima di continuare «ma penso anche che Aranel sia grande abbastanza da poter prendere le sue decisioni da sola e che il livello di una persona non si valuta di certo in base alla city in cui è nata, che sia della South o una semplice "Vargo". Non trova?».

Lo sguardo che mi lanciò il re fu quasi assassino, per poco non mi disintegrai a causa dell'intensità che emanavano quei due sprazzi di cielo.

Prese a camminare nella mia direzione, scrutandomi attentamente e mettendomi una soggezione che cercai di nascondere con tutte le miei forze. Mi si fermò di lato, a un palmo dalla mia spalla, con il corpo in direzione dell'entrata nella sala.

Time Land: BLACK HEARTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora