Golden Days - Panic! At The Disco

4.8K 264 162
                                    

Capitolo 2

Soffiai sulla tazza bollente di tè e respirai il profumo emanato dall'infuso, sprofondando ancora di più contro il morbido divano. Tom, seduto accanto a me, fece lo stesso.

Entrambi ci stavamo godendo il momento. Tutte le preoccupazioni sembrarono svanire dal nulla tanto da creare un gradevole stato di tepore nella stanza.

Avrei voluto che quel momento durasse per sempre.

Sapevo però che prima o poi sarei dovuta ritornare alla realtà, rendendomi conto che ciò non era fattibile, perciò cercai di godermi il più possibile quei lunghi minuti di silenzio.

Sorrisi per la gradevole situazione in cui ci ritrovavamo.

Era da molto tempo che non passavamo una serata così, semplicemente ad oziare sul divano e bere un buon tè caldo. Quelle erano le nostre serate speciali.

Quando venne scoperto come attore e portato all'apice del successo in poco tempo non potei fare altro che guardare il mio migliore amico crescere artisticamente mentre, nel mezzo del suo percorso, incontrava famose celebrità ed entusiasta portava a casa qualche autografo o— nei casi più eccezionali— mi faceva parlare tramite telefono con loro solo per farmi sentire la voce del mio attore preferito.

Già, che fortuna non è vero?

In fondo dovevo pur approfittarmene in qualche modo, giusto?

Il mio migliore amico era famoso, diamine!

Tutte quelle moine nei confronti di personaggi famosi, puntualmente, facevano sbuffare Tom di finta irritazione e lo portava a punzecchiarmi giocosamente sul fatto che lo sfruttassi solo per i miei interessi personali, e come se non bastasse mi imponeva di confessare che fosse lui l'attore più bravo e affascinante che avessi mai visto. Che patetico sbruffone, pensai con un sorriso divertito.

Purtroppo si doveva fare i conti con il lato negativo di tutto quello: la lontananza. Io e Tom non eravamo abituati a quello e mai lo saremmo stati, eravamo sempre appiccicati l'uno all'altro, a casa mia o a casa sua. Stare separati per più settimane, mesi, era terribilmente sfiancante.

Ma tutto ad un tratto Tom spezzò il silenzio, interrompendo il mio flusso di pensieri, e nonostante tutto non mi dispiacque per niente.

"Ti ricordi di quella volta che mi hai dipinto un enorme quadro che raffigurava me in veste di Loki?" Mi voltai a guardarlo e notai che lui aveva già fatto lo stesso, i suoi occhi fissi nei miei brillavano come lucciole al buio "Era eccezionale"

Feci spallucce e sorrisi timidamente. Ricordavo il giorno in cui glielo avevo regalato. Era il suo compleanno. Volevo fargli qualcosa che gli sarebbe piaciuta, qualcosa che si avvicinava ai suoi interessi e passioni. Così semplicemente dipinsi Loki per come lo vedevo.

Sapevo quanto Tom tenesse a quel protagonista, quanto fosse emotivamente fragile e psicologicamente complesso. Tom amava le sfide e Loki rappresentava una di quelle. Ricordavo quanto avesse paura di non essere capace di entrare nel personaggio e di non dare la giusta importanza alle minime sfaccettature del suo carattere. Temeva di non riuscire ad arrivare allo spettatore. Pensava di non essere all'altezza.

Era terrorizzato.

"Quando lo hai visto sei letteralmente saltato da una parte all'altra della casa." Sbuffai una risata "Avrei dovuto farti un video"

"Ero così felice." Rise lui "Un paio di giorni prima ti avevo fatto partecipare alle prove e subito dopo mi hai portato quel quadro. Me lo ricordo come se fosse ieri: ha i bordi rossi e gialli e più ci si avvicina al centro, più il dipinto si trasforma in mille sfumature di verde con al centro il mio viso in veste di Loki e i miei occhi che spiccano sul resto con un profondo azzurro ghiaccio e—" rimase un attimo senza fiato mentre tentava di spiegare le sue emozioni "Era semplicemente mozzafiato." Concluse guardandomi "È stato uno dei regali più belli che abbia mai ricevuto"

Lay Your Heart On Me [A Tom Hiddleston Fanfiction]Where stories live. Discover now