Capitolo 25

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La luce fioca del sole illumina la stanza, posandosi sul mio viso.
Porto le mani agli occhi, stroppicciandoli. Che ore sono?
Controllo l'orologio sul comodino, sono le 6:20.
Merda, le 6:20.
"Emma..?" Mi alzo di scatto, mettendomi seduto sul letto, nessuno mi risponde.
Mi guardo intorno, non é più sul letto accanto a me. Prendo il telefono, d'istinto controllo subito i messaggi.

Messaggio da "Emma": 'Buongiorno, ti aspetto nella hall alle sei in punto. -E.'

Merda, sono in ritardo, e di venti minuti. Torpedine mi ucciderà.
Prendo i vestiti dalla scrivania e li infilo alla svelta, passo dal bagno, sciacquandomi la faccia con l'acqua fredda, nella speranza di svegliarmi.
Prendo giubotto, chiavi, valigie, occhiali da sole e mi precipito fuori.
Corri verso l'ascensore e digito il numero zero.

"Ah eccolo!" Esordisce Ignazio, indicandomi.
"Sbrighiamoci che è tardi!" Torpedine mi fulmina con lo sguardo.
Carichiamo le valigie nelle auto a nostra disposizione e poi comincia il caos.
Adesso chi va con chi?
"Emma? Vieni in macchina con me?" Mi propongo subito, cercando di attirare l'attenzione e scoraggiare Piero e Ignazio.
Mi sbagliavo.
"Emma viene con me!" Sorride il Marsalese, prendendola sotto braccio.
Questa situazione sta diventando fastidiosa e ridicola. Ci sono solo poche ore di macchina, viene con me, devo parlarle prima che lo facciano loro.
Noto subito Torpedine fare segnale ad Emma di sbrigarci, poi si infila in auto e accende il motore.
"Ragazzi!" Ci ammonisce. "Vado con Piero! Ignazio, tu e Gian andate insieme, ci vediamo ad Ancona!"
Che cosa?
Sgrano gli occhi.
Non può essere .. Questa me la paga.

[...]

"Si vai via, senza di me tu vai via.
Non puoi aspettare tanto tempo inutile e così tu vai sola via.

Si che vai via, ma che freddo fa, se tu vai via. Non vuoi aspettare neanche il tempo utile perché da me, lo so,
Si va soltanto via.

Via le mani dagli occhi.
Che senso ha se poi ti tocchi i pensieri ancora lontani, lontani, lontani, lontani."

La canzone dei Negramaro risuona nell'auto, non potevano mandare in onda canzone migliore.
Ormai manca poco per arrivare ad Ancona e la mia testa è sempre là. Perchè diamine sto andando li con Ignazio in macchina?
Doveva esserci lei al suo posto.

Con il marsalese si è parlato del più e del meno, non mi ha chiesto nulla di Emma, per fortuna.
Fra poco potrò tirare un sospiro di sollievo.
"Hey, posso farti una domanda?"
Ti prego, non ..
"Tu ed Emma vi conoscete?"
Ecco, lo sapevo.
Adesso cosa gli dico? Che posso fare?
Devo raccontargli tutta quanta la storia? Dio, no. Non posso, non deve saperlo nessuno.
"No."
"Sicuro? Proprio mai visti prima?"
"Esatto."

Ignazio pov's.
L'espressione del suo viso è tesa, okay, sta mentendo.
"Lo sai che non ti credo?"
"Ti conviene credermi, non c'è nulla da sapere Igna!"
Ho capito, devo parlare con Emma, lui è impossibile da scalfire.

Arrivati in hotel, saliamo nelle nostre rispettive camere per sistemare un po di cose, poi andiamo alle prove.
Devo parlare con Piero, forse lui ha scoperto qualcosa.
Poso le valigie dove mi capita, e mi precipito in corridoio, lui sta due camere più avanti della mia.
Busso e lui apre quasi subito dopo.
"Hey Igna!"
"Ssh, zittuti e fammi entrare!" Lo ammonisco, infilandomi goffamente dentro la sua stanza.
"Chi ci fu!?" Mi chiede infastidito, chiudendosi la porta alle spalle.
"Sono venuto qui con Gianluca!"
"Ma davvero?! Questo lo sapevo idiota, ero con te quando Emma ha dato la disposizione dei posti!"
"Ed è proprio questo il punto!!"
Piero alza gli occhi al cielo.
"Dove vuoi arricare?"
"Per me, quei due si conoscono."
Qualche istante di silenzio segue alle mie parole.
"Eh .. E allora?"
"Come 'e allora'? Metti che è la sua ragazza!"
"Oh ma finiscila Igna, e tu credi che si sia scordato di Martina così?! Proprio completamente scordato?"
"Si!" Rispondo convinto, sorridendo come un'ebete.
"Io dico di no, finiscila con ste bambinate, pi cortesia!"
"Matri mia, sei un vecchio ottantenne!"
"Nell'anima!"
Aggiunge lui, fiero.
"Ricorda, chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni!"
"Non è questo il caso Piè, per me c'è qualcosa sotto, e Torpedine sa tutto!"
Apro appena la porta per controllare se c'è movimento in corridoio.
"Potrebbe essere .. Ma comunque, sono affari loro, noi non dobbiamo.. Igna? Ignazio chi minchia fai?"
Nemmeno il tempo di farlo finire di parlare che sgattaiolo fuori e busso alla porta di fronte, quella di Emma.

Emma pov's.
"Faccio quello che voglio!" Dico, altezzosa, girandomi di spalle e incrociando le braccia al petto.
"No, perché nessuno di loro deve sapere che mi conosci!"
"Quindi, non lo sa ancora nessuno?"
"No, sa solo Torpedine quello che ci è successo quella notte, a Roma! Ma non sa che sei tu la ragazza che ho salvato!"
Interessante, adesso si che mi sento male.
"Gianluca, se devo lavorare qui io non voglio mentire a nessuno! E poi, perché non vuoi che ness.."
Non faccio in tempo a finire la frase, che qualcuno bussa alla porta.
Gianluca sgrana gli occhi, mi fa segnale di chiedere chi è, ma senza aprire.
Faccio come dice.
"Chi è?" Chiedo, il più pacata e formale possibile.
"Hey Emma, sono Ignazio! Posso entrare?"
Gianluca da un pugno alla parete d'istinto.
Inevitabile sentire il botto da dietro la porta.
"Emma? Tutto bene?" Chiede il marsalese fuori dalla porta. Se prima era incuriosito di sapere chi sono, adesso lo è ancora di piu.
"Sisi.. Un'attimo solo, sto mettendo apposto delle cose e ti apro!"

Corro da Gianluca, gli prendo la mano.
"Dico, ma sei impazzito?" Sussurro stizzita, guardare la sua mano rossa e un po scorticata mi provoca una smorfia. È un'idiota.
"Mmh, non preoccuparti. Ci pensiamo dopo alla mano." Mi dice a denti stretti, ritirandola dalla mia stretta delicata.
"Infilati in bagno e non fiatare!"
Apro la porta del bagno in camera e ce lo spingo dentro il più velocemente possibile. Corro alla porta ed apro, finalmente.
"Hey.." gli dico affannata, fingendogli un sorriso.
"Hey ciao, posso entrare?" Mi sorride splendidamente, facendo un passo avanti verso la mia stanza.
"Ma certo!" Dico, lasciandolo passare, spero solo che Gianluca non fiati.
"Com'è stato il viaggio?" Mi chiede, impegnato a scrutare la mia stanza.
"Piacevolissimo, Piero è molto simpatico! Mi piace la sua pacatezza!" Ammetto, avvicinandomi a lui.
"Si, lui è molto .. Come dire, versione antica!"
"Si, è un ragazzo d'oro!"
"Però io sono il migliore eh!"
"Poco modesto devo dire!" Rido nervosamente, come faccio a tirarlo fuori di qui?
"Si, sempre! Comunque, tutto apposto? Stai sudando?" Mi chiede stranito, fissandomi.
"Si, è che sono un po accaldata!"
"Ah.. Ma mi pare strano, ci sono tipo 11º gradi fuori."
Bene, e ora?
"Bhe non so che dirti! Comunque, che sei venuto a fare qui? Ti serviva qualcosa?"
"Si, volevo sapere a che ora abbiamo le prove!"
"Dopo pranzo" ribatto immediatamente "subito dopo, ci troviamo già alla hall alle tre."
"Ah bene, perfetto! Hai visto Gainluca!?"
Dio, mi sento male.
"Mmh no." tentenno.
"Posso farti un'altra domanda?"
"Dimmi." Fingi un'altro sorriso.
"Ma tu e Gian vi conoscete?"
"Lo conosco da quando ho conosciuto te e Piero, perche?"
"Ah si? No, perché mi sembrava ci fosse un certo feeling tra di voi! Forse mi sono sbagliato.."
"Si, direi di si!"
"Ah, bhe.. Perdonami!"
"No, ma tranquillo, figurati!" Gli metto una mano sulla spalla. "Adesso però, vorrai scusarmi ma ho bisogno di rinfrescarmi prima delle prove, prima di stasera! Poi non ne avrò il tempo!"
"Oh, ma certo, tranquilla! Hem.. Potrei chiederti un'ultima cosa?"
Sospiro, leggermente infastidita "ma certo Ignazio, dimmi."
"Posso andare in bagno?"

Vacanze Romane// Il Volo - GianlucaGinoble (#Wattys2016) -IN REVISIONE- Where stories live. Discover now