Capitolo 32.

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"Stai scherzando vero?"

Lei scosse la testa ed entrò in casa.
Perché ora vuole andare a Londra?
Ha qualche rotella fuori posto? Forse si.

"Si parte oggi alle 15, quindi vai a fare le valigie ciccia"disse.
"Quanto ci si sta?"dissi andando verso le scale.
"Una settimana."
Mi fermai"Ma sei impazzita? Sarà già iniziata la scuola!"urlai un po'.
"Si lo so ma per due giorni mica 30, ho già parlato con i tuoi genitori e sono d'accordo che vieni via con me a Londra."disse
"Uff va bene."

Andai in camera mia prima mi cambiai poi feci le valige.
Perché proprio Londra? Non si poteva andare a Parigi? O a Berlino? O a Barcellona? No proprio a Londra.

*15:00*

Io e Anna siamo sull'aereo e presto decollerà.
Anna non mi ha voluto dire che ci veniva a prendere e dove andavamo di Hotel.

"Anna a che hotel si va?"dissi
"Oh no no nessuno hotel si starà in una casa."disse
"Oh okay"dissi vaga.
"Ci viene a prendere Louis."disse e io annuii

Presi il telefono e mandai un messaggio a Lorenzo che non sarei venuta e lui mi rispose con nessun problema.
Poco dopo una hostess ci disse di allacciarsi le cinture, e così io lo feci.
Poco dopo calai in un sonno profondo.

Anna con il suo modo dolce di svegliare mi fece sbattere la testa contro il finestrino.

"Scema"dissi, toccandomi il punto dove mi aveva fatto male.
"Muovi il culo si deve scendere" disse.

Scesi dall'aereo e ci recammo verso Louis che era impossibile non vederlo aveva un mucchio di ragazze a dosso.
Dopo un po', un po' tanto, Louis ci accompagnò in una casa.

Questa casa dal fuori sembrava bellissima e forse dentro ancora di più.
Anna si è scordata di dirmi che invece di una casa è una villa.
Entrai in casa e vidi due persone sedute sul divano, li riconoscerei ovunque.

"Harry, Liam, da quanto tempo ciao"dissi sorridendo appena entrata in casa e ovviamente ero l'ultima.

Loro si girarono mi salutarono sorridendo.
Poi vedo una testolina bionda che si gira, ovviamente riconosco chi è, lui quando mi vede sorride.

"Tu..."dissi facendo cadere i bagagli e poi lo indicai "sei uno stronzo e quindi per te sono solo una ragazzina qualunque? Non ci sentiamo da ci sa quanto è ora? Ora ti rifai vivo. E ti ricordi le promesse che mi avevi fatto prima di andare via? Ti amerò per sempre, non ti dimenticherò mai, appena sono libero vengo da te. Dimmi un po' queste fottutissime promesse le hai mantenute? Te la do io la risposta NO N O, non l'hai mantenute. Ti sei preso gioco di me.
Non sono un usa e getta Niall, anche io ho dei sentimenti. Ma forse i tuoi abbracci, i tuoi baci e i tuoi 'ti amo' erano tutti una messa in scena. E io ero cascata in pieno."

Mi colavano le lacrime, non ce la facevo più a stare lì dentro, aprii la porta e andai di entrò casa.
Non andai in giro, non volevo perdermi già il primo giorno.
Piansi, piansi molto quasi fino a non avere più lacrime per piangere.
Dopo un po' sentii dei passi venire verso di me e si mise accanto a me.
Mi girai, era Niall, aveva gli occhi rossi e le mani piene di sangue.

"Sai se non sapessi la storia vera anche io avrei detto le tue stesse parole."disse guardando il cielo, decisi di restare lì per ascoltarlo.
"C-che S-storia?"balbettai.
Si girò verso di me e sospirò "Sono stato obbligato a stare con Emy e finché lei non mi lasciava non potevo né sentirti né vederti" lo guardai interrogativa "Ti sarai chiedendo il perché, giusto? Beh perché sennò ero fuori dalla band e tu mi dicevi sempre di-" lo bloccai.
"Di continuare il tuo sogno."
"Esatto, sai che non so dire addio."guardò di nuovo il cielo "Mi sei mancata"
"Anche tu" guardai in basso e poi rialzai la testa subito.

Abbassò la testa e venne vicino a me pian piano, io mi avvicinai a lui, ma mi ritirai subito.

"Niall so che non è colpa tua, ma credo ci voglia una pausa da tutto questo"dissi alzandomi e andando via.

Entrai in casa, con tutto il trucco colato e gli occhi rossi.
Chiesi a Louis qual era la mia stanza e dopo che mi ha dato varie indicazioni andai nella mia stanza e vidi Anna con i miei e i suoi bagagli.
La camera era enorme e c'era anche il bagno.

Dopo essermi levai il trucco andai di giù, Niall non era ancora tornato, così chiesi ai ragazzi il disinfettante, il cotone e due fasce.
Andai al posto di prima e vidi Niall che guardava il cielo con le lacrime che gli colavano.
Gli presi la mano e quando se ne accorse abbassò la testa e sorrise.
Gli disinfettai la mano, non volevo sapere cosa ci aveva fatto, lui germette dal dolore e poi gli fasciai la mano e feci uguale anche con l'altra.

"Cosa ci hai fatto?"chiesi piena di curiosità finendo di fasciare la seconda mano.
"Per rabbia e tristezza ho dato dei pugni nel muro"disse e io finii di fasciarla.
"Sei uno scemo, se rivuoi la mia fiducia, tu in questa settimana ti devi comportare bene"lo indicai e sorrise.

Si avvicinò sempre di più ma io restai li ferma come un paletto.
Lo volevo tanto, volevo riassaporare quelle labbra.
Mi morsi il labbro a forza di guardare le sue labbra.
Poi mi tirai in dietro, lui capì e ritornò come prima.
Volevo baciarlo. Ma sono così stupida per non averlo fatto.

"Oh al diavolo"dissi.

Mi avventai sulle sue labbra, lui mi chiese l'accesso e io ovviamente acconsentì.
Amavo i suoi baci, amavo lui.
Ma sono così orgogliosa di non ammettere quello che provo ancora per lui, perché dici sempre è solo una cotta passeggera ma non è così.
Ci staccammo dal bacio, ormai avevo capito, io salvavo lui come lui salvava me.
Provai più volte a scordarmi di lui con Lorenzo, ma tanto sapevo che di lui non ci si scorda mai.
Lo amo, lo ammetto.
Amare è una parolona, ma lo sto provando ora con Niall e questa volta costi quel che costi non mi tirerò mai più indietro.

Scusate se ci sono degli errori...

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