VIII

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"You understand now why they lost their minds and fought the wars

and why I've spent my whole life trying to put it into words

'Cause you can hear in the silence, you can feel it on the way home

You can see it with the lights out: you are in love"

- You are in love - Taylor Swift


Nel cuore di MyFair il Sole è già alto nel cielo e stranamente scintillante per quel timido Dicembre, proprio come lo è in tutto il resto di quella Londra caotica e rumorosa.

Ma non tutto a Londra è come nel cuore di MyFair dove, in una delle case più costose della città, in una delle case con la vista più bella della città, uno dei più grandi dottori di tutta l'Inghilterra se ne sta davanti alla sua colazione completamente intatta con lo sguardo vuoto, perso in pensieri che lo tormentano da quasi un anno ormai, circondato da niente altro che silenzio, il silenzio dell'assenza, il silenzio della mancanza di qualcuno che gli è stato strappato via senza il suo consenso.
L'uomo allontana il piatto mentre sente due mani poggiarsi sulle sue spalle massaggiandole, la riconosce immediatamente come sua moglie e lascia un bacio su una delle mani.
La donna gli sorride e "Richard ha notizie di Harry" gli dice carezzandogli piano una guancia ispida per la barba ancora da tagliare.
L'uomo sente la sua schiena riempirsi di brividi non appena quelle parole lo colpiscono e le gambe tremare leggermente, si alza, lascia un bacio sulla fronte di sua moglie e scende al piano inferiore dove trova l'uomo che ha ingaggiato per cercare suo figlio già seduto sul divano.
Prende posto sulla poltrona davanti all'investigatore privato che "Buongiorno signor Styles" lo saluta poggiando una valigetta nera su quel tavolino da caffè che li divide e che, ad occhio e croce, dovrebbe valere tanto quanto la sua macchina e "L'ho trovato" gli dice senza tanti indugi e Des Styles sente nelle vene la stessa sensazione di onnipotenza che ha provato la prima volta in cui ha salvato una vita.


"Sam!" la richiama Harry ridendo e riacchiappandola per il cappuccio blu del suo cappottino, lei si ferma voltandosi a guardare male il ragazzo che abbassa lo sguardo per guardarla, ride e "Cosa ti dice sempre papà?" le domanda alzando un sopracciglio.
Lei alza gli occhi al cielo e "Non si corre dentro al locale" dice incrociando le braccia sul petto per poi guardare il riccio con insistenza e "Ma non siamo ancora dentro al locale" fargli notare con un sopracciglio alzato e il tono di chi vorrebbe davvero saperla lunga.
"Lo so, pulce" le dice lui "Ma sei quasi arrivata e ricorda che ciò che porti nella busta è molto delicato" le ricorda per poi abbassarsi al suo livello e "Sali sulle mie spalle" dirle tendendole una mano.
Sam sembra considerare l'offerta in maniera quasi distaccata da brava permalosa che è, a volte è talmente simile a Louis che Harry proprio non riesce ad evitare di alzare gli occhi al cielo e di sentire il cuore scaldarsi nel suo petto allo stesso tempo.
"Sto per alzarmi" le dice lui ma la bambina gli afferra un braccio e "No!" lo ferma per poi arrampicarsi sulle sue spalle e tenere forte la busta contro il suo petto "A papà piacerà tanto" commenta squittendo felice e Harry non potrebbe mai darle torto.

Dieci minuti dopo Louis se ne sta seduto dietro la sua scrivania sommersa da fogli e scartoffie che avrebbero naturalmente più bisogno di Liam che di lui.
Ha le mani tra i capelli ed è così stanco che potrebbe addormentarsi sul legno freddo che si trova davanti senza neanche accorgersene.
Louis è stanco, è così stanco che quasi gli viene da piangere se ripensa a come si è addormentato tra le braccia di Harry la sera prima, mentre lui gli parlava, mentre lui lo accarezzava in quel modo incerto che a Louis riesce ancora a mozzare il fiato dopo tutti quei mesi. Non riesce a perdonarsi di essersi perso così tanta bellezza, non riesce a perdonarsi di non essere ancora riuscito a sconfiggere quella incertezza che sente nelle mani e nelle labbra di Harry ogni volta che gli è vicino.
Se solo avesse meno preoccupazioni, se solo avesse meno cose a cui pensare, meno cose che gli riempiono mente e giornata, meno cose che gli spezzano la schiena e lo rendono più vecchio di quanto davvero non vorrebbe essere. Sono tante le cose che non vorrebbe avere e solo due quelle di cui non potrebbe mai più fare a meno e quelle due cose le vede sbucare tutto d'un tratto dalla porta del suo ufficio ancora tutti incappucciati.
Fa per alzarsi ma Harry lo ferma e "Dove sono le tue stampelle?" gli domanda sbottonandosi il giacchetto e aiutando Sam a non fare cadere tutto il contenuto della tazza che tiene tra le mani.
"Non le ho portate" svela Louis accogliendo la sua bambina proprio davanti a lui e liberandole le mani del the caldo che gli hanno preparato. Sam lo guarda piena di aspettative mentre Harry alza gli occhi al cielo e Louis abbassa lo sguardo su sua figlia trovandola con un cipiglio innervosito in viso.
Louis storce le labbra e "Amore?" la richiama "Che succede?" le chiede confuso.
Sam si gira verso Harry e "Diglielo tu" intima al riccio sbuffando e sia Harry che Louis devono davvero trattenersi molto per evitare di scoppiare a ridere lì, davanti a lei, e farla arrabbiare ancora di più. Così Harry incatena lo sguardo di Louis e gli fa segno di guardare la tazza che stringe tra le mani.
Louis abbassa lo sguardo e si rende conto di non riconoscere quella tazza, se la rigira tra le mani e quando davanti ai suoi occhi appare la scritta "Super papà" qualcosa nel suo stomaco sembra esplodere e minacciare di buttare giù qualsiasi organo a lui vicino. Si prende qualche secondo per passare le dita su quella semplicissima scritta per poi lasciare la tazza sulla scrivania ed alzarsi senza neanche pensarci per prendere sua figlia in braccio.
All'inizio non sente neanche il dolore ma pochi secondi dopo, mentre stringe la sua bambina che si divincola offesa e permalosa sente la caviglia quasi cedere e la sua mente quasi riesce a prepararsi già alla caduta. Ma non avviene, non avviene perché – un po' come è successo a tutta la sua vita – le braccia di Harry sono pronte e aperte ad accogliere i corpi di Louis e Sam e ad impedire loro di cadere rovinosamente a terra.
Harry ride e "Ecco a cosa servono le stampelle" gli ricorda con le labbra poggiate su un suo orecchio.
Louis arrossisce sorridendo e Sam si limita a "Sei un disastro, papà" dire all'uomo che la tiene in braccio.
"Ah si?" le domanda lui "La mia tazza dice che sono un super papà invece, lo sai?" le domanda stuzzicandola.
Lei lo guarda oltraggiata, alza gli occhi al cielo e "Certo?" dice con un tono acido che fa ridere Louis e "E' la tazza più bella del mondo, grazie" le dice baciandole una guancia.
La bambina si lascia andare ad un sorriso mentre Louis la lascia scendere per terra e torna a sedersi sulla sua scrivania e "L'ho scelta con Harry" svela sorridendo e avvicinandosi al ragazzo che alza le mani e "Io ti ho solo accompagnato" le da tutto il merito.
"Grazie anche a te allora" aggiunge Louis avvicinandosi ad Harry e rubandogli un bacio casto e veloce che fa ridacchiare Sam. Louis getta un'occhiata veloce sull'orologio e per poco non urla quando si rende conto di essere in un ritardo mostruoso per la scuola di Sam, tanto che "Sammy" richiama sua figlia "Vai a prendere lo zaino e aspettami vicino allo zio Liam, io arrivo subito" le dice e la bambina obbedisce ma prima di lasciare la stanza si avvicina ad Harry, lo costringe ad abbassarsi e gli da un bacio sulla guancia.
Non appena la bambina sparisce dalla stanza Louis si volta verso Harry e lo tira a se acciuffandolo per una manica del maglione immenso che ha addosso. Harry si lascia avvolgere dalle braccia di Louis e trova spazio tra le sue gambe senza nessun problema. Louis lo abbraccia poggiando il viso sul suo petto e "Scusa per ieri sera" gli dice con le labbra contro la lana.
Harry sente le sopracciglia inclinarsi, è confuso e per questo "Per cosa?" gli domanda.
"Mi sono addormentato mentre parlavi, mentre mi baciavi in quel modo che-" dice bloccandosi e stringendo il maglione del ragazzo si allontana dal suo petto per guardarlo negli occhi per poi "Non voglio che tu pensi che io non ti voglia, ok?" gli domanda così serio che un po' Harry ne è preoccupato.
Eppure non è quella la sensazione prevalente nel suo stomaco, non è di certo la preoccupazione a sciogliergli i muscoli e a farlo sorridere come un idiota, non è la preoccupazione a fargli sentire caldo quando fuori la temperatura massima si sforza ad arrivare ai cinque gradi.
"Mi vuoi?" quindi gli domanda sfoderando un sorriso sghembo e malizioso che Louis non aveva mai visto prima e che rischia di farlo impazzire anche in quel momento, un sorriso che gli fa venire voglia di dilatare il tempo e di regalare tutta la sua giornata, tutta la sua vita, tutta la sua esistenza al ragazzo che ha davanti e che non si rende conto di essere bello da morire fuori quasi quanto lo è dentro.
Louis lo guarda dritto negli occhi e, senza battere ciglio, "Si" risponde sicuro poggiando le mani sui fianchi morbidi di Harry che sorride chinandosi verso Louis e lo bacia a fondo, lentamente, prendendosi il suo tempo e ogni briciolo della sua attenzione, prendendosi ogni più piccolo brandello di Louis senza lasciare altro al mondo che non saprebbe apprezzarlo tanto bene come lo apprezza lui.
Si discosta nonostante i lamenti di Louis e "Mi vuoi" gli sussurra a pochi millimetri dalle labbra "Ma devi portare tua figlia a scuola" rompe quell'incantesimo riportandolo alla realtà e baciandogli il naso per poi allontanarsi, legarsi un grembiule ai fianchi e "E io devo lavorare, su" gli dice aiutandolo ad alzarsi.
Louis grugnisce e "Stasera" gli dice puntandogli un dito contro il petto.
Harry lo guarda e "Stasera" promette lasciandogli un ultimo bacio su un angolo della bocca per poi correre via ridendo e iniziare a lavorare.
Louis lo guarda torvo ma non riesce a non ridere.
Recupera sua figlia, saluta tutti ed esce dirigendosi verso la macchina zoppicando un po', quando si prepara a mettere in moto non può fare a meno di notare l'uomo che ha visto poche sere prima in ospedale passeggiare distrattamente davanti al locale.
Sente i muscoli ghiacciarsi l'uno dopo l'altro e l'ansia montargli nelle vene, sente la paura bloccargli il respiro e neanche riesce a capire perché, si limita a suonare il clacson per attirare l'attenzione dell'uomo che si volta a guardarlo confuso e lo riconosce.
Louis fa per scendere dalla macchina ma si blocca quando nota che l'uomo lo sta raggiungendo. In poche falcate è accanto al finestrino della sua macchina, Louis si volta verso Sam e "Amore" la richiami "Perché non chiami la mamma prima di andare a scuola?" le domanda cercando di sembrare il più rilassato possibile e dandole il suo telefono.
Deve aver funzionato perché Sam non sembra badare particolarmente all'uomo al fianco della macchina.
Louis torna a guardare quel signore che "Non si preoccupi signor Tomlinson" lo rassicura sorridendo "Le assicuro che questa è l'ultima volta che mi vede, questo è il mio ultimo giorno di lavoro" conclude.
Louis si sporge leggermente e "Mi auguro sia così perché la prossima volta che la vedo ronzare attorno al mio compagno e alla mia famiglia le assicuro che chiamerò la polizia e sono conosciuto per essere un uomo che mantiene sempre e comunque le sue promesse" gli dice a muso duro, con un tono di voce che neanche lui a tratti riconosce.
L'uomo sorride e si allontana dalla macchina senza aggiungere niente altro mentre dall'altra parte della città il signor Styles è appena salito in macchina e si sta dirigendo verso l'ufficio di un certo signor Horan.


Quando quella sera Louis rimbocca le coperte a sua figlia è convinto di essere stanco da morire, è nervoso perché non vorrebbe esserlo ma lo è e non riesce a negarlo.
È nervoso perché ha una delle storie d'amore più belle che il mondo abbia mai visto ma non riesce a godersela come dovrebbe e soprattutto come potrebbe e allo stesso tempo, in questo modo, impedisce ad Harry e ai suoi quasi diciannove anni di affogare e perdersi nella passione che è caratteristica della sua età.
Vorrebbe essere un compagno migliore per lui, vorrebbe mostrargli come fare l'amore, ma l'amore quello vero, vorrebbe fargli sentire l'urgenza che sente in ogni sua sinapsi di stringerlo sotto la sua pelle e tra le sue labbra, Louis vorrebbe solo dimostrargli che non può e non vorrà mai più vivere senza di lui.
Vuole insegnargli a fare l'amore eppure non sa da dove cominciare perché, forse, infondo, neanche Louis è poi così ferrato nell'argomento. La verità è che Louis non ha mai provato nessuna delle sensazioni che vorrebbe far sentire ad Harry e tutto ciò lo fa sentire inadatto, tutto ciò lo porta a nascondersi dietro una stanchezza che non è poi così eccessiva e questa nuova consapevolezza gli basta per rimanere impalato davanti alla porta della camera da letto una volta notato che il letto è vuoto e le lenzuola sono intatte.
Rimane a fissare il letto per qualche secondo in maniera confusa, Harry non è lì e infondo Louis ci ha messo davvero poco a far addormentare Sam quella sera, non può essere andato da nessuna parte, eppure sente il cuore battere sempre più forte, sempre più veloce mentre una strana ansia sembra salirgli sulle spalle e avvinghiarsi al torace talmente forte che a momenti Louis crede di non riuscire a camminare.
Cammina per la casa aprendo tutte le porte con la voce schiacciata in gola, incapace di dire qualsiasi cosa mentre i flashback dell'uomo davanti al Sam's gli annebbiano la vista e mangiano intera la sua razionalità che però gli torna addosso tutta in un attimo, lo stesso attimo in cui aprendo la porta del bagno si trova davanti a uno spettacolo che non avrebbe mai immaginato di poter vedere.
Harry se ne sta steso nella vasca da bagno, quasi completamente ricoperto da schiuma profumata, i capelli lunghi legati con un codino dietro la testa e gli occhi chiusi che si spalancano nel momento in cui sente Louis entrare in bagno. Il maggiore sente le sue guance andare a fuoco e la bocca asciugarsi quasi del tutto quando Harry lo guarda sorridendo mettendo in bella evidenza quelle fossette e scoprendo un petto asciutto e tonico decorato solo di qualche neo e di quel tatuaggio che ha sempre incantato Louis, osserva quella rondine solitaria sotto la clavicola sinistra di Harry, la sua idea di libertà, per poi tornare a guardare il ragazzo negli occhi e, per un motivo o per un altro, iniziare a sentire caldo.
Si chiude la porta alle spalle e "Mi sono spaventato" gli dice farfugliando incapace di distogliere lo sguardo dal ragazzo che ha di fronte che aggrotta le sopracciglia e "Mi dispiace" gli dice sincero per poi ridacchiare e "Però credo che l'ultima cosa che tu senta adesso sia la preoccupazione" continua alzando un sopracciglio mentre guarda il cavallo dei pantaloni di Louis davanti a lui che abbassa lo sguardo, alza le spalle ridendo e "Dovresti esserne felice" commenta sicuro.
Harry ride e "Lo sono" gli dice ristendendosi nella vasca e allargando le braccia a stringere i bordi freddi "Mi domando perché diamine tu sia ancora lì fuori in effetti" commenta torturandosi il labbro inferiore tra pollice e indice. Louis incatena lo sguardo del riccio e lo fissa soddisfatto mentre un lampo di luce illumina i suoi occhi, mentre un'idea, un pensiero fugace dà fuoco alle sue iridi.
Così Louis si disfa delle sue scarpe, dei suoi calzini, per poi passare al maglione largo – che ha rubato ad Harry quella mattina – levandoselo con una lentezza estenuante, una lentezza che non fa altro che accrescere la fame che Harry ha di quel corpo, di quella persona, che si trova davanti.
Se ne disfa gettandolo in terra e rivelando un petto asciutto e, a differenza di quello di Harry, costellato di tatuaggi che gli riempiono anche le braccia e lo rendono tremendamente fiero. Harry sembra quasi fermarlo quando Louis fa per slacciarsi i pantaloni, Louis lo nota immediatamente e non appena Harry gli fa segno di avvicinarsi lui obbedisce semplicemente, senza chiedersi molto. Si avvicina alla vasca e guarda Harry mettersi in ginocchio all'interno di essa, tirarsi su e stringere i fianchi di Louis tra le sue dita fine.
Li stringe quasi aggrappandocisi, li stringe bagnandoli per poi poggiare le labbra sulla pancia di Louis e iniziare a lasciare tanti piccoli baci sulla sua pelle, si avvicina alle sue mani e morde la carne dei fianchi asciutti di Louis, la stringe tra i denti mentre Louis sospira e non si perde un secondo per guardare Harry sotto di lui. Le labbra del ragazzo scendono sempre più lentamente mentre le sue mani si spostano dai fianchi per andare a poggiarsi sul fondoschiena del ragazzo davanti a lui ancora perfettamente fasciato da quei jeans stretti e chiari che gli stanno bene in maniera particolare.
Il minore così lo libera dei pantaloni spingendoli verso il pavimento, Louis si scosta solo per liberarsene del tutto e quando si riavvicina si china solo per prendere le labbra di Harry tra le sue, morderle e baciarlo a bocca aperta, di denti e di un'urgenza tutta nuova che non hanno ancora mai sperimentato insieme, lo bacia liberando i capelli lunghi del ragazzo dal codino per poterci perdere meglio le mani in mezzo.
Harry ride sulle sue labbra mentre sente l'urgenza di Louis, mentre ascolta i suoi respiri sempre più veloci, sorride sulle sue labbra quando nota i capelli disordinati di Louis e il suo sguardo ancora più caotico acceso di una luce che Harry non ha mai visto ma che vorrebbe continuare a guardare per tutta la vita.
Louis è bellissimo tra le sue mani, è bellissimo con le guance che si chiazzano di rosso mentre Harry lo costringe a rialzarsi e torna con le labbra sulla sua pancia scendendo immediatamente sui suoi boxer questa volta. Stringe l'elastico dell'intimo di Louis tra i denti mentre continua a tenere le mani sul suo fondoschiena sempre meno coperto. Harry continua a giocare fino a quando non sente le dita di Louis stringergli i capelli sulla nuca obbligandolo a reclinare la testa, Louis si abbassa baciandolo un'altra volta per poi "Smettila di fare lo stronzo" chiedergli mordendogli un labbro.
Harry ride ed esegue mentre ha ancora le labbra di Louis addosso, con uno scatto rapido disfa il maggiore anche dei boxer esponendo ai suoi occhi la sua erezione bisognosa delle sue – e solo delle sue – attenzioni.
È una frazione di secondo quella in cui Louis vede Harry tremare un attimo, solo per una piccola frazione di secondo, a Louis non servono molte spiegazioni e nonostante Harry sia nudo davanti a lui Louis è convinto di averlo visto anche più nudo di così prima, molto prima, una di quelle notti in cui erano loro, una coperta e tanta voglia di raccontarsi.
Si, Harry era decisamente più nudo di come lo è adesso.
Louis gli alza il volto e "Non devi fare niente che tu non voglia fare" gli dice carezzandogli una guancia e stringendo l'altra mano nei suoi capelli.
Harry lo guarda dal basso e "Tu non hai idea delle cose che vorrei fare adesso" gli dice senza vergogna, lasciando strada libera a guance rosse che non sono più motivo di imbarazzo da tanto tempo ormai. Bastano anche solo quelle parole a far esplodere la mente di Louis che allora ride, allarga le braccia e "Sono tutto tuo" gli dice un attimo prima che Harry cominci a lasciare baci lungo il suo interno coscia mentre stringe il suo pene tra le dita e porta i suoi fianchi ancora più vicini.
Louis è sicuro di sentire le gambe quasi cedere mentre i baci di Harry cominciano a diventare morsi e le sue dita iniziano a darsi da fare lungo la sua erezione. Stringe ancora più forte i capelli di Harry per poi ritrovarsi ad implorarlo, si ritrova ad implorarlo come non ha mai fatto con nessuno in vita sua e nel momento in cui vede le labbra di Harry sfiorare il rosso fuoco non fa in tempo a dire niente che quel calore, quel fuoco delle sue labbra lo sente sulla sua erezione forte e chiaro. Avverte le mani di Harry tornare ad ancorarsi ai suoi fianchi e dettare movimenti precisi, dapprima lenti, bisognosi di trovare il loro tempo e la loro armonia e poi sempre più veloce. Louis si ritrova a piantarsi un pugno in bocca per non urlare mentre sente l'orgasmo quasi rompergli la gola ma non vuole, non può lasciare che le cose vadano così, non per Harry, non per la sua prima volta.
Così si morde forte le labbra e stringe forte i capelli di Harry per scansarlo dalla sua erezione e farsi posto dentro la vasca da bagno sotto lo sguardo confuso di Harry e le sue guance rosse.
Louis si siede per poi tirarselo addosso stringendogli il viso e iniziando a baciarlo forte, forte e pieno di desiderio, urgenza e possessività. Lo bacia come non ha mai baciato nessun altro in vita sua e questa è una consapevolezza che basta a Louis per sentirsi l'uomo più felice della terra.
Quando Harry si stende su Louis, quando àncora le sue ginocchia ai fianchi del castano, Louis lascia scivolare le mani lungo il petto muscoloso di Harry per arrivare a sfiorare l'erezione del riccio che geme sul collo di Louis che sorride e inizia a massaggiarlo con lentezza mentre "Fermami quando vuoi" sussurra all'orecchio di Harry che sgrana gli occhi, stringe le scapole di Louis quasi graffiandole e "Ti voglio" gli dice sfrontato, la voce rotta dal piacere, gli bacia il collo e "Voglio che tu faccia l'amore con me, Louis" quasi lo implora mentre Louis continua a dedicarsi completamente a lui e nello stesso momento sente il cuore prima rimpicciolirsi e poi esplodergli dietro lo sterno.
Louis lo lascia andare, lo sente lamentarsi, così gli sorride, prende il suo volto tra entrambe le mani e lo bacia, piano, con dolcezza per poi guardarlo negli occhi e "Con te non potrei mai fare altro, Harry" gli promette poi cominciando a baciargli la linea della mascella.
Harry sente la schiena riempirsi di brividi e le mani tremare per quelle parole. Louis gli sta dicendo che si può fidare, che non esiste posto più sicuro al mondo per lui, Louis non lo ferirà mai, Louis è stata l'unica persona che non l'ha mai mandato via, la persona che gli ha dato la chance più bella di tutte, la persona che l'ha accolto nella sua vita in un abbraccio caldo che poi si è trasformato in tutto ciò che riesce a vedere e sentire adesso.
Così si lascia guidare dalle mani di Louis che gli divarica le gambe e lo esorta ad avvicinarsi al suo bacino con delicatezza, stringe i fianchi del minore e lo costringe ad alzarli e non è poi così difficile anche grazie al livello dell'acqua – ormai imbarazzante – in quella vasca.
Louis lo bacia carezzandogli la schiena e "Farà male" lo avverte mentre continua a baciarlo e lasciando scendere una mano lungo la schiena lunga di Harry per poi arrivare al suo orifizio e farsi strada lentamente, senza perdersi un secondo del volto del riccio che lo guarda negli occhi tranquillo per poi baciarlo di nuovo e "Va bene" sussurrargli sulle labbra "Mai stato così-" fa per dire ma si deve interrompere nel momento in cui Louis infila il secondo dito dentro di lui, Harry stringe gli occhi, prende un bel respiro profondo e si ributta sulle labbra di Louis per distrarsi dal fastidio.
Louis si muove piano, con delicatezza, continua a baciarlo a fondo fino a quando le sue dita per Harry non diventano altro che piacere, fino a quando non lo sente gemere ed implorarlo di dargli di più, fino a quando non lo implora di dargli tutto se stesso e Louis non si tira indietro.
Lo bacia tenendogli il volto tra le mani per poi lasciarle scendere sui fianchi del minore e guidarli verso il suo bacino, lo accompagna tenendolo stretto e nel momento in cui si trova dentro Harry è come se una scarica elettrica attraversasse il suo corpo. Harry spalanca gli occhi guardandolo e poggia le mani sulle spalle di Louis, nasconde il viso nell'incavo del collo del maggiore digrignando i denti per il dolore e Louis lo stringe e lo guida dettandogli i movimenti giusti.
Ed è questione di davvero poco tempo prima che Harry sollevi il capo dal collo di Louis, lo obblighi a stendere la schiena lungo un lato della vasca e non prenda iniziativa guardando Louis senza riuscire a distogliere lo sguardo. Si muove lentamente in un primo momento, spingendo Louis contro la vasca con una mano mentre con l'altra cerca la stretta di Louis. Guarda Louis perdere il controllo e sprofondare nel piacere lentamente, mano a mano che i movimenti si fanno più veloci, insieme a lui.
Louis stringe forte i fianchi di Harry perdendosi nei particolari di quel ragazzo che lo stanno inebriando, sente la testa leggera, è ubriaco della presenza di Harry, è completamente perso del ragazzo che ha addosso in ogni senso. Louis sposta le mani dai fianchi di Harry per dedicarsi completamente all'erezione di Harry accompagnandola ad ogni suo movimento, lo sente farfugliare qualcosa di incredibilmente sconnesso per poi guardarlo flettere la schiena e lasciar andare un gemito più forte per l'orgasmo appena raggiunto e, davvero, gli basta guardarlo, gli basta che Harry incateni lo sguardo al suo per lasciare che la sua gola venga rotta dallo stesso medesimo suono e svuotarsi dentro il minore che, sfinito, si alza solo per accasciarsi sul corpo di Louis che lo accoglie e lo stringe in quell'acqua diventata ormai fredda, gli bacia una tempia e si ritrova a respirare contro la sua pelle accarezzandogli una guancia e "E' stata la prima volta che ho fatto l'amore per davvero" dirgli di getto.
Harry alza la testa e lo guarda in maniera confusa, Louis sorride poggiando un dito nel luogo d'origine delle fossette del riccio e "Hai cambiato proprio tutto, Harry" gli dice prendendosi un altro bacio ancora, caldo, dolce, pieno di qualcosa di nuovo.

Una decina di minuti dopo sono ancora nella vasca, solo che l'acqua che li circonda è pulita, calda e più profumata di prima. Louis se ne sta seduto dietro Harry mentre gli lava la schiena larga. Harry si lascia andare al tocco dolce delle mani di Louis e si lascia coccolare, si lascia toccare come non ha mai permesso a nessun altro.
Louis ridacchia alle sue spalle e "Non ho mai visto così tanti nei" commenta toccandone qualcuno, Harry ride insieme a lui e scuote le spalle "Sono parecchi?" domanda.
"Oh si" gli conferma Louis prendendo poi la spazzola di Sam e iniziando a spazzolare i capelli lunghi di Harry che sembra quasi sul punto di fare le fusa mentre accarezza le gambe di Louis e si lascia curare da quest'ultimo. Sente gli occhi quasi chiudersi per poi spalancarsi immediatamente quando "Spero davvero che tu ti senta a casa, Harry" Louis gli dice dal nulla "Non sentirai mai più di essere solo, te lo prometto" gli giura abbracciandolo agganciando le sue mani sul petto di Harry che intento sente il cuore battere a una velocità inaudita "Renderò questa casa tua, nulla potrà mai cambiarlo" gli giura baciandogli il centro esatto della schiena.
Ed è quello il momento in cui Harry viene colpito e travolto da una nuova consapevolezza, viene investito da una certezza che infondo ha sempre avuto sotto il naso, pronta ad essere tirata fuori ma mai abbastanza coraggiosa, la sente sfondargli lo stomaco e fargli pizzicare gli occhi di emozione.
Si gira lentamente verso Louis e "Ti amo" gli dice così, schietto, semplice, come dovrebbe essere sempre, come Louis merita, senza altre vie, senza metafore o ghirigori poetici, è un'ammissione schietta e semplice, elementare quasi. Sono due parole che travolgono il mondo di Louis e lo fanno piangere di commozione come non si è mai ritrovato a fare in vita sua, il maggiore gli accarezza una guancia e "Ti amo anche io" gli giura nello stesso modo.
***
Quando Louis si sente scuotere l'ultima cosa che vorrebbe fare è aprire gli occhi.
Davvero, è così stanco che non riesce neanche ad alzare le palpebre e non ne ha nemmeno la minima voglia, sente Harry scuoterlo dolcemente ancora e ancora e lui si limita a grugnire, ad arpionare un polso del ragazzo e a tirarselo addosso per poi stringerselo tra le braccia cercando di farlo stare fermo.
Louis si aspetta di sentirlo ridere.
Louis si aspetta di sentirlo stare al gioco, di ricevere almeno un bacio, di sentirlo prendere il controllo della situazione come ogni mattina e invece non succede.
Harry sembra quasi paralizzato tra le sue braccia, sembra piccolo come non gli è mai apparso mentre lo stringe senza riuscire a sentirlo davvero.
Così Louis apre gli occhi, lo lascia andare e "Che succede?" gli domanda con la voce sporca di sonno mentre ancora non riesce neanche a mettere a fuoco ciò che sta guardando.
Harry lo fissa deglutendo lentamente e Louis non riesce a leggere altro che disagio nei suoi occhi verdi, ci legge ansia, preoccupazione, legge una silenziosa richiesta d'aiuto nel mordersi il labbro di Harry prima che "Beth è di sotto" possa dire.




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