It's my fault

2.5K 117 10
                                    

"It's all because of me, Just tonight."
-Cit. The Pretty Reckless

GENNY'S POV:

Passammo il pomerigio a parlare, gli dissi che sicuramente sua mamma ancora gli voleva bene e che probabilmente non avrebbe mai voluto dire quelle cose.
Che probabilmente era solo preoccupata per suo figlio.
Ma come mi aspettavo lui smentì tutto e allora gli dissi che io ero molto fiera di lui.
Perchè io sapevo che lui aveva bisogno di quello, aveva bisogno di qualcuno che credesse in lui e nei suoi sogni.

《Ti va di fare una cosa?》sbottò mentre stavamo in macchina.

《Non so, cosa?》chiesi riluttante.

《Andiamo in un posto》la sua faccia era felice, quasi radiante mentre me lo chiedeva.

《Non lo so Juss, noi dobbiamo torn-》
《Perfetto allora andiamo!》mi interruppe svoltando in una stradina.

Alzai gli occhi al cielo.
Vinceva sempre lui dannazione!

Il resto del viaggio in macchina non fu molto silenzioso, parlammo di tutto e cercai svariate volte di farmi dire dove mi stesse portando, ma non lo fece e questo alimentò ancora di più la mia curiosità.

Ormai erano venti minuti che stavamo in macchina diretti verso questo posto, ci eravamo allontanati molto dalla città e stavo per chiedergli di nuovo quanto mancasse, ma lui rallentò e spense il motore.

Lì. In mezzo alla strada.

Era una strada larga, alla mia sinistra un grosso campo di grano e alla mia destra una specie di Pub abbandonato.

Se non altro almeno c'era un posto dove fuggire in caso ce ne fosse stato bisogno. Pensai guardando il campo.

《Siamo arrivati.》disse.

Lo guardai con una smorfia.

《Andiamo... non fare quella faccia!》mi invitò a scendere e mi guidò fin davanti il locale abbandonato.

Ricordava molto i Salon del vecchio West.

La vetrata sulla destra del locale, che dava sulla strada, era persino rotta e potrei giurare di aver visto qualche foro di proiettile.

Il mio volto indossò un'espressione di spavento misto a confusione e curiosità.
Sapevo che questo posto era abbandonato e che non avrei dovuto avere paura... ma non riuscivo a fare a meno di pensare che non saremmo dovuti trovarci lì.

Justin notò la mia preoccupazione e passò una mano dietro la mia schiena per rassicurarmi 《tranquilla, io vengo sempre qui.》 Disse.

Il suo tocco e le sue parole mi rilassarono un po', così gli annuii ed entrai dentro con lui, con la sua mano ancora sulla mia schiena.

Dentro era tutto in legno.
C'era un grosso bancone da bar lungo la parete centrale, dietro quest'ultimo c'erano delle mensole malandate, al centro una grossa pista da ballo dove vi erano intorno dei tavoli rotondi e qualche sedia. Anch'essi in legno.
Il tutto ricoperto da uno strato di polvere. Tutto, eccetto un tavolo in fondo alla sala, lo notai perchè si trovava perfettamente davanti alla vetrata rotta e con una sola sedia perfettamente accostata a quest'ultimo.

Non era poi così male.
Persino in quel posto così malandato e apparentemente pericoloso avendo Justin al mio fianco mi sentivo a mio agio.
Se non si consideravano i fori di proiettile che erano chiaramente stati fatti anni fa e il fatto che ci trovavamo in mezzo al nulla... potrei dire anche che era un bel posto.

《Perchè mi hai portata qui?》chiesi, il suo volto verso la vetrata.

Mi guardò 《qui è dove vengo quando ho veramente tanto bisogno di stare da solo e chiarire le idee... te lo volevo solo mostrare, è un luogo importante per me.》

IMPERFECT (Justin Bieber)Where stories live. Discover now