Pov's Erica
-SIGNORINO EMANUELE.
-Mmmh?
-EMANUELE!
-Sisi...mi alzo.
-OGGI ABBIAMO UN APPUNTAMENTO CON I NUOVI ARRIVATI E TU ANCORA NON TI ALZI DAL LETTO?
-Ooooh...uffaaaa!
-Mammla...?
Dalla porta spunta il mio ometto che si stropiccia gli occhi con una mano e con l'altra tiene stretto il suo orsacchiotto preferito.
-Oooh amore...ti rendi conto che ti svegli prima tu che papà?
Lo prendo in braccio.
-Cominci a pesare, eh?
Mi sorride e mi butta le braccia al collo.
-Dai svegliati, tu!
Dico, rivolgendomi ad Emanuele.
Lui sbuffa e mi manda un bacio per poi tornare con la testa sotto le coperte. Sorrido e mi dirigo in cucina con mio figlio ancora in braccio.
-Ecco qua...hai fame piccolino?
Lo appoggio sul seggiolone e lui fa cenno di si con la testa.
Accendo il microonde e riscaldo il latte. Mentre mangio del pane con la Nutella (le vecchie abitudini non finiscono mai) noto che il microonde sta andando letteralmente a fuoco.Fortuna che eravamo andati sulla Terra poco tempo fa apposta per prenderlo...
Mi precipito a spegnere la piccola fiamma con l'acqua e Stefano mi guarda a bocca aperta.
-Ancola, ancola!
-No amore...bevi che è meglio.
Il piccolo non fa in tempo a finire il latte che una Micol tutta pimpante entra in cucina.
-Ma buongiooooorno! Vedo che vi state divertendo voi due, eh?
Alla vista della "zia" Stefano inizia a saltare dal seggiolone così lei lo prende in braccio e se lo porta sopra la testa.
-Ehm...Micol...ha appena...
Non finisco la frase che una chiazza di vomito le ricopre la faccia.
Soffoco una risata e prendo Stefano che sta ridendo come un matto.
-Te lo avevo detto...aspetta ci penso io.
Sollevo le mani e Micol fa per indietreggiare dicendo che non importa ma io la schizzo d'acqua lo stesso.
-Ehm...grazie? Ora dovrò fare di nuovo una doccia.
-Vai a fartela ora così dopo non dovrai lasciare Stefano da solo. Io intanto vado a lavarmi.
-Tranquille andate...lo tengo io questo campione.
Manu è appena uscito dalla stanza e, dopo avermi dato un bacio, si fionda dal figlio.
Sorrido e vado a farmi una doccia e lo stesso fa Micol.
Dopo 20 minuti entrambe siamo in salotto.
-Allora...mi raccomando. Io e Manu andiamo a fare un giro con i tre nuovi arrivati. Tu rimani con Stefano.
-Ma certo! Sono contentissima di rimanere con il mio nipotino preferito.
Dice, facendogli il solletico.Esco molto più sollevata....non avrei mai lasciato Stefano da solo.
-Ma sei sicura che abbiamo fatto bene a lasciarlo con Micol? Sai...è un po' strana.
-Ma zitto...è una brava babysitter...almeno credo.
Le ultime parole le dico quasi sussurrando.
Dopo una breve passeggiata, mano nella mano, io e mio marito arriviamo al parco dove ci siamo dati appuntamento con gli altri.
Li vedo in lontananza e li saluto con la mano. Sono proprio strani...
Micaela è sempre colorata e sorridente; Egon, invece, è sempre vestito di scuro e sorride di rado mentre Marco mi assomiglia molto anche se devo ammettere che mi sembra molto più potente.
-Sei sicura di sta cosa? No perché sai...potevamo rimanere a casa...dentro al letto...
Mi sorride malizioso e io gli tiro un pugno nello stomaco che probabilmente non ha nemmeno sentito.
-E poi... - continua - non mi piace questo Egon. Non ti stacca mai gli occhi di dosso.
-Ma dai...io amo una persona sola, e tu lo sai. Va beh...se vuoi potrei farci anche un pensierino!
Si gira di scatto e con la bocca aperta.
-Scherzavi, vero?
Annuisco e scoppio a ridere.
-Hey, ciao!
Micaela mi viene incontro e mi abbraccia. Marco mi dà un buffetto sulla guancia e stringe la mano ad Emanuele. Egon fa, ad entrambi, un cenno con la testa.
-Allora...che si fa?
Chiede Marco.
-Beh...che ne dite se ci mettiamo a parlare sotto quell'albero?
Propongo. Gli altri annuiscono e ci sediamo lì.
-Allora...vorrei sapere qualcosa di più sul mio nuovo fratellino.
-Beh...mi chiamo Marco e sono un figlio di Poseidone. Ho abbastanza umorismo e detesto il gelato al cioccolato.
-Ma veramente? Anche io!
Gli sorrido e lui ricambia.
-Da dove venite?
Chiede Emanuele.
-Io vengo da sotto i tuoi piedi.
Emanuele si guarda i piedi con fare interrogativo e poi torna a guardare Egon.
-Nel senso...la mia è una nascita strana. Mia madre si innamorò di uno spettro. Questo spettro era uno dei più rispettati da Ade e così, dopo secoli di servizi, Ade decise di dargli un potere: quello di riuscire ad andare sulla Terra sotto forma di umano. Lo spettro era così felice che abusò del suo potere innamorandosi di mia madre e generando me. Quando Ade lo venne a sapere, pochi giorni dopo la mia nascita da alcuni suoi servitori, fu costretto a togliere il potere a papà e a dargli una punizione eterna perdendo così un suo caro amico. Sapete... Ade lo fece per la sua reputazione...non si poteva venire a sapere che era nato un bambino da uno spettro e da un mortale. Mia madre morì e mio padre rimase negli Inferi...e io? Beh Ade decise di darmi i suoi poteri e far finta di essere mio padre...beh...poi sono cresciuto con Persephone e poi mi hanno mandato a scuola e lì ho conosciuto loro due. Papà mi ha insegnato a viaggiare attraverso l'ombra così potevo fare su e giù da casa mia alla Terra e Persephone lo ha convinto a regalarmi un forcone nero immerso nel Flagetonte il fiume che fa perdere la memoria...così quando voglio basta toccare qualcuno e fargli andar via tutti i ricordi.
-Va beh Egon abbiamo capito che sei un figo pazzesco....ora tocca a me raccontare.
Ridacchio per l'interruzione di Micaela e mi sistemo meglio per ascoltarla.

BINABASA MO ANG
Gli Dei Dell'Olimpo le Polveri degli Dei
Fantasy-Io non me ne andrò.... perché fin quando ci sarà la paura io sarò immortale!- Cos'è successo a Letizia? È rimasta la tranquilla figlia di Afrodite o è diventata qualcun'altro? Il regno degli dei rischia di vedere i suoi ultimi giorni perché il male...