CAPITOLO 22

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Il ventiduesimo giorno non smisi di amarla.

Mai lo feci.

Credo che quando sei arrabbiato con le persone che ami dici idiozie senza ragione, così poi finisci col pentirtene poco tempo dopo.

E io ero davvero pentita..

Non ricordo molte cose dell'inizio di quel giorno, ma so che, ad un certo punto, mi resi conto che chi si era comportato male ero io.

Non potevo giustificare il comportamento di Dinah Jane, la mia vecchia migliore amica, ma arrabbiarmi con Lauren quando lei voleva solo aiutarla mentre rimanevo  al sicuro era stato abbastanza stupido e immaturo.

Mi pentì di averlo fatto.

Ancora ora lo faccio.

Anche così, non corsi a scusarmi quando la mia mente si rese conto del mio terribile comportamento.

Forse avevo paura di Dinah, forse per il fatto di ammettere che mi ero sbagliata. Forse entrambe le cose.

Non so esattamente che ora fosse, non posso ricordare bene alcuni dettagli, ma so che l'ora del pranzo era passata quando la porta della mia stanza si aprì.

Io ero seduta in un angolo, ma non ricordo la ragione. Forse avevo pianto, o stavo pensando, o stavo diventando pazza. Forse tutte e tre le cose.

Cominciai a tremare quando mi resi conto che non era entrato un uomo di bianco, né Lauren, ma Dinah.

Mi guardò negli occhi per un paio di secondi e pensai sul serio che mi avrebbe fatto del male, ma fu allora che vidi le sue mani ammanettate. Mi sorprese vederla in quel modo, ma solo per pochi secondi, poiché dopo cominciai a pensare che aveva ancora altre parti del corpo con cui farmi del male.

-Lauren, la tua stupida moglie è qui!- Gridò quella che una volta era la mia migliore amica, prima che il Virus letale apparisse.

Mi fece male il cuore quando sentì i dei passi avvicinarsi alla stanza. Mi sentivo colpevole, egoista, e come aveva detto Dinah, stupida.

La prima cosa che vidi fu la sua ombra, e finalmente il suo incredibile e perfetto corpo apparve nella stanza.

Aveva occhiaie e nelle sue guancie aveva resti di lacrime.

Mi chiesi se ero io quella che l'aveva ferita in quel modo, e la risposta nella mia mente era un si.

Non mi ero mai odiata in quel modo.

-Ei!- Mi salutò con un falso sorriso.

Non mi piaceva quella Lauren. Non mi piaceva vederla così trascurata, così ferita, così falsa...

Le avevo fatto del male, troppo, e mi dispiaceva sul serio.

-Ti lascio sola con questa cosa- Disse la mia amica a Lauren. Le sue parole erano acide, e forse me lo meritavo.

Se ne andò proprio come aveva promesso, così che mia moglie e io eravamo le uniche persone nella stanza.

-Lauren, mi dispiace per quello che ho fatto ieri. Sono stata la peggiore delle idiote-

Quelle parole uscirono dalla mia bocca quasi per istinto. In realtà, non mi resi conto di aver detto qualcosa del genere fino a quando non potevo fare marcia indietro.

Credo che avessi bisogno di essere perdonata.

Mi sentì male quando iniziò a ridere.

-Non ridere di me, Lauren! Ho messo da parte l'orgoglio per dirti qualcosa del genere! Non è gentile!-

Virus Letal- Traduzione ita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora