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Sono appena scesa dall'autobus e ora sto tornando a casa a piedi. Il testo è andato molto bene, ma nelle altre ore per poco non mi addormentavo. Stanotte non ho dormito molto, stavo semplicemente sveglia a guardare il buio. Era rassicurante, mi calmava. Era come un sedativo, non pensavo a niente. All'inizio ero agitata ma tutto quel silenzio e quel buio mi hanno calmata. Fuori casa ci sono due macchine. Le targhe sono straniere...molto strano. Entro a casa e trovo il caos. Mia madre che corre da una parte all'altra a sistemare casa, mia sorella che saltella di qua e di là con un'altra bambina, sento la voce di mio padre che proviene dal salotto. Tutto questo è molto strano, mio padre doveva arrivare dopodomani. Vabe che sarà mai, papà si sarà liberato prima dal lavoro, ci sarà un'amica di mia sorella a casa e mia madre è semplicemente indaffarata e beh le macchine con le targhe straniere saranno dei vicini. Spero che sia così. Non voglio complicazioni. Grido:

-"sono tornataa"- e salgo in camera mia per lasciare lo zaino. Vado in cucina e saluto mia madre che mi dice:

-"mi raccomando"-

-"a cosa?"- non mi risponde nemmeno che va in salotto. La seguo perché voglio spiegazioni e poi perché devo salutare papà. Corro da lui per abbracciarlo ma qualcosa va storto. Mi scontro contro qualcuno e cado a terra come una deficente. Sicuramente era mia sorella.

-"la prossima volta non mi stare attaccata Chiara"- dico senza guardarla, cercando di alzarmi.

-"la prossima volta starò più attento, ah e non mi chiamo Chiara"- e questa voce?Ha un accento strano, francese credo. Di sicuro non è mia sorella. Alzo gli occhi e noto che la brutta figura che avevo iniziato non era ancora finita. Non parlavo con mia sorella, ma bensì con un ragazzo tutto occhi verdi e un ciuffo ribelle pieno di ricci e che sarà tipo il doppio di me, per quanto è alto. E c'è da dire che io sono un metro e settantacinque. Mi sta fissando all'alto dai suoi due metri in attesa di una mia risposta.

-"scusami,io credevo che tu fossi mia sorella, scusami ancora. Non volevo rivolgerti la parola in quel modo"-

-"stai tranquilla, non fa niente e poi.. non è stato niente di spiacevole" sussurra e mi fa l'occhiolino. Ah bello e approfittatore. Mi dispiace ma lo scarto.

-"Per me si, invece"- poi noto che nel salone ci stanno guardando tutti. Ci sono quatrro persone che non conosco e i miei genitori.

-"scusatemi per l'impertinenza. Buongiorno a tutti"-

Le quattro persone sono tre donne e un uomo. Tutte e tre le donne hanno i capelli biondi, devono essere parenti fra di loro, hanno anche gli stessi lineamenti del viso. Mi rispondono tutti con un bounjour. Si sono francesi.

-"vuoi stare con noi?"- mi chiede papà.

-"No, devo salire in camera. Ah e poi chi sono?"-

-"nostri vecchi amici che hanno deciso di farci una visita e staranno da noi per cinque giorni"-

-"ah fantastico"- e salgo in camera mia. Cacciò dallo zaino i libri e inizio a studiare. Dopo un po, noti che ce troppo silenzio in questa stanza così accendo la radio, e proprio in quel momento inizia History dei one direction. Inizio a cantare come una matta a squarciagola, dimenticandomi delle persone di sotto che potrebbero sentirmi. Quando finisco di ballare e saltare per la stanza mi stendo sul letto e faccio penzolare la testa dal bordo del letto e per poco non mi viene un colpo. Il ragazzo di prima era appoggiato fra la porta e lo stipite. Fantastico.

-"potresti andartene? Stai violando il mio spazio vitale"-

-"no"- ecco, questo è testardo proprio come Josh. Aspetta... e mo lui che centra? Dio mio sto messa proprio male. Lo paragono a tutti.

-"no forse non hai capito..non c'è un no, così come non ci dev'esserci una tua risposta, devi uscire e basta."-

-"eri carina quando ballavi, perché stavi zitta..beh poi perché sei abbastanza bella vista da dietro"- questo è fuori di testa, come si permette a dirmi certe cose? Ora gli faccio vedere io.

-"senti, tu per me puoi essere anche un Dio greco sceso in terra, ma a me queste cose non le devi nemmeno dire, non devi nemmeno pensarle, chiaro?"-

-"nessuno mi vieta di pensarle, e poi io sono fatto così, mi dispiace"-

-"stai almeno zitto"-

-"subito principessa"-

-"e ora perché mi chiami così?"- gli chiedo scocciata.

-"perché lo sei"-

-"a me non sembra"-

-"a me si"- e mentre dice ciò si siede sul mio letto.

-"sei pregato di alzare il tuo didietro dal mio letto"-

-"oh..e ora mi preghi?"-

-"alzati e basta, ok? Io nemmeno ti conosco e vieni così come se niente fosse a casa mia e sconvolgi tutto"-

-"ma come non ti ricordi di me?"-

-"no"-

-"sono Davis"- Davis... mi ricordo questo nome, ma potrò averlo sentito da qualsiasi parte...conunque non mi ricordo di lui.

-"non ricordo niente"-

-"la tua prima cotta"- sta scherzando spero. Non è possibile. Alle elementari c'era questo bambino di nome Davis che mi piaceva un sacco, così un giorno da bambina ingenua gli rivelai ciò che provavo per lui, solo che in risposta ricevetti una grassa risata. Ci rimasi malissimo e cosi non gli rivolsi più la parola.

-"è impossibile che tu sia lui, prima del terzo anno si era trasferito da in Francia.."- mi muoiono le parole in gola. Non è possibile,non può essere lui.

-"un abbraccio?"-

-"tu! Come hai potuto? Io,una piccola bambina, ti dico ciò che provo, e tu che fai? Ti metti a ridere. Complimenti. Volevo dirtele da tanto queste cose ma il giorno dopo sei partito."-

-"è proprio per questo che ho reagito in quel modo, tu mi piacevi ma siccome mi dovevo trasferire poi tu saresti stata male"-

-"non ci credo"-

-"credici invece, mi sono sentito molto male quando ti ho vista scappare via e piangere, ma ho pensato che nell'altro caso ti avrebbe fatto più male, e non potevo permetterlo"-

-"e ora perché sei qui?"-

-"volevo tornare nella mia terra d'origine, così i miei mi fanno restare con mia zia e continuare a vivere qui"-

-"ah, ok"-

Prima che il gli dicessi che mi piaceva eravamo molto amici, passavano parecchio tempo insieme, e ora a pensarci bene un po mi manca. Tutti quei sorrisi, gli abbracci, le risate, i bei momenti che avevo passato con lui, non li avevo fatti con nessuno.

-"nemmeno nel profondo del tuo cuore non sei contenta di vedermi?"-

-"un po si dai..."-

Like An AngelWhere stories live. Discover now