Capitolo 3

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"And now that I'm without your kisses, I'll be needing stitches."

Le note cantate da Shawn Mendes mi portano a un buon inizio di giornata.

Sono precisamente le 7:01 di lunedì 14 settembre: oggi inizia la scuola.
I miei corsi cominciano alle 8h perciò dovrò vestirmi in fretta e andare fino all'high school a piedi.

Mia madre questa notte è rimasta a fare la guardia notturna in ospedale e mi ha già augurato un buon inizio di anno scolastico, dicendomi che non può accompagnarmi con la sua auto.

Tra meno di un'ora riabbracceró Kate, che non vedo da quasi un mese.
Già, lei ha avuto la fortuna di trascorrere un paio di settimane all'estero e di non rimanere a New York, chiusa in casa.

Con svogliatezza decido di alzarmi e finalmente prepararmi.
Dopo essermi lavata, vestita e aver fatto una colazione veloce, esco di casa con le cuffie nelle orecchie.

Stamattina ho optato per dei jeans neri stretti che mi fasciano le gambe fino alle caviglie e strappati sulle ginocchia. Indosso una semplice t-shirt bianca, che ho frettolosamente infilato all'interno dei pantaloni. Ovviamente, indosso le mie inseparabili All Stars nere e bianche.

Sicuramente mi ritroveró una Kate impeccabile ed emozionata, pronta ad affrontare il nuovo anno.
Le altre ragazze saranno ovviamente tutte truccate con indosso la loro divisa da cheerleader.
Bhe, io avrei potuto anche organizzarmi meglio e decidere di indossare qualcosa di più sofisticato per questo famoso 14 settembre, ma no.
Per me è un giorno qualsiasi, di un mese qualsiasi, di un anno qualsiasi. La mia vita è sempre stata così monotona, un pantalone nero oggi o una gonna indossata la scorsa estate non fa di certo la differenza.

Sono vicina all'high school, mancano 10 minuti all'inizio delle lezioni e la mia mente vaga con i pensieri, con il sottofondo di Love yourself. Tutto ciò fino a quando una testa bionda non mi corre incontro e mi salta addosso.

Ah, Kate! Quanto mi è mancata!
Agli altri può sembrare talmente timida da non provare ad abbracciare o baciare qualcuno, ma in realtà è il contrario. Lei ha semplicemente bisogno di affetto e un suo abbraccio non può far che scaldare anche il mio cuore.
Come avevo previsto, i suoi capelli biondi le ricadono alla perfezione sulle spalle e le incorniciano il volto.
Ha più trucco del solito sugli occhi, ma se a lei sta bene così, è tutto apposto anche per me.
Io ho semplicemente messo un po' di maskara ed eyeliner sugli occhi e ho tinto di rosso le mie labbra, con un rossetto prestatomi tempo fa da Kate.

"Da quanto tempo Nì! Mi sei mancata tantissimo... Sai, lì in Europa, ci voleva qualcuno che fosse pronta ad ascoltarmi proprio come fai tu..."
Amo sentire dire queste parole dalla mia amica, mi fanno capire di essere importante per qualcuno (oltre che per mia mamma). L'unica cosa che mi lascia dubbiosa, è la punta di rammarico con cui ha pronunciato l'ultima frase... Che le sia accaduto qualcosa? Preferisco non toccare questo tasto, per oggi.

Non le dò una risposta immediata, ma alle parole, preferisco abbracciarla e tenerla stretta a me per un altro po' di secondi, fino a quando non ci rechiamo a scuola.

Varchiamo l'ingresso e dal vocio dei miei compagni d'istituto posso avere la conferma che la tortura è iniziata.

Prima ora? Aula 6, classe di matematica.
Fortunatamente io amo le materie scientifiche e iniziare il lunedì con un po' di sana matematica, non mi può far di certo male.
Al contrario mio, Kate, non appena siamo entrate a scuola, ha incominciato a lamentarsi, dicendo:
"Ma insomma! Di lunedì mattina... Alla prima ora... Matematica? Ma ci stanno prendendo in giro? Io pretendo uno sciopero!"

Alle sue parole sono scoppiata a ridere, mi erano mancate le sue proteste e i suoi amatissimi scioperi (inesistenti e inutili).
Di certo non sarebbe finita qui, alla seconda ora dovevamo andare nel laboratorio di fisica!

Dopo aver lanciato in malo modo qualche libro nell'armadietto, io e Kate ci ritroviamo di fronte all'aula 6.

Due minuti e il suono della campanella ci avrebbe portato alla 'dura' realtà.

Entriamo in classe inosservate, fino a quando Jack non ci viene incontro...

Jack: "Oddio da quanto tempo! Nicla! Kate!"

Gli rivolgiamo un sorriso sincero e lo abbracciamo.
Jack è sempre stato un compagno di classe comprensibile e disponibile nei nostri confronti, a differenza dei suoi compagni di squadra. Già, lui gioca a football nella squadra della scuola.
Lui è l'unico che si distingue tra quella massa di ragazzi tutti uguali, che si credono delle divinità solo perché quattro ochette li apprezzano.
La squadra di football è sempre quella che fa più atti di bullismo qui all'high school e fortunatamente sia io che Kate noi siamo mai state prese di mira.
Secondo me a rendere differente Jack è la cotta che lui ha per Kate! Non lo hai mai rivelato a nessuno (neppure a me a dire il vero), ma lo si legge dai suoi occhi che prova qualcosa di profondo per la mia migliore amica.

"Ragazze -dice Jack- se volete una di voi può sedersi affianco a me: il posto è libero!"
Fa un occhiolino rivolgendosi a Kate e capisco che questo è il momento di dileguarmi.
Sorrido a Kate, che, imbarazzata, mi chiede il permesso di sedersi affianco a Jack. Penso che anche Kate provi qualcosa per lui, ma non ne sono sicura, visto che si comporta timidamente con tutti.

Io mi siedo dietro Kate, sperando che il posto affianco al mio rimanga vuoto per tutta la giornata.

Ore 8h. Ecco la campanella inattesa suona per tutti i corridoi, facendo capire a noi studenti che è giunto il momento di dimenticare l'estate. Per me non sarà di certo un problema.
17 anni buttati al vento, solo il ricordo di due occhi verdi incastrati nella mia mente, una vita monotona e sempre ottimi voti a scuola: questa sono io.

"Buongiorno a tutti ragazzi"
Il saluto del nostro professore di matematica mi distrae dai miei pensieri, ora concentrati sulla sua figura alta e slanciata.

"Prima di cominciare la lezione vi voglio informare che Alexander James è ritornato a New York. Non lo abbiamo inserito nella sua scorsa classe, ma abbiamo deciso che farà parte di questa!"
Alexander James è l'ex capitano della squadra di football.
Ha la mia stessa età, ma per la sua fisionomia sembra già un diciannovenne.
L'anno scorso, i suoi genitori sono partiti per l'Europa e Alexander li ha seguiti. Da quest'anno, invece, rimarrà a New York, la sua città natale.

Si sente bussare freneticamente alla porta e solo dopo che la sua figura slanciata fa la sua entrata in classe, ho il presentimento che quest'anno non andrà proprio come gli altri.

"Alla buon'ora James! Si sieda affianco a Rossi... Sono le 8:15h e io devo incominciare la mia lezione!"

Alexander rivolge un sorriso tirato al prof.Copperman e si siede svogliatamente accanto a me.

Le ragazze della mia classe sono concentrate sul ragazzo seduto al mio fianco... Probabilmente sono l'unica che sta ascoltando il professore che sta ripetando gli ultimi argomenti affrontati l'anno scorso.

ANGOLO AUTRICE
Che ve ne pare la storia?
Questa volta il capitolo è più lungo, vi piace?
Commentate e lasciate un voto... Così continuerò a scrivere la storia. :*
Per quanto riguarda il cast, qualcuno mi può spiegare come lo posso allegare alla fine di ogni capitolo? Grazie mille se qualcuno me lo spiegherà.
Jack sarà interpretato da Colton Haynes e Alexander da Cameron Dallas.

To the next charpter guys
All the love
-Gio

I can't stand youWhere stories live. Discover now