capitolo 13

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*1 MESE DOPO*

SOFIA'S POV
Era passato un mese.
Un mese da quando avevo lasciato quella spiaggia.
Un mese da quando non lo vedevo più.
Un mese da quando non mangiavo e rimanevo chiusa in camera mia a piangere.
Un mese da quando avevo lasciato il ragazzo più speciale che avessi mai conosciuto.
Un mese da quando quella fottuta pioggia si era portata con sé lacrime, sogni e speranze.

Quel mese era stato un incubo, la notte mi addormentavo quattro se mi addormentavo, avevo le occhiaie fino ai piedi, studiavo tutto il giorno e non uscivo mai. Ero diventata asociale, mangiavo poco e pensavo troppo.

Doveva arrivare Riccardo nel pomeriggio, perciò cercai per quanto possibile di apparire felice... ma non sarei stata nemmeno lontanamente credibile.

Io e Paolo avevamo parlato per un po' su whatsapp ma era una settimana che non ci scrivevamo più.
Era riniziata la scuola, sarebbe stato l'ultimo anno: ciò voleva dire maturità.
In effetti avevo trovato la distrazione ideale nei libri di scuola: ogni volta che il pensiero di quella vacanza mi balenava in testa io inevitabilmente scoppiavo a piangere, chissà se anche per lui era così.

Sentii suonare il campanello: erano arrivati, Ali lo era andato a prendere in stazione tipo 15 minuti fa e erano già qui.
Era un po' che non piangevo più... cercavo di non ripensare a quello che era successo.
Ma quando andai ad aprire e vidi sull'uscio di casa Riccardo la mia mente navigò fino a quei ricordi intoccabili, la vista del ragazzo sulla porta mi fece pensare a mille cose contemporaneamente.
E ovviamente, come ogni volta quando ripensavo a quella dannata vacanza il pensiero terminava con due occhi blu oceano che mi guardavano.
《Ei》
《Ciao Riccardo! Come è andato il viaggio??》
Ci abbracciammo e ci sedemmo a parlare, o almeno lui e Alice parlavano io me ne stavo li per i fatti miei a ripercorrere quella vacanza con la mente, e tornando a immaginare di nuovo quelle soffici labbra che avevano marchiato le mie.

PAOLO'S POV
Era passato già un mese, ci sentivamo poco... ogni tanto vedevo comparire su whatsapp 'sta scrivendo' ma poi non arrivava mai niente.
Eravamo intrappolati dalla distanza, eravamo schiavi dei kilometri, avevo iniziato a stare incollato al cellulare a fissare la sua chat.
Attendevo che scrivesse qualcosa, ma quel qualcosa non arrivava mai, io non volevo scrivere per primo... avevo paura di ciò che avrebbe potuto dire, avevo paura di scriverle "come stai" e ricevere come risposta un "bene" , avevo paura perché non avrei accettato il fatto che si fosse già dimenticata di me.
Non avrei sopportato vederla felice con una persona al suo fianco, una persona che non ero io.
Quei baci erano marchi di fuoco sulle mie labbra, gli abbracci ora erano catene che mi allacciavano alla realtà, i momenti passati insieme erano ricordi dolorosi.
Tutto ciò che mi ricordava lei era doloroso, ma ogni volta che non pensavo a lei il senso di vuoto mi assaliva.
Pensavo costantemente a lei, non ci scrivevamo, non ci potevamo vedere.
Tutti ricordi di una vacanza che mia ha regalato una ragazza stupenda che poi i kilometri mi hanno rubato.

SOFIA'S POV
Dopo aver cenato insieme io andai su in camera mia anche se era sabato. Alice e Riccardo sarebbero usciti, volevano passare un po' di tempo insieme, dovevano recuperare quel mese che era stato difficile un po' per tutti.
Aprii whatsapp e andai nella chat di Paolo "online" ... Iniziai a scrivere un messaggio, ma poi cancellai tutto come al solito: avevo paura, scrivendo qualcosa di dolce o anche un solo mi manchi, di non essere ricambiata.
Mi stesi sul letto, avevo il terrazzo davanti a me, quindi mi infilai il giacchetto e uscii.
Mi sedetti sul divanetto e iniziai a guardare le stelle come facevo con lui.
Mi stavo perdendo nei miei pensieri quando sentii il telefono squillare e quando vidi il mittente della chiamata il mio cuore perse un battito.
《Paolo》
《So》
《È successo qualcosa?》
《No avevo voglia di sentirti》
Quella voce mi stava facendo andare in palla e le lacrime cominciavano a salire ai miei occhi, poi con voce tremante risposi
《Mi manchi...》
《Mi manchi anche tu, ma ti giuro che in qualche modo ci vedremo》
《Come? Abbiamo kilometri che ci separano e non possiamo semplicemente mollare tutto e partire! Io la maturità devo stare concentrata! In questo ultimo mese non ho fatto altro che piangere! Non fare promesse che non puoi mantenere! Vederci ci farà stare ancora più male perché dovremo separarci di nuovo》
《Ma...》
《La tua vita è a Roma o sbaglio?》
Gli dissi le stesse cose che aveva detto lui a me, dovevo farlo stare male, lo dovevo allontanare e provare a smettere di pensare a lui.
Nessuno osava dire nulla
《Sei a guardare le stelle?》
《Come lo sai?》
《Lo sto facendo anche io》
《Ah... e com'è》
《Mi manca qualcuno vicino, la da te?》
《Mi sento tremendamente sola》
《Ricordati una cosa》
《Cosa?》
《Siamo comunque sotto lo stesso cielo》
《Paolo...》
《Io ti amo ancora So... non è cambiato nulla per me》
E chiuse la chiamata.
Anche io provavo le stesse cose, ma come si faceva a parlare con lui se ti lasciava sempre con il fiato sospeso??
Eppure mi aveva dimostrato che in qualche modo era vicino a me, magari non fisicamente ma con il cuore era lì.

La mattina dopo trovai Riccardo in cucina intento a cucinate la colazione
《Ti manca?》
《Mh... tu che dici??》
《Domanda stupida?》
《Un po'》
《Sai in questo mese ci sono rimasto in contatto》
《E? ?》
Sì muoveva a parlare io avevo bisogno di sapere!!
《E ha parlato sempre solo di te》
Sorrisi, uscii un attimo per prendere la posta e tra le varie pubblicità trovai una lettere spedita da Roma

Cara Sofi,
ti scrivo questa lettera perché con messaggi e chiamate non riesco ad esprimermi bene..
Non mi sono fatto sentire per settimane, ma sto cercavo di allontanarti in tutti i modi.
Perché ogni cosa è una scusa per pensare a te, ogni santissima cosa che vedo mi ricorda un momento preciso di quella vacanza.
Non credo di poter continuare così però, so che teoricamente noi siamo solo amici perché ci siamo lasciati... ma non abbiamo mai smesso di provare qualcosa l'uno per l'altra.
Eppure amarti a distanza è una cosa tremenda. Non poter vedere i tuoi occhi fissarmi, ho le tue guance diventare rosse appena mi avvicino.
Mi mancano le tue reazioni inaspettate e i tuoi baci dolci, mi mancano le tue mani intorno al mio collo.
Mi manchi tu, tu che stavi alla perfezione tra le mie braccia, tu che mi hai fatto sognare ad occhi aperti, tu che sei la ragione della mia vita.
Paolo.❤❤❤

Non avevo parole, quella lettera era tutto ciò che gli avevo voluto dire ma di cui non avevo avuto il coraggio.

Quel pomeriggio decisi di andare in palestra, normalmente di domenica non ho gli allenamenti ma dovevo recuperare qualche lezione perciò andai comunque.
Camminai fino alla palestra che era vicino casa, ma quando vidi aspettarmi davanti alla porta un ragazzo dai capelli mori e alto il mio cuore perse un battito, e mille pensieri mi tornarono alla mente
"Marco"

Lost in a pair of blue eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora