Non si fidi di nessuno...

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Quella mattina Alan si era recato in ufficio, come sempre, faceva parte di un importante giornale di New York, per la sua giovane età aveva scritto e collaborato per molte riviste e giornali, nei più svariati campi dal sociale alle future tecniche evolutive, entrò in redazione ma da subito vide un clima diverso dal solito, c'era un forte chiacchierio quasi assordante, ma ecco spuntare da dietro l'angolo, la signorina Sabry, una giornalista molto bella e intrigante, come al solito indossava uno dei suoi vestitini molto aderenti e molto colorati, in fondo era una delle cose deliziose che avrebbero messo di buon umore chiunque, meno il capo. Quel mattino anche la graziosa ragazza era troppo distratta, ad Alan le venne un dubbio che qualcuno di importante era nell'ufficio del capo. Mentre era colto da pensieri, la signorina sabry si sposto troppo frettolosamente finendogli addosso, il caffé si rovesciò tutto sulla giacca dell'uomo. "ah.. non importa Sabry tranquilla, la giacca pensavo di buttarla non mi piaceva più " sorridendo imbarazzata rispose: " scusami Alan non ti ho proprio visto.. vieni che il capo ti aspetta c'è una persona che a chiesto di parlarti" la ragazza aveva messo una pulce nell'orecchio al nostro giornalista sempre in cerca di un bel pezzo da scrivere. La porta dell'ufficio del capo si apri e all'interno vide il capo che aveva un viso da cane bastonato, con il solito gilet marroncino, orribile, e due persone, uno sembrava goffo impacciato, seduto dietro ad un altra persona dall'aspetto un po' dimessa avanti con età, con la barba poco curata. Il capo si rivolse ad Alan e con voce assordante disse: "entra ti presento il professore ............ è docente all'università di Parigi, sulle biotecnologie si trova a New York per pubblicizzare la convention che si terrà tra pochi giorni a Firenze" Alan allungo la mano rivolgendosi allo scienziato "molto piacere professore sono..." non aveva ancora finito di parlare che fu interrotto dall'uomo di scienza "il suo nome lo conosco Alan lei è la persona giusta che si mi seguirà in Italia e precisamente a Firenze" "mi scusi non penso di aver afferrato devo partire?" il capo disse: " sta parlando di ricerche in campo scientifico embrioni geneticamente modificabili dovrai seguire il professore nei suoi studi e approfondire il tutto con una intervista finale" "molto interessante direi che la materia è complessa, ma sicuramente con un meticoloso lavoro, stando a stretto contatto potrà realizzare un ottima intervista sull'argomento " il professore si alzò aveva un piccolo sorriso stampato in viso e rispose " sono sicuro che insieme riusciremo a diventare una squadra e a far capire a tutti il messaggio etico che c'è alla base della mia ricerca, data la complessità della materia, vorrei che stasera passasse da me in hotel per ulteriori approfondimenti, ecco su questo biglietto l'indirizzo dove mi può trovare" "d'accordo professore, per che ora posso venire a farle visita?" "signor Alan la definizione di tempo non esiste, venga quando ritiene che può dedicare il suo tempo prezioso" il giornalista era rimasto particolarmente sorpreso dalla risposta molto particolare dell'uomo di scienza, ma pensandoci bene lo aveva catturato fin dalle prime battute, dandosi una mossa rispose" passerò verso le 21 può andar bene" " si, certo, molto bene allora siamo d'accordo ci vediamo più tardi, buongiorno a tutti" con una stretta di mano il professore saluto tutti i presenti. Alan era come in un altro mondo, sapeva che questa occasione poteva fruttarle qualche premio speciale e poi del resto lo stesso scienziato aveva fatto intendere che l'intervista sarebbe stata pianificata sicuramente in un modo a tutti e due congegnale, rivelando particolari importanti della ricerca fin qui condotta. Il capo stava parlando ad Alan dandole le solite raccomandazioni, lui non sentiva, stava pensando alla strana persona che le aveva appena dato la sua occasione per assistere ad una importante convention sulla genetica, un argomento che lo appassionava, fantasticava talmente tanto che ambiva al premio pulitzer "mi stai ascoltando? " il capo si rivolse ad Alan che era in piedi davanti a lui "si, si, capo certo ora vado cosi mi documento, mi porterò a Firenze alcuni libri" " si ok, Sabry vai con lui " I due uscirono dalla stanza, Sabry si rivolse ad Alan " Mamma mia ma è magnifico!!!! Andrai a Firenze una delle più belle città del mondo la culla del rinascimento" "si, infatti mettiamoci subito al lavoro, voglio tutto proprio tutto sulla genetica dobbiamo apprendere " "certo subito, ti porto tutto nel tuo ufficio" gli altri colleghi si complimentarono con lui che non ci credeva ancora, ad un certo punto qualcuno fece partire un fievole applauso .

Entrato nel suo ufficio girò intorno alla scrivania al centro c'era una busta, togliendosi in cappotto, senza badare a dove lo poneva, prese la busta e la guardò attentamente, non si capita tanto cosa contenesse ma comunque continuò a toccarla la sballottò ripetutamente come se da quei movimenti potesse scoprire il contenuto. "Alan ma non la apri? Non è un pacco regalo" era già di ritorno Sabry con una montagna di libri e riviste; avrebbe impiegato settimane a leggere tutto. Nel frattempo Alan apri la misteriosa busta, prese all' interno quello che conteneva, era un volantino, "che c'è scritto ..dai Alan sono curiosa" domando la ragazza , leggendo velocemente nella mente il messaggio, recitava cosi:"

La vita non è una invenzione umana -- anche quando essa viene isolata dal suo contesto e dalla sua funzione naturale. La nostra associazione è contraria ai brevetti sulla vita poichè questi degradano la vita stessa. Gli esseri viventi non devono essere considerati beni commerciali.

Ps:

condanni con il suo articolo questo male del nostro secolo.

Non si fidi di nessuno.

"Ma niente è mia nonna che mi scrive" con un riflesso veloce ritirò il volantino nella tasca della giacca ,senza lasciare il tempo a Sabry di ribattere " ti ho portato tutto quello che ho potuto trovare sull'argomento" " si , si lasci qui ora lasciami solo che cosi mi concentro" la ragazza usci salutandolo ma Alan iniziava da bravo giornalista a pensare se esisteva un nesso tra il professore e il volantino appena recapitato.

Dopo quattro ora senza fare pausa, bevendo solo una buona tazza di caffè, si fermò, si rillassò sulla sedia, e decise che era giunto il momento di far visita al professore. L'indirizzo dell'hotel era giusto entro si fece dire il numero della stanza dove soggiornava lo scienziato; appena arrivato davanti alla porta, busso piano, si apri e comparve subito l'assistente "prego si accomodi il professore arriva subito " la stanza era sotto sopra sembrava che i due avessero una certa fretta, stavano ultimando di preparare le valigie. " buonasera non immaginavo che avrebbe anticipato il nostro incontro" "guardi quando prendo un incarico di lavoro, voglio portarlo a termine al più presto" "ma bene, lei Alan mi piace come giornalista, le posso offrire qualcosa?" " no, non si disturbi vedo che è in procinto di partire" il professore come se fosse preso alla provvista rispose con un sorriso troppo finto, " deve sapere che noi scienziati siamo uomini di mondo, ci spostiamo velocemente ... non abbiamo mai tempo di soggiornare molto in un luogo" " certamente troppo occupati nelle ricerche" e tutti scoppiarono a ridere. IL professore ritornando subito serio, guardo dritto negli occhio Alan dicendogli: "arrivo subito al punto, ho un biglietto per Firenze dove tra una settimana ci sarà una convention internazionale sulla genetica, verranno scienziati da tutto il mondo è un'occasione importante per iniziare ad entrare nella complessità della materia, potrà viaggiare dietro le quinte, fare tutte le domande che desidera, avrà un pass particolare lo frutti bene" il giornalista penso che era una buona opportunità di acquisire certe informazioni che la stampa stessa, invitata all'evento non avrebbe potuto ricercare, quindi una domanda era d'obbligo . "mi dica con tutti i giornalisti perché proprio io? "il ricercatore sposandosi vicino alla finestra rispose "vede è una domanda molto intelligente, le posso dire solo che avrà le sue risposte ma non ora, mi creda si prepari l'aspetto in Italia confido in un ottimo lavoro " rivolgendosi al suo assistente disse:" siamo pronti ?" " si professore le valige sono pronte possiamo andare" "arrivederci Alan e si ricordi il tempo è prezioso, le sono grato che ha accettato l'invito " si salutarono richiusero la porta, ma lui rimase solo nella stanza dell'hotel a pensare a quanto le aveva detto il professore.

Deidre - anima fredda -Where stories live. Discover now