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Erano passati vari mesi, da quel giorno.
Dal giorno in cui ho dovuto lasciare quella vacanza alle spalle per tornare a casa con mia cugina.
Lui mi mancava, mi mancava tantissimo, ma non davo a vederlo.
Non ne parlavo mai con Lola, anche perché sapeva che era un argomento difficile per me.
Non ci siamo neppure più messaggiati.
Ovviamente questo è grazie al mio orgoglio, ho pensato che se lui non mi messaggiava non dovevo farlo per forza io.. Forse era lui che voleva davvero chiuderla lì..
È stata solo una fottuta vacanza, dove ho fatto una fottuta amicizia.. Era solo quello.

«Andreee è finito lo zucchero..» disse Lola svegliandomi dal piano di sotto.
Aprii gli occhi e diedi uno sguardo fuori dalla finestra.
Il tempo era bellissimo, il sole illuminava la stanza.
Mi alzai e senza degnare di una risposta Lola andai in bagno.
Aprii il getto di acqua congelata e mi spogliai, entrai nella doccia e iniziai a strofinarmi.
Non c'è niente di più bello dell'acqua fredda la mattina per svegliarsi.
Lola bussava alla porta in continuazione.
Diventava irritante delle volte.
Però devo ammettere che da quel giorno, sono diventato anche io chiuso, e penso rompicoglioni, già, più di quello che ero.
Uscii e lasciai il passaggio libero a Lola che mi guardò per tutto il tratto del corridoio .
«Sai ? La parte dello stronzo non ti sta bene. Se voglio divento più stronza di te e..» stava per continuare quando chiusi la porta.
Mi vestii e aggiustai per il meglio il letto.
Mi passai le mani fra il ciuffo, e ovviamente non mancava lo spruzzo di profumo.
Scesi e andai in cucina, mi sedetti sullo sgabello con avanti un succo di frutta, ace ovviamente, è una brioche.
Mangiai velocemente, osservando la casa luminosa in cui ero.
Cercavo di trasformarla nel posto in cui ero mesi prima, cioè cercavo di immaginare quei momenti quando mangiavo sulla nave.. e più lontano vedevo occhi castani avvicinarsi..
A rompere questo sogno fu Lola scendendo dalle scale, con il broncio.
Aveva un pantaloncino molto aderente e corto.
«Vatti a cambiare..» le dissi fissando la porta.
«Ah.. Pensavo fossi sola, buongiorno. Sai? Nah, non lo tolgo.. » disse.
Mi alzai, mentre lei era vicino al divano, misi il bicchiere vuoto nel lavandino, andai verso di lei, la presi in braccio tenendola per le gambe e la portai nella sua camera.
«Lasciamiii» urlò lei, colpendomi la schiena.
Entrammo entrambi e chiusi la porta a chiave, sedendomi sulla sua poltrona.
«Allora? » chiese dopo che la lasciai sul letto.
Annuii, so che ero irritante ma lo facevo per lei, potevo essere geloso quanto volevo, era solo per lei.
Dopo minuti di orgoglio da parte di entrambi, si cambiò.
Aprii la porta e uscii, dopo averle sorriso, un sorriso ovviamente ironico.
Rimase col broncio tutta la mattina.

•INNAMORATO DI LUI 2•Where stories live. Discover now