Capitolo 3

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Siamo in viaggio da circa cinque minuti e mi trovo, seriamente, impacciata perché nessuno dei due ha conferito parola fin'ora.

Poi, è tutto così sbagliato.

Sto in macchina con un quasi-conoscente perchè, si, lo conosco da solo poche ore e tutto questo potrebbe andare a finire male perchè in realtà non so com'è fatto quindi potrebbe anche essere una specie di maniaco...

Claire Madison Shelley. Respira. Va tutto bene. Smettila di complicarti l'esistenza e smettila di pensare perchè ti fa troppo male. Vedi le cose positive, va tutto alla grande. Si, cioè, hai un bel pezzo di ragazzo al tuo fianco quindi è tutto okay.

Il mio battito è accellerato e rilascio un respiro che mi fa calmare.

"Tutto apposto?" mi chiede tenendo lo sguardo fisso sulla strada e le mani ben salde al volante.

"S-si, tranquillo." rispondo tossendo e arrossendo.

Appoggio la testa al finestrino e noto come tutto quello che ci circonda sembra correre con noi: la striscia bianca della strada che compare e scompare, oppure sbiadisce per via del consumo del colore o sparisce del tutto o, ancora, devia direttamente la direzione.

"Funziona questo aggeggio?" chiedo mentre cerco di accendere la radio.

Scoppia in una risata fragorosa e io gli tiro un buffetto sulla spalla.

"È più nuovo di te." dice altezzosamente.

"COSA!?" rispondo spalancando la bocca mettendomi le mani agli angoli.
"Come si è permesso a parlarmi in modo così scurrile. Immediatamente in presidenza." imito la professoressa di matematica.

"Mi scusi, non volevo. La prego, mi perdoni! Giuro, non lo faccio più." dice implorando per finta e sull'ultimo, con la mano destra, incrocia le dita trattenendosi dal ridere.

Io, definitivamente, scoppio a ridere e la pancia mi fa più male di quando faccio palestra.

Bene, questa parte mi piace un sacco. Insomma, si ride, a chi è che non piace? Intanto il "viaggio" prosegue sulle note dei Beatles che cantano hey jude, adoro.

"Ti piacciono i Beatles?" chiede alzando entrambe le sopracciglia e aprendo la bocca.

"Io ci esco pazza e chiudi la bocca, potrebbe entrarci più di una mosca." rispondo.

"Per niente moderna..." lo sento borbottare e io respiro, infastidita, rumorosamente.

"Signorina Shelley, questa è la mia casetta, prego.".

Sta sulla soglia della porta con un braccio dietro la schiena e l'altro che mi invita ad entrare.

"Sei davvero uno stupido, sempre gentile però eh." dico alzando gli occhi al cielo.

Entro e wow, non me l'aspettavo così. Appena salgo i tre scalini mi si presenta un grande salotto allestito di divani beige in pelle, parquet, un grande camino ed una grande tv. Insomma, una casa semplice all'esterno e lussuosa all'interno.

"Hai davvero un bel culo, Shelley." dice interrompendo il mio osservare la sua casa. Mi giro verso di lui.

"Se pensi solo che sarà tuo, ti sbagli di grosso." dico fulminandolo con lo sguardo.

Ride.

"Di grosso, se vuoi, c'è.." non lo faccio finire che, subito, il primo cuscino appoggiato sul divano gli arriva in piena faccia.

"OPS." urlo facendo la linguaccia.

"Va bene va bene, ho capito." alza le mani in segno di resa.

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⏰ Última atualização: Mar 06, 2016 ⏰

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