Faccia d'angelo

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Ancora una volta a Valentina,
che ha la pazienza di farmi da beta
e che continua a regarmi
quella newtmas che bho,
solo lei sa quanto ami

Lo sai
Lo sai che quei suoi gemiti non sono per te.
Che la pelle che cerca non è la tua.

La schiena in cui affonda le dita, quella è tua, ma è su di un'altra che immagina di lasciare i segni.
Sulla schiena su cui li lasciava, su cui ne ha lasciati, ma troppi pochi. Schiena su cui ancora magari si trovano, schiena riversa nella polvere. Schena immobile, fredda.
Schiena morta.

E anche se lo sai ti lasci ammaliare, lasci che egli apra le gambe davanti a te, che crolli in ginocchio, facendoti accogliere tralle sue labbra, che non sono per te.

Ma a te non importa, o almeno fingi che sia così, mentre spingi prepotentemente in lui, mentre te lo tiri contro, fingendo di non notare le lacrime sul suo viso, viso devastato da quel cocktail di lussuria e tragedia che per voi è eroina.

E quindi va bene ogni angolo, ogni pertugio, anche zozzo e malsano, perché non pretendete un letto, un vero giaciglio.
Perché il vostro non è un amore da letto.

Il vostro non è amore.
È un soffocare i ricordi e i sensi di colpa, i vuoti che lui vi ha lasciato, fregando e fottendo entrambi. Lasciandovi, entrambi.
Fregandosene, di entrambi.

Non è amore, il suo, mentre si lascia sbattere contro un albero, come la peggiore delle puttane. È un annullarsi, un tentativo di espiare quelle colpe di cui è convinto di essersi macchiato. Lui, quella faccia d'angelo che ha acqua santa, nelle vene.
Ed è a te che chiede di più, inarcando la schiena verso di te, ti chiede un di più che non puoi dargli, perché hai paura di baciare le sue labbra, ed ascoltare le sue parole.
E allora te lo scopi, perché vi hanno detto che alla morte si reagisce con la vita, e quella è la cosa più simile al vivere che sapete fare.

E neanche sai se è amore il tuo, quando trattini le lacrime, col respiro caldo che si infrange sul petto nudo.
Ma sai che non è tuo, che mai lo sarà, perché Thomas la sua perfezione l'aveva già trovata, e di perfezione in questo mondo è già difficile trovarne una.

Perché Newt è stato questo per voi.

È stato una benedizione. Una benedizione presto tramutata in dannazione.
Ed è in quel ballo che vi prodigate ora voi, tra le fiamme dei ricordi, dei sensi di colpa, delle mancanze, dicendovi che magari anche il vostro alla fine è amore.

Amore zoppo, quasi come ironico tributo di quella faccia di Angelo che ha avuto la smania di volare via troppo presto.

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