CAPITOLO 1

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Era da molto tempo che non bagnavo il mio corpo un un'immensa e fresca acqua salata. Fissavo i miei piedi, che dentro l'acqua sembravano ancora più bianchi di quanto fossero già. Le unghie, laccate di un color perla, risultavano perfette. Odiavo il fatto di non sentirmi a mio agio in costume. In questo esatto momento, avrei voluto correre all'ombrellone e mettermi una maglietta e un pantaloncino. Devo ancora abituarmi all'estate.

<<Alyson Robinson, ti ordino di entrare in acqua immediatamente!>> Alzai lo sguardo verso l'orizzonte. Papà era già completamente bagnato,con l'acqua che gli arrivava alla vita. Addy, mia sorella gemella,stava galleggiando a pancia all'insù. Mi avviai lentamente verso di loro, sussultando ad ogni piccola onda che si abbatteva contro le mie gambe. L'acqua non era assai gelida, ma pativo lo stesso per il contatto freddo sulla mia pelle bollente. Facendomi coraggio, feci un gran respiro e mi immersi. Aprii gli occhi. Il sale mi bruciava, ma continuai a tenerli spalancati. La vista era appannata, ma distinguevo le cose. Mi avvicinai al corpo di mia sorella, che ancora galleggiava lì beato. Beato ancora per poco. Nuotai fin sotto la sua schiena e lentamente alzai le braccia verso essa. In un movimento brusco, la afferrai e la portai sott'acqua con me. L'urlo che fece e tutto quel divincolarsi mi fecero ridere al tal punto di bere. Tornai a galla, tossendo. Fece la stessa cosa Addy.

<<Ma sei cretina?>> Disse fra un colpo di tosse e l'altro <<Mi hai fatto prendere un infarto!>> Non riuscivo a smettere di ridere per l'espressione che aveva in viso. Saremmo state anche gemelle, ma eravamo completamente diverse.

<<Ridi ridi, avrò la mia vendetta.>> E mi fece il dito medio. Mi voltai verso papà, che ci stava osservando divertito.

<<Hai sentito anche tu giusto? Avrà la sua vendetta. Quindi se lei combinerà qualcosa e darà la colpa a me... Sai già chi è stato.>>Addy mi fulminò con lo sguardo, per poi tornare a galleggiare come prima. La imitai, rilassandomi a quel fantastico piacere.


** *


Quando il sole cominciò a tramontare, ci avviammo verso il bungalow che avevamo affittato per due settimane. Fra qualche giorno sarebbe stato il nostro diciassettesimo compleanno. Ogni anno, compiamo gli anni in luoghi differenti d'Italia. Fu un'idea di Addy. Mi ricordo ancora quando la disse, avevamo sei anni. Da quel momento divenne una tradizione per noi. Era il nostro primo giorno in questo posto a dir poco fantastico. Era un paesino del Sud Italia non molto conosciuto.L'aria di mare si estendeva per chilometri, calmando ogni piccola particella del mio corpo. I capelli non ancora abituati all'acqua salata erano secchi e mi davano un gran fastidio. Addy e papà avevano già apparecchiato quando tornai dalla doccia. Un delizioso odorino di carne invase la cucina, facendomi venire l'acquolina in bocca. Avevo una gran fame dopo tutto quel nuotare. Vidi Addy mangiare quei filetti con gli occhi e mi venne da ridere.

<<Stasera che facciamo?>> Domandai, curiosa.


<<Andiamo a caccia di ragazzi.>> Sussurrò facendomi l'occhiolino. Lei era molto più attraente di me e più esperta su quell'argomento. Ma non mi dispiaceva affatto l'idea di conoscere ragazzi. Papà appoggiato all'entrata della porta della cucina si schiarì la voce,attirando la nostra attenzione.

<<Ehm,cosa fate stasera?>> Aveva un sopracciglio alzato. Guardai Addy divertita. Ci fu un attimo di silenzio.

<<E'stata un'idea di Aly!>> esclamò, puntandomi il dito contro.Iniziai a ridere, fino ad avere le lacrime agli occhi. Addy mi guardava imbronciata e invece papà accennò una risata e poi sospirò.

Addy si rivolse a me. <<Sai che con un solo schiocco di dita potrei ucciderti?>> Sbuffai.

<<Ancora non puoi.>> intervenne papà, <<Non sei ancora abbastanza matura.>>

<<E quando lo sarò?>> Alzò gli occhi al cielo, scocciata.

<<Nessuno può saperlo, a parte te.>> Con quest'ultima frase, papà uscì dalla stanza.



Orbis || when I close my eyesWhere stories live. Discover now