CAPITOLO 2

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Ebbene sì. Possiamo fare cose che l'essere umano non ne conosce ancora l'esistenza. Ma finché non saremo mature, saremo comuni mortali; E sinceramente maturare ora è l'ultima cosa che voglio, al contrario di mia sorella, che non ci sta più nella pelle. Vorrei essere un essere normale come tutti coloro che vivono in questo mondo, ma purtroppo non lo sono. Comunque noi esseri siamo Orbis. Gli Orbis si dividono in quattro elementi: Elemento fuoco; Elemento aria; Elemento terra ed Elemento acqua. Essendo nate a luglio siamo Cancer. I Cancer sono la specie più forte del mare rispetto alle altre due specie, Piscis e Scorpio. Noi tre siamo elementi d'acqua, ed è il potere che sappiamo, o meglio sapremo, gestire meglio. Ma non ci voglio pensare finché non arriverà quel momento. Dopo cena io e Addy andammo a prepararci per uscire un po' in paese. I lampioni illuminavano la piccola strada che conduceva al centro storico. Le case piccole e antiche erano raggruppate per lo più qui, e ognuna di esse aveva dei bellissimi fiori profumati attaccati al bancone. Erano fiori della stessa specie, ma di colori e grandezze differenti, personalmente mai visti prima. Erano dappertutto. Qualche minuto dopo sbucammo in una grande piazza, con una notevole chiesa di fronte. C'erano tanti ragazzi e anziani che camminavano qua e là.

<<Gelato?>>Domandò Addy. Annuii. Entrammo nella gelateria più vicina e aspettammo il nostro turno. Addy attirò la mia attenzione con una piccola gomitata.

<<Hai visto che schianto quel ragazzo?>> Alzai lo sguardo verso il gelataio. Avrà avuto la nostra età, ed era un po' impacciato a fare le palline di gelato. Capelli corvini e occhi di un verd'acqua quasi bianco. Non mi ero accorta di trattenere il fiato. Sospirai per la tanta bellezza. Mia sorella era incantata. Conoscendola bene pochi ragazzi la facevano incantare così... I ragazzi di fuoco. Quel ragazzo doveva essere o un Aries, o un Leo oppure un Sagittarius. I segni di fuoco, per noi segni d'acqua erano come nemici. Dovevamo sopportarci, per non scatenare un putiferio. Tutta la bellezza che vedevo prima si era trasformata in disgusto.

<<Addy,quello è un ragazzo di fuoco...>> Le sussurrai.

<<Ma che dici?>>

<<Sta'a vedere appena si gira.>> Quando il ragazzo si voltò per prendere qualcosa, sopra l'ultima vertebra alla fine del collo, si intravedeva tatuato un triangolo con la punta in alto rosso. Ci avevo azzeccato eccome. Guardai mia sorella con uno sguardo superiore e poi cominciai ad osservare i gusti del gelato. Amo il gelato. Dopo qualche minuto fu il nostro turno, finalmente. Il ragazzo, che inizialmente ci aveva accolto con grande entusiasmo, si irrigidì,per poi socchiudere gli occhi. Aveva capito. Tossì, per poi prendere fiato.

<<Cono o coppetta?>> D'un tratto mi sembrava un pavone. Petto in fuori e testa alta. Prendemmo due coni, ovviamente gusti differenti. Mentre ci preparava i coni il ragazzo fuoco ci guardava di sottocchio. Più che altro teneva sottocchio me. Ci porse i gelati.

<<Ecco a voi.>> Mentre uscivamo dalla gelateria lo guardai per l'ultima volta. Mi stava ancora fissando. Sbuffando, lasciai perdere.Ci sedemmo sulla panchina meno illuminata a gustarci i gelati. Erano ottimi.

<<Non capisco perché, ma tutti i ragazzi fuoco sono così affascinanti...>> Era vero. Ma erano di un insopportabile assurdo. Stavo per finire di mangiare il cono, quando mi accorsi che c'era un bigliettino ripiegato e zuppo dentro. Stranita, lo presi e lo aprii. Che cavolo? C'era scritto un numero di telefono. Ero sbalordita. Un ragazzo di fuoco che flirtava con una ragazza d'acqua?Mai visto nella storia. Addy mi fissava, sbalordita quanto me. C'era comunque un'ombra di tristezza nei suoi occhi.

<<Io...>>Balbettai. Misi il bigliettino tra le sue mani e le strinsi, <<Avrà sbagliato. Di sicuro voleva metterlo nel tuo cono.>> Ne ero certa, o almeno così speravo. Eravamo gemelle, era facile confondersi. Le spuntò subito un sorriso radioso, gli occhi che le brillavano dalla grande eccitazione.

<<Oddio,non ci posso credere.>> Mentre tornavamo verso il bungalow,Addy non faceva altro che chiedermi consigli su... quello. Sapevo che comunque lei sarebbe andata a ripescare un ragazzo come lui, e non potevo farci niente. Decidemmo di non dire a papà di aver incontrato un Orbis, non era il caso. Sul telefono mi stavano arrivando miliardi di messaggi, ma non ne lessi nemmeno uno. Volevo stare sola in veranda a leggere per la centesima volta il libro che mi aveva regalato mia mamma. Sapevo a memoria tutte le parti, ogni minima cosa, anche quella più banale. Si notava che le pagine erano consumate col passare del tempo. Non vedevo mamma da anni ormai. Era dall'altra parte del mondo a fare studi su di noi. Su tutta la nostra specie. Siamo in via di estinzione noi Cancer. Senza i Cancer l'Elemento acqua fornirebbe pochissimi poteri ai Piscis e agli Scorpio, non abbastanza da mantenere l'Elemento acqua, ed esso non esisterebbe più, e la Terra ne risentirebbe. Senza acqua non ci puòessere vita. Senza me e mia sorella. Siamo rimaste solo noi due.



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⏰ Last updated: Feb 25, 2016 ⏰

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Orbis || when I close my eyesWhere stories live. Discover now