2 ➳ Jack Barakat

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Michael's pov


Camminai sul set in cerca della roulotte del mio migliore amico, trovandola solo dopo essere incappato in Dylan Sprayberry che si cambiava la maglietta. Ma dico io, perché vado a trovare Calum sul set di una serie in cui metà cast maschile passa il novanta percento del tempo senza maglietta?! E che diamine. Sprayberry è anche minorenne! Che qualcuno mi uccida...

Dopo aver superato la visione paradisiaca di un altro belloccio senza maglietta e Tyler Posey che coccolava un cagnolino finalmente arrivai alla roulotte di Calum. Il mio migliore amico era fuori da essa, intento a consumare una sigaretta e a fissare il vuoto con fare filosofico. Quando si accorse di me fece uno dei suoi adorabili sorrisoni e mi corse incontro, abbracciandomi.

«Sono contento che tu sia qui, Mikey», borbottò, continuando a sorridere, «Sono secoli che non ci vediamo!».

Guardai il mio migliore amico con un sopracciglio alzato. «Calum, non ci vediamo da settimana scorsa».

«È comunque un casino di tempo!», si difese lui, «Vieni, entriamo nella roulotte. Dobbiamo parlare del tuo piccolo problema con il biondino», borbottò, afferrandomi la mano dopo aver buttato la sigaretta ormai finita per terra.

Sospirai. Non ne potevo più di parlare di Luke, era da una settimana che tutti mi assillavano con quel cazzone con cui in realtà non volevo niente a che fare. Il mio manager era riuscito a farmelo odiare di più quando aveva suggerito che usassimo Jet Black Heart, canzone che avevo scritto da poco e di cui oltretutto andavo molto fiero, come canzone della nostra coppia finta. Quella era la mia canzone, l'avevo scritta io basandomi su cose vere che provavo, non volevo usarla per una pagliacciata senza senso!

«Non sono sicuro di voler parlare di Luke anche con te», dissi, sedendomi sul divano della roulotte.

Calum si sedette di fronte a me e prese a giocare con il suo accendino finché io non glielo sgraffignai insieme al pacchetto di sigarette che teneva sul tavolino. Lui mi guardò male. «Non dovresti fumare, idiota, i polmoni ti servono - e poi saresti ipocrita perché ti lamenti sempre quando io fumo», borbottò.

Alzai le spalle. «In realtà mi sto prendendo le tue sigarette per far sì che tu non fumi più», ammisi, «Devi toglierti il vizio».

Calum scosse la testa, riprendendosi ciò che avevo in mano. «Posso sempre chiederle a qualcuno, e i soldi per comprarle li ho. Adesso smettila di arrampicarti sul mio vizio del fumo - di cui non ti importa niente, per giunta - e parlami della situazione. Ti farà bene parlarmene da vicino», mi consigliò, facendomi uno dei suoi sguardi rassicuranti.

Decisi di essere sincero con il mio migliore amico, mentire non serviva a niente e lui l'avrebbe capito comunque. «Non lo sopporto più, Cal», mi lamentai, «È così stressante».

Calum mi lanciò un'occhiata comprensiva. «Almeno è gentile? Perché se fa lo stronzo lo prendo a calci in culo. Giuro che lo faccio», disse arrabbiato, facendomi ridere.

Tornai serio e sospirai, decidendo di placare la furia assassina di Calum. Non potevo non ammettere che Luke fosse estremamente gentile con me, forse perché voleva dimostrarmi di non essere ciò che io pensavo che fosse. «Eh, almeno quello sì. È sempre un cazzone, però si è dimostrato diverso da ciò che credevo», spiegai stringendomi nelle spalle, «Certo preferirei non averlo mai conosciuto nel contesto in cui l'ho fatto. Tra due settimane dovremo dare la grande notizia a tutti».

Era assurdo da dire, ma io temevo quel giorno quasi come si teme l'Apocalisse. Quella notizia avrebbe segnato la mia vita per sempre, sarebbe diventata parte integrante della mia carriera e la cosa mi dava la nausea. Non avrei mai pensato di dover avere un finto fidanzato; magari una finta fidanzata per nascondere il mio orientamento sessuale al mondo sì, come quella volta che mi appiopparono quella gallina di Abigail Breslin - che tra l'altro era convinta che la nostra fosse una vera relazione, ragione per cui, quando la mandai a quel paese mi dichiarò guerra dedicandomi una canzone improponibile ed inascoltabile... Quello è stato il momento in cui ho deciso che sarebbe stato meglio fare outing. Non avrei sopportato un'altra finta fidanzata psicopatica.

Do it for the record || MukeWhere stories live. Discover now