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Lara continuava a sfregare le mani tra di loro, mentre l'agitazione la stava mangiando viva e pregava mentalmente che il ragazzo fosse dentro, con un grembiule addosso a servire i tavoli.

Entrarono dentro al bar, un posto molto tranquillo e carino. Non c'era molta confusione come nei bar che il signor Horan era abituato a frequentare, ma tutto sommato aveva la sua clientela.

Si avvicinarono al bancone per chiedere informazioni e sapere dove fosse il proprietario del bar. Un ragazzo con uno strano cappello era girato di spalle intento a pulire la macchina del caffè.

"Buongiorno, stavamo cercando il proprietario del bar."

Parlò il padre di James nascondendo l'agitazione e il nervosismo.

Il ragazzo drizzò le spalle al sentire quella voce. Si girò lentamente, con paura.

"Oh Gesù!" esclamarono le tre donne al vedere James davanti ai loro occhi. Erano sorprese.

"James..." biascicò Lara asciugandosi una lacrima di gioia e correndo dietro al bancone per abbracciarlo. Le erano mancati quegli abbracci.

Il ragazzo era incredulo. Come avevano fatto a trovarlo? Caspita stava dall'altra parte del mondo, l'avevano scovato ed ora aveva tra le braccia l'unica ragazza che ha mai amato nella sua vita. Era e cavolo come le era mancata.

La ragazza cominciò a singhiozzare, James le passò una mano sulla schiena mentre l'altra le accarezzava la testa. Poco a poco la paura e l'ansia svanirono. Era di nuovo felice.

All'abbraccio si aggiunsero anche gli altri sotto lo sguardo dei clienti del bar. Si erano ritrovati, e James doveva loro delle spiegazioni.

Chiese il permesso di uscire prima e il proprietario accettò. Aveva capito la situazione.

Destinazione casa di James.

Letters To A Lost BoyWhere stories live. Discover now