Dangerous

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Col passare dei giorni, Cady era sempre più confusa e stressata.

Era arrivato dicembre: per Cady significava la partita il giorno seguente, per cui non si era nemmeno allenata. Non ne aveva mai persa una ed era decisa a non farlo.

Al pomeriggio presto, dopo aver mangiato una ridotta porzione d'insalata, andò in palestra e si presentò al coach.

- Salve. - salutò lei.

L'uomo la guardò malissimo.

- Uh, allora sei viva! Pensavo fossi diventata un fantasma.

- Mi sono ripresa da poco. Dopo l'ultima partita... Sa... Con l'incidente e tutto il resto...

- È questo che mi preoccupa, Cady. Tutto il resto. Ormai sei sparita, vieni ad allenamento sì e no tre volte in sei mesi e solo in vista delle partite. L'ultima volta poi hai fatto molti errori, che non eri solita fare, e ci hai abbandonati a metà partita. Abbiamo perso, Cady. Abbiamo perso perché ho dovuto mettere in campo la riserva peggiore che potessimo avere, visto che le altre riserve hanno pensato bene di non presentarsi. Il tuo tutto il resto mi costa tanto, cara ragazza, e non so se sono disposto a rimetterti in squadra.

- Aspetti un attimo: rimettermi? Quando mi ha tolta?!

- Quasi un mese fa. Non te l'ha detto nessuno?

- No!

- Ecco. Se fossi venuta, l'avresti saputo in ogni caso.

- Ero all'ospedale! Avevo le stampelle! Come facevo a giocare se rischiavo di peggiorare la situazione mia e della squadra, rasentando probabilmente la sedia a rotelle?! Mi sta prendendo in giro? - urlò Cady.

Si guardarono in cagnesco per qualche secondo.

- I tuoi problemi personali non sono affar mio e nemmeno della squadra. Se vuoi giocare domani, ti conviene prepararti bene oggi. Se vuoi continuare a fare come hai fatto da mesi a questa parte, quella è la porta.

Cady prese e se ne andò, prima di pentirsi di ciò che avrebbe potuto dire.

Calciò il borsone, batté i piedi e digrignò i denti. Nessuno poteva permettersi di cacciarla dalla squadra, di non giocare la partita e di trattarla in quel modo.

Era vero, ultimamente non aveva messo il minimo impegno nella pallavolo, ma era pur sempre vero che aveva avuto tanti di quei problemi da poterci scrivere un libro.

Ancora incazzata, passò da una pizzeria e prese un trancio di pizza al volo. Uscì in fretta e furia e masticò avidamente e con forza, quasi volendo scaricare la rabbia sulla pizza.

Lentamente, si calmò. Arrivò ai giardinetti, ancora deserti, e si sedette su una panchina.

Non posso crederci.

Nina e Ray si stavano baciando teneramente ai piedi di un albero. Erano seduti, l'una sull'altro, e sembravano molto affiatati.

Da quando Nina era diventata più troia di Kate e le sue cagne?

Prima Jake, poi Ray... Non era passata neanche una settimana.

Senza contare che Ray, pur essendo carino, non faceva parte della gente importante a scuola. Che disonore, pensò Cady.

Doppiamente disgustata da quella che credeva sua amica, girò i tacchi e riprese la via di casa.

***

I compiti di biologia la annoiavano. Tutti quegli esercizi sugli incroci e i test cross... Mendel non poteva coltivare i suoi ortaggi senza farsi tante domande?

Cady (Teen Wolf)Where stories live. Discover now