Secondo Giorno

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Non appena suona la campanella dell'ultima ora, scatto verso la porta della mia classe (primo anno, sezione 5) ed esco dall'aula, cercando di non farmi prendere troppo dal panico:è il mio primo appuntamento con un ragazzo, per di più del terzo anno! E se mi sbagliassi? E se avessi frainteso tutto? E se si stesse soltanto prendendo gioco di me? Mentre mille pensieri vorticano nella mia testa, giungo in fondo all'ultima rampa di scale e, appoggiato a una delle colonne dell'atrio,c'è Suga che mi aspetta:accidenti, ora mi sembra ancora più bello, con i suoi capelli dello stesso colore dell'argento un po' spettinati e quegli occhi nocciola che tanto mi avevano incantato ieri. La camicia bianca dell'uniforme scolastica gli calza a pennello, e lascia intravedere i muscoli sulla sua pancia e sul suo petto. Non appena mi vede, si stacca dal palo, venendo verso di me, ed io sento un nodo formarsi in gola. Mi impongo di non fermarmi e continuo ad avanzare, le gambe ridotte a due pezzi di legno, e quando ci troviamo l'uno di fronte all'altra Koushi mi stringe in un caldo abbraccio. Appoggio la testa contro il suo petto:la sua camicia profuma di sapone di Marsiglia, di erba appena tagliata, di acqua di colonia...di lui.
-Possiamo passare dal bar nel cortile per prendere dei panini e poi mangiarli sui prati dietro la scuola, che ne dici?
propone Suga, posando le sue mani sui miei fianchi. Un brivido mi scuote tutto il corpo, ma spero che lui non se ne accorga o, almeno, che faccia finta di non essersene accorto.
-V - va benissimo...mi fido di te, non sono molto pratica di qui...
mormorò, avvampando.
-Bene, allora sarà meglio avviarsi prima che finiscano tutti i panini...
esclama il ragazzo, prendendomi per mano. Divento sempre più rossa, e per un attimo penso che potrei sfilare le mie dita dalle sue, ma poi mi rendo conto che sarebbe una cosa stupida rifiutare le attenzioni di un ragazzo del quale, ora ne sono sicura, sono completamente cotta. Cerco di essere più sciolta, stringendo leggermente la mano di Koushi, e lui ricambia immediatamente. Alzando lo sguardo, mi accorgo che anche lui è imbarazzato quanto me:per essere del terzo anno ( e per essere così dannatamente bello nella sua semplicità) è parecchio impacciato, come se non fosse mai uscito con una ragazza...Scuoto la testa. È impossibile che non sia mai stato con nessuna, lui, così affascinante...
A distogliermi dai miei pensieri è il gestore del bar, che mi chiede che panino voglio. Sovrappensiero, ne ordino uno con prosciutto cotto e formaggio, il mio preferito. Dopo aver pagato, cerchiamo una zona del prato un po' più isolata:nonostante sia ancora marzo, l'aria è già tiepida sulla pelle. Ci sediamo sotto una quercia, uno di fronte all'altra , quando Suga mi sussurra nell'orecchio, avvicinandosi:-Vieni qui, appoggiati a me:mi piace sentirti vicina.
Abbozzo un sorriso, e mi appoggio alla sua schiena, dandogli le spalle. Sento il suo fiato tiepido sul collo mentre mi parla, e la cosa mi piace. Cominciamo a mangiare: non sono mai stata così bene con un ragazzo. Scherziamo tutto il tempo, e finiamo per rotolarci nell'erba facendoci il solletico, ridendo come matti. Sdraiato sul prato, con la testa sulla mia pancia,Suga bisbiglia:-Sai, era da tanto che non mi sentivo così a mio agio con qualcuno.
Sento che i battiti del mio cuore stanno accelerando...spero che non se ne accorga. Koushi si alza, proprio mentre cerco una risposta adeguata al complimento che mi ha appena fatto, e avvicina il suo volto al mio:la distanza che ci separa è così poca che le nostre labbra si sfiorano mentre parliamo.
-Senti...io...c'è una cosa che vorrei dirti...
comincia lui, balbettando. Le campane della chiesa vicina, che annunciano le 14, rovinano quel magico momento.Sobbalzo:ero rimasta così tanto ammaliata da quel giovane che mi ero scordata di tutto ciò che mi circondava. Per me, in quell'istante, esisteva solo lui, con il suo inebriante profumo, e le nostre mani allacciate.
-Dovremmo andare...
mormoro, quasi più a me stessa che a lui.
-Già, hai ragione, o arriveremo in ritardo all'allenamento...
risponde lui, sospirando. Probabilmente, com'era accaduto a me, era dispiaciuto che quell'istante fosse arrivato alla fine.
Prima di entrare in palestra, ci cambiamo nei rispettivi spogliatoi."Strano che non sia ancora arrivato nessuno..."penso. Non sento il vociare tipico presente nelle aree utilizzate dal club di pallavolo della Karasuno. Suga è esterrefatto tanto quanto me.
Non appena entro in palestra, noto che la rete è già stata montata, e la cesta con i palloni è già stata tirata fuori.
-Questa sì che è bella!
esclamo. -Beh, intanto che aspettiamo gli altri, possiamo iniziare con qualche schiacc...
Non faccio in tempo a finire la frase che inciampo sulla cesta dei palloni, perdendo l'equilibrio. Suga scatta per sorreggermi, ed è un attimo. Mi giro verso di lui nell'istante stesso in cui i nostri volti si avvicinano, e le nostre labbra si toccano. Non so se è avvenuto per caso o se stava davvero cercando di baciarmi,ma mi volto del tutto nella sua direzione e stringo le braccia intorno al suo collo, che mi attira a sé prendendomi per il bacino. È la prima volta che bacio un ragazzo, ed è una sensazione completamente nuovapercepisco la pressione delle sue labbra sulle mie, assaporando quel contatto con ogni centimetro del mio corpo minuto. Riesco ancora a sentire il suo profumo, e d'istinto faccio scivolare la mia mano destra fra i suoi capelli, così soffici al tatto. Non voglio che questo momento finisca, no. Ora, tutto ciò che voglio è sparire tra le braccia di Koushi.
-Eh eh eh, allora i nostri sospetti erano fondati! E bravo il nostro vicecapitano!
L'inconfondibile voce di Noya ci costringe a staccarci, anche se la presa di Suga resta salda sui miei fianchi. La testa del nostro libero spunta dallo sgabuzzino degli attrezzi e, insieme a lui,la squadra al completo ci raggiunge al centro del campo.
-Caspita, che bacio!
strilla Tanaka, tutto contento.
-Perciò voi...sapevate...che io...che Rio...insomma...
balbetta Koushi, imbarazzato.
-E come potevamo non accorgercene? È da ieri che non le stacchi gli occhi di dosso!
spiega un sorridente Azumane.
-Abbiamo pensato che farvi trovare la palestra vuota sarebbe stato il modo migliore per permettervi di dichiararsi, anche se ci aspettavamo...insomma...più parole!
aggiunge Daichi, con una punta di malizia nella voce. Non posso fare a meno di scoppiare a ridere e abbraccio forte Suga, che si appoggia alla mia testa con il mento, e con la coda dell'occhio lo vedo sorridere. Ora è sicuro:niente e nessuno potrà mai separarmi dal ragazzo che amo.

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⏰ Terakhir diperbarui: Mar 31, 2016 ⏰

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