capitolo 5

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Distruggiamo la scuola!!!!
Devo demolirla pezzo dopo pezzo...
Comunque cercherò di aggiornare il più presto possibile se ne sarò capace.
Siamo rimasti che Tonio Crugger è stato chiamato dal proprietario dell' esposizione per avere la certezza che Eva, Sharon da ladra, non rubi i suoi gioielli...come andrà a finire il ballo in maschera?
Buona lettura.

Sharon.
"Sei ancora qui?"
"Mary dammi un minuto, devo curare le piante e poi mi vado a preparare per la serata."
"Tu e quelle maledette piante mi farete uscire di testa."
"Già ci sei con la testa fuori."
Dopo aver fatto un dei suoi versetti nervosi Mary esce dal giardino che si trova dietro al mio locale.
Ho piantato e curato personalmente ogni pianta.
Ce ne sono molte varietà a seconda della stagione...e inoltre coltivo anche degli ortaggi solo per uso personale, insieme a due alberi da frutto.
Ma la pianta che amo di più fra tutte e la siepe di rose nere che ho coltivato insieme a mio padre, prima che morisse.
Ne stacco un paio, mi serviranno per stasera.

Percorre lentamente la strada che mi porta a casa, non ho intenzione di fare le cose di fretta...Non è mai stato nella mia natura, agire senza pensare.
Devio via e passo di fronte alla villa in vui si terrà il ballo stasera.
È davvero immensa...devo trovare un eventuale via di fuga.
Sto passeggiando davanti al cancello quando una macchina nera entra di corsa, investendomi quasi.
Scendono dalla macchina tre uomini, vestiti di nero e entrano di tutta fretta all' interno della villa.
Non mi piace...due di loro assomigliano agli stessi che sono venuti al mio negozio stamattina.
Credo che stanotte non dovrò mai abbassare la guardia...infondo Chicago è un territorio che brucia.
Dopo un veloce giro di perlustrazione anche al retro della villa, noto una perfetta via di fuga, che solo io sono in grado di percorrere.
"Perfetto...devo solo raggiungere quella finestra e il gioco è fatto."
Conto a quanti piani dista dal terreno e ne conto cinque.
Abbandono la zona, senza dare nell' occhio, e torno a casa.

La mia abitazione si trova in una zona no troppo povera...anche se mi è costata quando l'ho acquistata.
Di certo non potevo lasciar vivere mia madre nella nostra vecchia catapecchia...troppi ricordi dolorosi.
Entro e sento subito un buon odore...mamma avrà cucinato.
"Mamma, sono tornata!"
"Piccola...ho preparato la vellutata di carote, mi sentivo meglio e mi sono resa utile."
"Non devi preoccuparti, il medico ha detto che devi riposarti."
"Aaaahhh...Non dare ascolto a quel vecchio di George, io sono forte come una montagna."
Mi avvicino e l'abbraccio.
"Lo so mamma...ho preso questo pregio da te."
"La mia piccola bambina è diventata grande ormai, quando ti deciderai a trovarti un bel ragazzo?"
"Mai. Vieni prima tu."
"Hahaha...Ma ormai io sono in grado di cavarmela da sola."
"Non se ne parla."
Poso il cesto con le rose nere sul tavolo e mia madre le nota subito.
"Sharon, hai intenzione di andare a rubare anche stasera?"
Mia madre è l'unica che conosce il mio segreto,anche perché là notato quando io ho iniziato a frequentare la gente del circo.
"Si, stasera colpirò a Chicago, alla villa di quel maiale di un industriale."
"Sharon.."
"Non cambierò idea, lui ha un traffico di donne e con i soldi cosa fa? Compra dei gioielli egiziani in oro...ha schiavizzato quelle donne solo per qualcosa che può essere messa a vedere in una teca. Merita che Eva gli vada a fare visita."
"Ormao ho perso le speranze...Non posso più fermarti, ma ti prego, stai attenta Sharon, non voglio che tu..."
"Tornerò, te lo prometto....Ma adesso devo prepararmi come si deve, questa sera sono stata invitata ad un ballo in maschera."
"Vuoi che ti aiuti?"
"Si, io tuo consiglio in fatto di abiti mi aiuterebbe molto, infondo sei stata una grande ballerina in passato e io sto sempre in stretto contatto con la terra."
"Hahaha...ti aiuto io amore,vieni, ti faccio provare il vestito che indossavo alla mia prima apparizione, è abbastanza ampio per nascondere i vestiti da ladra."
"Allora è proprio quello che cerco."

Dopo un quarto d'ora per sistemare tutto,in modo tale da cammufarmi, mia madre mi ha fatto una semplice acconciatura, fermata con una rosa rossa.
Un filo di rossetto rosso e una maschera di pizzo nera, come l'intero abito, molto simile a quello dei nobili francesi.

Sento bussare alla porta e quando apro, una Mary vestita da charleston, con tanto di piuma, mi guarda a bocca aperta.
"Sharon...sei...uno...schianto! Perché ti ostini a metterti quei stupidi pantaloni?!?"
"Perché sono pratici, e adesso andiamo, altrimenti tra poco inizia a urlare che sei in ritardo."
"Giusto...muovi quelle sode chiappe Sharon! Non voglio arrivare in ritardo."
"Ecco...lo sapevo. Mamma, non aspettarmi sveglia,al tuo risveglio sarò già accanto a te."
"Fai attenzione Sharon."
"Come sempre."
Usciamo dirette al ballo...Non appena sarò all' interno dovrò individuare i cavi dell' elettricità e metterli in disuso.

"Benvenute signorine, avete l' invito?"
"Certo bel giovanotto, ecco a lei."
"Grazie e godetevi la serata."

"Hai visto quant'era bello e..."
"Non incominciare Mary,non voglio fare brutte figure."
"Aahhh...cattiva, cattiva,cattiva."
"Grazie, adesso non metterti ad urlare non appena saremo nella sala."
" si si...Non preoccuparti."
"Lo spero."
Stiamo per entrare, quando una donna con una maschera di ferma.
"I vostri nomi da maschere?"
"Io sono lady pretty"
"Davvero modesta...lady pretty."
"Lo so."
"E lei?"
Ci penso un attimo e alla fine parlo.
"Sono Scarlett Rose."
"Prego, accomodatevi...ora vi annuncio"
Il portone si spalanca e una dolce musica mi trasporta in un mondo diverso dal quale non sono abituata.
Donne con abiti eleganti ballano con uomini che indossano un completo nero e una maschera del medesimo colore semplice.
Mi giro per parlare con Mary, ma la vedo già intenta a parlare con altri uomini...Non cambierà mai.

Nella maniera più silenziosa, inizio a girare per la sala, alla ricerca del generatore.
Sto per svoltare l'angolo, quando qualcuno mi prende per il polso e mi fa girare.
"Non ho potuto non essere rapito dalla vostra bellezza...Scarlett Rose."
Guardo l'uomo davanti a me...Ma quant'è alto?
Gli arrivo al petto, che con quel completo è impossibile non notare la sua muscolatura.
Alzo lo sguardo e mi scontro con due occhi che nella penombra sembrano il cielo, così in contrasto con i suoi capelli neri, tirati in dietro.
"Può concedermi questo ballo?"
"Non amo ballare."
"La prego...solo uno."
"Perché dovrei ballare con un uomo che non conosco, in maschera e che mi segue da quando sono entrata."
"Che carattere...mi piace."
"Mi lascerà in pace dopo un ballo?"
"Si, ve lo prometto sul mio onore."
"Va bene."
L'uomo misterioso mi trascina fino alla pista da ballo e si posiziona in mezzo.
Iniziamo a danzare sulle note di un valzer lento.
"Di dove è?"
"Non sono obbligata a dirvelo...infondo le maschere servono a mantenere il mistero."
"Così non fate altro che alimentare la mia curiosità."
"E questo rimarrà, curiosità, uomo dagli occhi di mistero..."
"Se i miei sono occhi di mistero, i tuoi sono quelli di una tigre...trasmettono molta determinazione."

Il ballo finisce e io scompaio tra la folla..ho perso anche troppo tempo con quel bell' imbusto.
Torno dove prima avevo notato l'impianto.
Avevo ragione, si trovava lì.
Prendo un coltello e taglio i fili,facendo piombare l'oscurità.
Mi tolgo il vestito e lo getto dalla finestra sotto la mia via di fuga.
Mi copro il volto e sono pronta per entrare in azione.
La mia divisa e totalmente nera, portò stivali stretti e coltelli sulle gambe.
Ho degli artigli di metallo affilati e un velo rosso sulla testa che ricade dietro come dei capelli.
Mi dirigo velocemente alla vetrina, ormai anche al buio, ho memorizzato ogni singola cosa.
Rompo la vetrina e metto la rosa nera e le prima urla iniziano.
Salto in alto e raggiungo il primo piano, quando delle luci mi illuminano.
"È Eva!!!"
"È la ladra della rosa nera!"
"Non mi scapperai!"
Il tizio con cui ho ballato ha cacciato la pistola e me la punta contro.
Con il velo davanti alla bocca la voce cambia di molto.
"Voi stupidi mortali...Non siete in grado di poter prende il peccato originale..."


Fine!
Non odiatemi
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Un bacio
Manuela

Amore Tra Pallottole Where stories live. Discover now