Capitolo dieci.

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Colin raggiunse l'orgasmo con qualche fatica quella sera. Era ubriaco marcio, ma non era quello il problema. Quasi la maggior parte delle volte in cui andava a letto con una ragazza era ubriaco o fatto e quella sera era entrambe le cose. Il problema era stato vedere Julia. Per qualche strano motivo vederla lì alla porta, gli fece venire voglia di farsela ma anche di urlarle contro. Non avrebbe dovuto entrare in quella stanza. La ragazza con cui stava scopando era un'amica di infanzia di Peter. Colin le aveva offerto una paio di tiri della sua canna e lei per ringraziarlo gli aveva fatto alcuni servizietti. Non si stupiva che continua a non volersi impegnare con nessuno, erano tutte una marea di zoccole e lui le avrebbe assaggiate una dopo l'altra. Se erano vergini era anche meglio, ma non poteva pretendere ogni cosa. Se ne rendeva conto. Julia però era così innocente che lo infastidiva, con quella sensualità inconsapevole Colin pensò a come sarebbe stata a letto. Per venire iniziò a pensare che ci fosse lei sopra di lui. E appena finì cancellò subito quell'immagine. Sapeva che una come Julia avrebbe voluto stare con una persona, impegnarsi sul serio e fare l'amore. Non scopare selvaggiamente. Ergo: lui e lei non sarebbero mai potuti finire assieme. Erano come due aggettivi opposti che messi insieme non possono funzionare.
Colin, ancora sdraiato, si accese un'altra canna mentre la ragazza al suo fianco si accoccolava sul suo petto.

Julia stava ballando con un tizio che nemmeno aveva mai visto. Charlotte era da qualche parte in giro e non riusciva più a vederla. Non le importava che sembrasse una troia, non le importava proprio. Era ubriaca e la testa continuava a girare ma quello era il male minore. Non riusciva a cacciarsi dagli occhi l'immagine di Colin e quella ragazza avvinghiati uno all'altra. Era ufficiale: Colin gli faceva schifo. Non sarebbe stata gentile con lui, non avrebbe mai permesso a se stessa di poter provare qualcosa per quello stronzo. Julia non sapeva cosa fosse l'amore, e in quel preciso istante decise che non si sarebbe mai innamorata di nessuno. Julia era troppo tradizionalista, desiderava un ragazzo per bene al suo fianco. E quando pensava al futuro si vedeva con un marito che puntualmente la mattina si alzava, le dava un bacio e andava a lavorare. Si vedeva con due figli, possibilmente un maschio e una femmina. E con una bella casa.
- 'Zuccherino...vieni con me di sopra.' Le aveva sussurrato quel ragazzo. Erano proprio di fronte e vedendolo meglio non era affatto bello. Puzzava di alcol e aveva gli occhi tutti rossi. Quel ragazzo la prese per il braccio, iniziando a incamminarsi. Aveva preso quella non risposta come un si. Julia era troppo stordita per cercare di dimenarsi, ci provava ma non riusciva a far smettere quel ragazzo di camminare. La musica era troppo alta perché lui la sentisse e tutte le persone sembravano non notare il suo viso paralizzato dall'angoscia. Arrivano al secondo piano e proprio in quel momento Colin la vide. Capì subito, dallo sguardo spento di Julia, che era ubriaca. E in più c'era un ragazzo anche lui ubriaco che la tirava verso una delle camere. In un attimo si sentì il sangue affluire al cervello, e non capì più niente. Si avvicinò ai due e Julia distolse lo sguardo. Non voleva guardare quel pezzo di merda in viso. Colin afferrò il ragazzo per il colletto della camicia e lo appiccicò al muro. Con una mano lo teneva fermo e con l'altra iniziò a riempirlo di pugni. Julia dopo un'attimo capì quello che stava succedendo, e cercò di fermare Colin tirandolo via. Non c'era verso però, Colin era così accecato della rabbia che non sentiva nemmeno le urla di Julia, né quelle di incitamento di alcune persone che si erano radunate per godersi la scena. Tutti erano a conoscenza delle brutte abitudini del gruppetto e infatti nessuno osava intromettersi. Non smise nemmeno quando il volto tumefatto del ragazzo era colmo di sangue. Liam fu il primo ad accorgersi che qualcosa non andava. Era in cucina a bersi uno shot e vide parecchie persone salire al piano di sopra. Fece lo stesso e vide Colin come non aveva mai visto, di lato a lui c'era Julia che cercava invano di farlo smettere. Piangeva a dirotto e sembrava parecchia ubriaca.
- 'Cazzo Colin! Finiscila!' Aveva urlato Liam nella speranza di farlo ragionare. Lui era uno dei pochi che ci riusciva. Ancora nessuna risposta. 'Finirai per ucciderlo così!'
Proprio in quel momento di sotto si erano appena scambiati un bacio Charlotte e Robert. Che si piacessero si vedeva a un miglio di distanza e quella sera, anche grazie all'alcol, Robert era riuscito a dichiararsi. La conosceva poco e niente, ma non gli importava. Entrambi vennero interrotti da Brandon.
- 'Ragazzi...scusatemi. È urgente, sopra c'è Colin che sta facendo a botte. Non ne vuole sapere di smettere. Robert, vieni!'
Il gruppo si riunì e salirono tutti sopra. Robert prese Colin e con forza lo staccò dal ragazzo che era oramai in fin di vita.
Lo prese per le spalle e lo scrollò. 'Che cazzo pensi di fare? Volevi ucciderlo?' Attese una risposta che non arrivò. Colin aveva sangue in tutta la maglia bianca e sulle nocche della mano. 'Rispondimi cazzo!' Aveva urlato.
Colin lo spinse e scese giù le scale.
Julia si era nascosta sotto Charlotte che la stava confortando. E Liam era andato a rincorrere il suo migliore amico. Tutti gli altri erano lì a guardare.
- 'Andate via coglioni! Non c'è niente da vedere.' Urlò Charles.
Tutti prontamente eseguirono gli ordini e ad uno ad uno scesero al piano inferiore per continuare la festa.
Johnny toccò il polso del ragazzo che era sdraiato a terra. 'Per lo meno è ancora vivo.'
- 'Questa volta lo uccido...' Disse Peter riferendosi a Colin.
- 'Ragazzi lo conoscete, quando è in queste condizioni non ascolta nessuno.' Disse Brandon. 'Ora cosa facciamo con lui Robert?' Chiese indicando il moribondo.
- 'Lasciatelo qui. Si riprenderà. È solo ubriaco.'
- 'No!' Urlò all'improvviso Julia. Ancora con il volto il lacrime. 'Non potete lasciarlo qui per terra. Dobbiamo chiamare un medico, qualcuno.'
- 'Non chiameremo nessuno tesoro. So che sei spaventata, ma non preoccuparti. Starà bene. Questione di ore.' Le rispose Robert.
Julia annuì. Si avvicinò all'orecchio di Charlotte. 'Devo parlare con Colin. Arrivo subito e dopo andiamocene. Ti prego.' Le aveva sussurrato. Charlotte la baciò sulla guancia e acconsentì. Non voleva che Julia andasse da lui, ma sapeva che negarglielo non avrebbe risolto nulla.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 04, 2016 ⏰

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