38.

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Ignazio guardava Azzurra.
Azzurra guardava Ignazio.

Era questo ciò che stava accadendo in quei pochi minuti che erano passati.
Per loro, in quel momento, il mondo era scomparso.
Per loro, in quel momento, Nina e Piero erano scomparsi.
Tutto intorno a loro era scomparso.
I loro occhi, dopo ben tre mesi, si erano rincontrati e, quindi, non avevano intenzione di interrompere quel gioco di sguardi che si era creato.
"N-non sto immaginando, vero?" le chiese Ignazio balbettando.
Era incredulo, forse troppo per poter credere che lei fosse veramente lí, a Marsala, da lui.
"Perché dovresti?"
"T-tu eri in coma..." rispose lui avvicinandosi.
"Ed ora sono qui." contrabbatté Azzurra.
"Piccola..." sussurrò Ignazio accarezzandole la guancia.
"Mi sei mancata piccola mia!" continuò poi abbracciandola forte.
E mentre in un primo momento Azzurra sembrò ricambiare quell'affetto, in un secondo momento si allontanò bruscamente da lui.
"Non credo..." sbottó poi.
"Cosa?" la guardó invece confuso il moro.
"Altrimenti non mi avresti abbandonata." spiegó Azzurra irritata.
"Azz io..." cercò di giustificarsi Ignazio, ma la ragazza lo interruppe, alzando leggermente il tono di voce.
"Tu cosa? Io ero in coma! Io volevo te! Io avevo bisogno di te! Ma tu non c'eri..."
"Posso spiegarti..." cercò di spiegargli lui, ma lei non ne voleva sapere niente.
Lei non voleva ascoltarlo.
"Spiegare cosa? Il fatto che sei solo un vigliacco? Il fatto che non mi hai mai amato? Il fatto che..."
"Io ti ho amato fin dal primo momento! E sto continuando a farlo! Perché si. Io ti amo ed è per questo che sono scappato! Io ho rovinato la tua vita!" esclamò Ignazio interrompendola e con il suo stesso tono di voce.
"Perché?!" ed ora era lei quella confusa.
"È colpa mia se hai perso il bambino! È colpa mia se stavi per morire perché eri entrata in coma. Io non ti merito. Ti renderei solo infelice..." le spiegò abbassando lo sguardo.
E, a quelle parole, gli occhi di Azzurra divennero lucidi.
E fu proprio per questo che abbassò subito lo sguardo, per nascondere le lacrime al ragazzo, che, però, sembrò accorgersene.
"Guardami negli occhi." le impose Ignazio, ma lei non aveva intenzione di farlo.
"Perché dovrei?"
"Ti prego.." e quelle due parole uscirono dalla sua bocca più come una supplica.
A quel punto, Azzurra di scatto alzò gli occhi, puntandoli in quelli del moro.
Entrambi i loro occhi erano lucidi.
Entrambi erano sul punto di piangere.
"Perdonami. Perdonami per essere scappato. Perdonami perché sono solo un vigliacco. Perdonami per tutto. Perdonami, ti prego..." le disse Ignazio piangendo.
Avrebbe tanto voluto perdonarlo.
Ma non poteva.
Non poteva a causa dell'orgoglio.
Non poteva a causa della sofferenza.
Non poteva perché, in quel caso, aveva vinto la mente, e non il cuore.
Proprio per questo scappò.
Scappò via da quella casa.
Scappò via da lui.
Era così ogni volta che entrava in confusione.
Era così ogni volta che mille pensieri le affollavano la mente.
Scappava.
Perché si.
Per lei, scappare era la cosa migliore da fare, quando invece non era affatto così.
Scappare avrebbe peggiorato soltanto la situazione.
E sarebbe successo proprio questo.
La situazione, con il passare del tempo, sarebbe peggiorata.
La situazione, con il passare del tempo, avrebbe solo portato ad una maggiore distanza tra i due ragazzi.
Sarebbero riusciti a dimenticarsi?
Sarebbero riusciti a voltare pagina?
Ci sarebbero riusciti, se solo avessero voluto.
Ma anche no...

Non dico niente.

Solo che... il prossimo sarà l'ultimo
capitolo!

A voi la tastiera!

SmileOfMarsalaPrince

Sei la mia scommessa persa [Ignazio Boschetto]Onde histórias criam vida. Descubra agora