Capitolo 6;

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«Harry, svegliati!» mi riscosse Niall dal sonno.

«È già mattina?» chiesi assonnato, cercando di aprire gli occhi.

«No, sono le due di notte.»

«È successo qualcosa?» mi preoccupai subito pensando a Gemma.

«No, ma Louis tornato e continua ad urlare il tuo nome.»

«Che si fotta!».

«Harry, sei impazzito? Se lui ti chiama, tu devi andare. È in cucina che ti aspetta.»

«Quel coglione non poteva starsene in giro ancora per un mese?» m'infuriai, alzandomi dal letto ed avviandomi traballante, scalzo e con solo il mio pigiama addosso, verso la cucina.

Nella stanza c'era già Lauren.

«Louis, sei ubriaco? Vuoi un po' di compagnia?» si offrì lei passandogli una mano nei capelli con aria seducente.

«Continua pure a scoparti mio padre sotto gli occhi di mia madre. Io non ho bisogno di te!» grugnì furente Louis, ma nel suo sguardo poteva percepire un velo di tristezza e sofferenza.

«Ti serve qualcosa?» domandai entrando in cucina.

«Accompagnami in camera!»

Louis s'irrigidì subito.

«Sono le due di notte! Dovevi svegliare tutti solo per farti accompagnare in camera? Non so, devo anche prenderti in braccio?» lo aggredì, ma lui mi ignorò e trascinandomi per un braccio, mi portò fino alla sua camera.

Quando chiuse la porta a chiave iniziai a preoccuparmi.

«Che cosa vuoi fare?» mi allarmai.

«Mantenere una promessa.»

«Quale promessa?»

«Ti ricordi cosa ti ho detto tre giorni fa?»

«No.»

«Non eri tu quello dalla fantastica memoria?»

«Sì, ma tu dici sempre un sacco di cose, molte senza senso. Non riesco sempre ad assimilare i tuoi deliri.» sbuffai sbadigliando dalla stanchezza.

«Peccato, perché pensavo volessi mettere una pietra sopra a questi continui screzi. Pensavo volessi fare pace.»

«Perché ho la sensazione che mi vuoi fottere?»

«Oh no, Harry, non voglio portarti a letto. Certe disgrazie le lascio a qualcun altro.»

«Non intendevo in quel senso!» ribattei sollevato.

«lo desidero solo che tra noi ci sia un rapporto positivo e, perché questo accada, tu devi fare cio che ti ho chiesto tre giorni fa... Inginocchiati, Harry.»

«Che cosa?» urlai indignato.

«Inginocchiati davanti a me, come ho fatto io quando mi hai colpito nel bagno del Prince Pub e prometto che tra noi sarà tutto finito.»

«Scordatelo!»

«Harry, con le buone o con le cattive. Mi sono spiegato?» mi minacciò con voce bassa, afferrandomi per le spalle fino a farmi male.

«No.» sibilai a denti stretti, avvicinandomi a lui ancora di più per dimostrargli che non avevo paura.

«Ti piace proprio tanto sfidarmi, eh?»

«No. La verità che detesto i ricatti. Fanno uscire fuori il peggio di me.»

«D'accordo... Allora ritiro la mia offerta di pace che tu vedi come un ricatto e ti ordino di ubbidirmi. Inginocchiati e basta.»

Ogni tuo desiderio è un ordine, bastardo » L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora