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-Dov'è ora papà?-

Sarah aveva smesso di piangere.

Aveva tante domande, infinite.

A cui sua madre non aveva mai risposto in 19 anni.

Svincolava sempre il discorso, riducendolo al niente.

Anche Michael aveva smesso e si sentiva sollevato.

Ma dopo aver sentito quella domanda, si gelò di nuovo il suo cuore.

-Io-o...- non riusciva più a parlare.

Quello che le stava per dire gli avrebbe spezzato sicuramente il cuore.

Ora capiva e si sentiva il mostro.

Il mostro della fiaba che non vince mai.

Si era pentito, si. Ma mai niente avrebbe cancellato ciò che aveva fatto.

-Io sono pentito per quello che ho fatto e se potessi tornare indietro, non lo rifarei per nessuna cosa al mondo. Quello stesso giorno, in cui ho trovato la lettera, ero talmente furioso che ho fatto suo di droghe. Mi sentivo bene fino a quando mio padre non rientrò a casa tardi. Io ero in cucina ad aspettarlo. Fremevo dalla voglia di avere risposte. L'effetto dell'eroina c'era ancora, né avevo assunta molta. Ma io non mi rendevo conto di quello che facevo. Lui mi vide strano così si avvicinò. Io lo guardai furioso. Ricordo ancora i suoi occhi che mi guardavano terrorizzato.- Michael si fermò e una risata amara gli solleticò la gola.

Sarah lo guardò fisso con un misto di compassione e terrore.

-Ho gli incubi tutte le notti. Afferrai un coltello e lo accoltellai dritto al cuore. Mi guardava sorpreso e io, che mi ero reso conto in ritardo di ciò che avevo appena fatto, urlai il suo nome. Stetti con il suo corpo tutta la notte sperando che fosse solo un incubo o qualche effetto della droga. Ma era la crudele realtà. Mi arrestarono il giorno dopo. Neanche opposi resistenza. Una volta che mi rinchiusero nel riformatorio, conobbi Tracy, e lì mi raccontò la sua storia.-

Il ragazzo si passò una mano sugli occhi, esausto.

- Lei mi disse che sarebbe scappata e così fece. Io nel frattempo rimanevo chiuso in quella cella, aspettando solo la mia punizione, la morte. Ma un giorno mi liberarono. Qualcuno aveva pagato la cauzione, ancora oggi non so chi. Una volta fuori incontrai Tracy. Mi disse del suo piano, ma non mi disse chi era la ragazza. Sapevo che non dovevo immischiarmi, ma lo feci. Quando ti portai a casa di Tracy lei mi elencò tutto su di te. E al solo suono del tuo cognome mi si gelò il sangue. Avevo rapito mia sorella. Ero di nuovo il mostro dei miei incubi.-

Michael non la guardava.

Pronunciava parole forti e altre stridule.

Sarah lo fissava.

Vedeva il pentimento.

E sapeva che non era realmente il mostro che si considerava.

E lei lo avrebbe amato.

Dato amore fraterno che non aveva mai ricevuto.

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