What happen? (parte 2)

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Passai le dita lungo la sua schiena cercando di calmarla, sussurrandogli all'orecchio "andrà tutto bene". Non so perché fosse triste in quel momento, ma sentivo che questa era la cosa giusta da fare: farla sentire al sicuro. Tanto giusto, quanto strano.

"Lolo?"

"Si, Camz"

"Grazie... per essere qui con me"

"Sarò sempre qui per te. Ora però dovresti cambiarti, non vorrei tu ti ammalassi. Vado a prenderti dei vestiti"

"Ok"

Come Camila si alzò dal letto, una forte fitta l'ha colpì alla schiena.

"Camz, cosa c'è che non va?" ho chiesto, prendendola per i fianchi e facendola sedere sul letto.

"Credo di doverti dare delle spiegazioni" disse Camila, mentre la guardai con uno sguardo confuso "Sul dolore alla mia schiena e su ciò che è accaduto Sabato dopo la partita e stasera". Annuii e mi sedetti di fronte a lei, in ginocchio, faccia a faccia.

Flashback - Camila's P.O.V 

Lauren stava portato alla vittoria la squadra. 1-1, ecco il risultato a 30 secondi dalla fine della partita. La folla stava letteralmente impazzendo e chiunque direbbe "è una squadra di calcio femminile, chi andrebbe mai a vedere una loro partita". Non è così. Diciamo che il nostro team femminile è molto, ma molto, migliore di quello maschile.

Lauren si trovava all'interno dell'area di rigore. Il tempo scorreva... 15 secondi alla fine. Scartò i due difensori davanti a lei. Cece si trovava dalla parte opposta, nessun marcatore a difenderla. Lauren la vide, ma decise di fare di testa sua. Uno contro uno: Lauren contro il portiere. 5 secondi alla fine. Lauren tira in porta. 3... 2... 1... GOAL!! Proprio allo scadere del tempo, il pallone entrò in porta. 

Nel momento esatto i cui Lauren segnò, la folla iniziò a scatenarsi, cantando il suo nome. Jennel corse subito verso il campo, abbracciando sua sorella ed io la seguì. Dopo che prese tra le braccia sua sorella, rivolse il suo sguardo verso di me e mi prese alzandomi di peso, facendomi girare in aria.

Più tardi, quella notte, Normani organizzò una festa alla quale ci sarebbe stata anche Cece.

"Ehi" disse Cece, sedendosi sul divano affianco a me. Era evidente che aveva bevuto troppo.

"Ciao" risposi, chiaramente stanca di averla attorno. Stufa del mio atteggiamento, mi prese per mano e mi portò su per le scale.

Mi fece entrare dentro una stanza, sbattendo dietro di se la porta. Mi sbatte sul letto e si avvicinò con ferocia al mio collo, premendo il suo corpo contro il mio. Le sue mani viaggiavano sul mio corpo. Provai a fermarla, supplicandola di fermarsi, ma lei continuava. Iniziò a mordere e succhiare sempre più forte il mio collo, mentre cercava con la mano di arrivare ai pantaloni. Quando arrivò alla mia bocca, mi baciò duramente, costringendomi a dargli il permesso di introdurre la sua lingua. La sua mano, nel mentre, aveva trovato modo di sbottonare i miei pantaloni e come sentì il suo tocco, il mio corpo si agitò involontariamente. Non riuscivo più a sopportare questa sofferenza, non ce la facevo più. Feci la prima cosa che mi venne in mente, così gli morsi la lingua facendola ritrarre e gemere dal dolore. Non ci pensai due volte, che mi fiondai fuori dalla stanza e dalla casa il più velocemente possibile. Onestamente, non credetti a quello che stava succedendo, tanto che caddi in ginocchio in mezzo alla strada.

Fine Flashback  

"Camila, perché non sei venuta da me? Ero lì"

"Lo so, ma è successo tutto così in fretta e poi non volevo rovinarti la serata"

"Camz, non avresti rovinato nulla. Vieni qui" disse Lauren, mentre si sdraiava accanto a me. "Ancora non mi hai detto come mai ti fa male la schiena".

*Quella stessa notte*

Cece venne a casa mia dopo quel giorno a chiedermi scusa. Si presentò davanti alla porta con un mazzo di fiori, cioccolatini e dolci parole. Io, davanti a tanta dolcezza, la perdonai per l'accaduto commesso. Decise di portarmi a fare un giro, giusto per stare un po insieme. Che stupida...

Arrivammo davanti a casa sua. Avevamo deciso di stare sdraiate a letto a guardarci un film.

"C'è in casa qualcuno?" chiesi, guardandomi in giro.

"No, solo io. Mamma è via per un po" annuì e ci dirigemmo verso la sua stanza, ancora un po titubante per ieri sera. 'Ieri era ubriaca, non risuccederà di nuovo' pensai...

Arrivate in camera sua, si sedette sul letto a scegliere il film da guardare. Mentre guardai in giro per la stanza, qualcosa attirò la mia attenzione.

"Che cazzo è questo, Cece?!" dissi, facendo cenno alla biancheria intima sul pavimento.

"N-non è nulla.... sono mie"

"Cece, non prendermi per il culo"

"Divertente le tue scelte di parole"

"Non sto scherzando"

"Smettila di farne sempre un grosso problema" disse, alzandosi dal letto.

"Non farne un grosso problema?! Ti stai prendendo gioco di me!"

"Devi stare zitta" afferrò la mia mano "Chiudi quella cazzo di bocca, troia" mi urlò addosso, tirandomi una schiaffo sulla guancia destra.

Rimasi senza fiato, prendendo tra le mani la guancia "CHIAMI ME TROIA, QUANDO TU SEI QUELLA CHE SCOPA CON LE PRIME CHE INCONTRA" gridai, iniziando a colpirla sul petto.

A quelle parole, Cece mi spinse così forte da farmi cadere a terra. Nell'impatto, andai a sbattere con schiena contro la scrivania, per poi finire a terra.

"Sei proprio una perdente Cabello" disse, mentre mi lasciava lì da sola in quella stanza.

Strisciai vero la porta della stanza, mentre il mio viso si riempiva di lacrime ed il dolore si faceva sempre più intenso. Avevo bisogno d'andarmene via da lì, così presi tutte le forze che avevo e mi alzai in piedi, correndo fuori da quella casa. Corsi senza nemmeno sapere dove stavo andando, quando notai di trovarmi davanti alla casa di Jennel. Sapevo perfettamente che non ero qui per vedere lei. 

Presente - Lauren's P.O.V

"Quella stronza" urlai, saltando giù dal letto ed andando verso la porta.

"Lauren, dove vai?" chiese Camila con tono dolce.

"Ad insegnare la lezione a quella bastarda"

"Laur per favore, abbracciami e basta". Non ho potuto farne a meno, non potevo negarglielo. Mi diressi verso il letto, di nuovo, e mi sdraiai accanto a lei abbracciandola.

Come può qualcuno farle del male? Lei è così piccola e fragile. Una cosa per certo la so: gliela farò pagare a quella stronza.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°  Alleluia, Alleluia sia lodato il Signore. Sono ancora viva ahah

Bene. Capitolo... Piaciuto? Un pochino crudele questa Cece, no? Tutti a picchiarla, andiamo!!

E' abbastanza lungo come capitolo. Anzi, forse è quello più lungo tra tutti ahah

Ne è valsa la pena aspettare tutto questo tempo, che dite? ahah 

Al prossimo capitolo vedremo che succederà...

My Sister's Best Friend               (traduzione)Where stories live. Discover now