Capitolo 2

40 4 0
                                    

"Isabel, tesoro, la colazione é pronta. Scendi?" sento una voce tranquilla chiamarmi ed io apro di scatto gli occhi ricordandomi che sono in una casa estranea. Sono passate più o meno 14 ore ed io sono già stanca di stare qui.
Per non parlare di Jason, Dio, é cosí carino eppure cosí antipatico! Non ha avuto neanche la decenza di presentarsi ieri sera, ha dovuto farlo quella povera donna al posto suo. E non tocchiamo l'argomento "ragazze", perché sembra averne a morire. A meno che quella bionda non sia la sua ragazza, ma anche se fosse, fa lo stesso. Magari potremmo diventare buone amiche.

"Sei il miglior sesso di sempre." gli ha detto. Va bene, non credo che potremmo. Proprio no. Comunque sia, quando fra due giorni inizierò la scuola ho intenzione di farmi degli amici, sperando vivamente che non siano quelli che frequenta anche Jason.
"Ehm.." balbetto imbarazzata indossando la mia solita vestaglia, per poi andare verso la porta e ritrovarmi di fronte il viso di Anne. "Adesso scendo, mi dispiace di averti fatto aspettare molto ma la mattina per svegliarmi mi ci vogliono praticamente le bombe atomiche." ridacchia e mi dice di non preoccuparmi.
Seguo la donna verso la cucina, nella quale c'é un uomo che sta facendo beatamente la sua colazione. Deve essere il papà di Harry.
"Buongiorno." saluto e la sua concentrazione si sposta su di me. "Io sono Isabel, la figl.."
"So chi sei." mi interrompe. "Ma non credere che solo perché questa é una casa lussuosa non ci siano regole. Ce ne sono eccome e tu dovrai rispettarle, ti é chiaro?" prosegue in tono rigido. Cazzo, questo sembra essere peggio di mio padre. Sto per annuire quando la sua risata mi interrompe. "Sto scherzando, molto piacere, io sono Adrian."

Si si, piacere e tutto, ma io avrei una cazzo di fame. Cortesemente, mi fai mangiare?

"Siediti Isabel, prima di andare a scuola Jason ha portato dei deliziosi cornetti. Ne vuoi?" mi domanda. La risposta é praticamente scontata che subito inizio a divorare il tutto. "Oggi esce prima. Che ne diresti di andarlo a prendere? Ti spiego un po' dov'é il liceo e così magari fai anche un giro per questa zona." dice di punto in bianco, e la mia espressione cambia totalmente.

"I-Io?" ripeto. Non ho idea della reazione che potrebbe avere, calcolando che non mi sembra di andargli molto a genio. Ma come faccio a rifiutare una proposta fatta da lei? E poi credo che uscire un po' mi farebbe comodo, mica posso restare sempre chiusa in casa perchè c'é quella sottospecie di deficiente. "Si, si, va benissimo. A che ora esce?"

"Undici e un quarto. Se vuoi puoi iniziarti a preparare."

Anne mi spiega come arrivare alla Loyola High School, e mentalmente sto chiedendo a tutti i Santi possibili ed immaginabili di non perdermi per questo nuovo quartiere di Los Angeles.

-

"Allora io vado." annuncio prima di prendere un paio di occhiali da sole ed uscire finalmente da quella casa. Ripasso mentalmente le indicazioni stradali che mi hanno dato e mi incammino verso quella che diventerà la mia scuola. Spero almeno che sia bella, e che non metta tristezza e monotonia.

Sto aspettando Harry da più di dieci minuti e sto iniziando davvero ad annoiarmi. Noto un ragazzo moro, davvero, forse troppo, attraente che si fa spazio nel cortile con una sigaretta fra le labbra. Per quale motivo non chiedere a lui di Harry? Magari lo conosce. Mi avvicino goffamente, ma ci sono stra abituata, quando vedo un ragazzo carino succede sempre questo. "Ehi ciao!" lo saluto stando attenta a non inciampare. "Per caso conosci un ragazzo di nome Jason? Un po' acido sai..." domando lasciandomi sfuggire l'ultima affermazione.
"Hai idea di quanti ragazzi con questo nome ci siano in questa scuola?" ridacchia, e beh si, in effetti non avevo pensato a come descriverlo, ma calcolando il fatto che non ho idea di quale possa essere il suo cognome, sono completamente giustifica. "Tranquilla, credo di sapere di chi stai parlando. Tu sei una delle ragazze che si scopa?"

Cosa ha detto?

"Eh? No, no, io sono..."

"Jason!" sento il ragazzo affianco a me urlare il nome del riccio, mi giro e noto che compie la mia stessa mossa guardandomi sorpreso. Si avvicina cautamente verso di noi e il moro gli dà una pacca sulla spalla. Sono amici?

"Questa bambolina qui ti stava cercando dandoti dell'acido." ridacchia spiegando la situazione a Jason e lui sposta la sua attenzione su di me facendo comparire chiaramente un cipiglio sul suo volto.
"Cosa ci fai qui, Isabel?" sarà la sua voce oppure saranno le sue labbra che si muovono lentamente ma il tono che usa mi fa venire i brividi sulla pelle.

"Oh beh.." inizio imbarazzata. Gli hanno praticamente detto in faccia che lo trovo antipatico. "Tua mamma mi ha consigliato di venire qui e quindi... eccomi." continuo velocemente.

"Io sono Zayn, é un vero piacere conoscerti, bambolina." si presenta e io gli sorrido timidamente ricambiando il saluto. "Quindi beh...come vi conoscete?"

"La Miss dovrà stare in casa mia per un anno." annuncia e solo in quel momento mi rendo conto di un'altra figura maschile vicino a noi. É biondo, e il piercing che ha al labbro lo rende estremamente carino.
"Dai, perché la tratti cosí? Sembra così dolce!" cerca di difendermi quest'ultimo. E sembra anche il più ragionevole del gruppo. Uno sfacciato, un acidone, ma un dolce ci deve pur sempre essere. O sbaglio?

"Tu non ti intromettere, Nathan. É un continuo tormento!" si lamenta.

"Ma se ieri abbiamo spiaccicato mezza frase a testa!" ribatto infastidita. E il tormento sarei io poi?! Ma senti un po' questo....
"E credimi, io non avrei voluto dirti neanche quella mezza frase. Ce ne andiamo?" domanda, e solo quindici secondi dopo mi rendo conto che la frase era rivolta a me. "Allora?"

"Tu vai. Io voglio vedere un po' com'é il quartiere." la mia risposta lo infastidisce ancora di piú. Dio Harry, quanto mi esasperi!
"Per niente proprio. Ce ne torniamo a casa. Ciao ragazzi!" li saluta e io faccio lo stesso, intrecciando le braccia sotto al seno. La parte più orgogliosa di me mi suggerisce di farlo camminare avanti e correre verso la strada opposta. Credo che seguirò quella.

Mi allontano un po' da lui, e chiudo gli occhi per due secondi prendendo un grande respiro e prepararmi a questa piccola corsa. Ma nel momento in cui riapro gli occhi incontro i suoi verdi smeraldo che mi scrutano quasi con sguardo severo. La mia schiena é schiacciata contro il muro di un palazzo ed io non me ne sono nemmeno accorta.

"E cosí ti piace disubbidire eh? E sentiamo un po'...perché sarei acido?" sibila e il mio respiro cessa completamente.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Apr 19, 2017 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

My Sunset || H.SWhere stories live. Discover now