10. Burnin' For You

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sei ottobre 1973

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Tyler si svegliò lentamente ma non aprì gli occhi subito.

respiró un paio di volte profondamente, sentendo un odore dolce che sembrava provenire da delle candele.
in un primo momento non ci dette tanto conto, gustandosi per bene quel profumo alla vaniglia.
cercò di muovere il braccio su cui aveva dormito, sotto il cuscino, e le gambe.
non ci riuscì, dolorante.
si sentiva bloccato da qualcosa;

la testa gli faceva un male cane, continuava a girargli ed era come se fosse in mezzo ad una pressatrice.

indolenzito, liberò la mano sinistra che era bloccata sotto il suo petto e la portò al viso, stropicciandosi gli occhi.
poteva ancora sentire il sapore pungente dell'alcool nella bocca.
fece una espressione disgustata ed aprì gli occhi con calma.
sbattè le palpebre un paio di volte, prima di riuscire a mettere a fuoco qualcosa.

la prima cosa che vide difronte a sé era una macchia di capelli verdi arruffati poggiata contro il cuscino.

aggrottò le sopracciglia e analizzò di più la sagoma che aveva davanti.
non ci volle molto prima di realizzare che il corpo che era steso accanto a lui era proprio Josh.

Joshua porcatroia Dun.

sussultò appena, quasi spaventato.

come se qualcuno avesse aperto una finestra, improvvisamente, sentì veramente freddo.
fu solo allora che si accorse di essere completamente nudo e che lo stesso valeva anche per il punk.

quest'ultimo aprì gli occhi, sfoggiando un sorriso calmo, anche troppo.
i suoi occhi nocciola passarono per tutto il corpo del moro, portando il suo sorriso ad allargarsi e le guance di Tyler a farsi ancora più rosse.
cercò di non darlo a vedere ma osservò meglio la figura snella di Josh semicoperta.
le lenzuola lo coprivano fino a poco sotto le anche, lasciando intravedere pochi peli pubici e la forma a V dei muscoli del suo inguine.

"cosa è successo? non mi ricordo quasi nulla"
la voce di Tyler era molto più roca e grave del solito, cercò di fingere un tono ingenuo perchè, cazzo, se era ovvio cosa fosse successo

Josh quasi scoppiò a ridere, tirandosi su lentamente.
si mise a sedere sul letto e guardò prima se stesso e poi il corpo di Tyler.
sorrise maliziosamente, tirando appena su le coperte, in modo che entrambi fossero coperti solo fino al petto.

"mh.. io direi qualcosa che fa rima con 'fesso', probabilmente" disse solamente, quando fu di nuovo steso difronte al ragazzo.
l'altro cercò di nascondere un risolino imbarazzato, coprendosi il viso con le mani.
il punk subito gli scoprì il volto, guardandolo negli occhi e avvicinando il viso al suo.
adesso erano a pochi centimetri di distanza e Tyler poteva sentire il respiro caldo e regolare di Josh sulla sua pelle.

"davvero non ti ricordi niente?"

l'unica risposta dell'altro fu un movimento goffo del capo, in segno negativo.
"solo poche cose, sconnesse..."

"allora dovremmo rimediare, prima o poi"
ridacchiò ambiguamente il ragazzo più grande, causando una reazione simile all'altro.

"meglio prima, spero..."
si lasciò sfuggire il moro, la sua voce e le parole che ormai non rispondevano più ai suoi comandi, distratto com'era dal guardare il ragazzo nei suoi enigmatici occhi.

il punk rimase quasi scioccato da tutta quella confidenza e, senza farselo ripetere due volte, congiunse le loro labbra e lasciò un bacio umido sulla sua bocca.

il più piccolo ebbe il coraggio di approfondire il bacio, facendo spuntare sul viso di Josh un sorriso più che radiante.
portò entrambe le gambe ai lati dei fianchi del punk, salendo a cavalcioni su di lui e continuando a baciarlo energicamente.
i due iniziarono a gemere, muovendosi all'unisono.

la porta si aprì di colpo.
Ryan entrò velocemente urlando di alzarsi, seguito da Brendon che lo stava imitando.
dietro di loro vi era Ashley, che continuava a battere un mestolo di legno contro una pentola, facendo rumore e svegliando tutti gli altri.

"ragazzi svegli---" stava urlando Ryan, ridendo con Brendon prima di bloccarsi davanti alla scena.

Tyler tornò subito a sedere sul materasso accanto a Josh, coprendosi con le coperte.
le facce dei quattro ragazzi erano scioccate, l'unica che invece non la prese così male era Ashley, che appena vide i due a letto insieme inziò a battere più energicamente sulla pentola, urlando cose come "lo sapevo!!" e "Brendon mi devi dei soldi!"

Brendon si portò una mano su viso, sospirando sconsolato e frugando nella tasca dei suoi jeans consumati.
allungò ad Ashley un biglietto da dieci dollari, i quali lei prese subito, con un sorriso a trentadue denti.

"f-fermi tutti, avete scommesso su di noi?!" furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di un Tyler sconcertato.

"certo!" disse subito Brendon "era tutto un po' organizzato fin dall'inizio, a dir la verità.... comunque adesso ho perso la bellezza di 10 dollari per colpa vostra." incrociò le braccia, imbronciato.
Ashley scoppiò a ridere osservandola scena che si era andata a creare.
Brendon che discuteva con Ryan per il fatto che Tyler e Josh "ci avessero dato dentro come conigli" nel letto dei suoi.
il baccano attirò nella camera anche il resto dei ragazzi.
Melanie entrò nella stanza per prima, andando ad abbracciare Ashley da dietro, ridendo anche lei.
Gerard e Frank si aggiunsero poco dopo.
il più grande cacciò un urlo, consapevole di aver perso anche lui la scommessa.
Frank andò accanto alla ragazza dai capelli blu, ridacchiando insieme a lei e contando i soldi.

Pete ne ebbe abbastanza del litigio da coppia sposata di Brendon e Ryan e quindi decise di porne fine urlando, appena il necessario per far zittire tutti.

"Ryan, non avevi qualcosa da dirci, per caso?" disse calmo, appena tutti si girarono verso di lui.

"già!" esclamò Patrick sedendosi su una sedia imbottita vicino alla scrivania.

"visto che i miei, per fortuna aggiungerei, non saranno a casa prima di un mese, potete restare qua tutto il tempo che volete" quando di dire quella frase tutti i ragazzi alzarono delle grida eccitate, ridendo e applaudendo ai genitori assenti di Ryan.

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// okay, Ashley e Frank sono me.

surrealism and metaphysics || jøshler #Wattys2016Where stories live. Discover now