Capitolo 7

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Il tanfo di alcol e l'aria pesante ci porta ad avere la gola secca, perciò ci dirigiamo verso un angolo bar. Dietro il bancone lavora un giovane ragazzo, intento a sistemare delle bottiglie sui ripiani alle sue spalle, per poi dirigersi verso di noi non appena si accorge della nostra presenza.
«Buona sera ragazze, ditemi» un sorrisetto dipinto sulle labbra.
«Una birra chiara» dice Scarlett un po' imbarazzata. Ridacchio e in risposta alza le spalle mimando con le labbra "è solo una birra".
«Io dell'acqua» mi limito a rispondere. Non ho intenzione di bere altro stasera.
Lui scoppia a ridere e lo guardo interrogativa, accigliata.
«Ecco a te la birra,» mi squadra e ridacchia di nuovo «mi spiace ma Ashley ha vietato l'acqua».
Ma davvero? La sanità mentale delle persone non è affatto normale.
Quindi non ci si diverte se si beve acqua. Uhm, che bel ragionamento.
«D'accordo» sorrido un po' impacciata.
«... alle feste bisogna divertirsi» allarga le braccia.
Ovviamente. Il senso del divertimento è sempre personale ed estremamente soggettivo.
«Comunque c'è l'acqua del bagno,» sorride «piacere Zack» mi porge la mano che stringo, e poi fa la stessa cosa con la mia amica.
«Io sono Scarlett» mi indica «lei Hazel.»
«Sicura allora di non volere niente?» mi richiede, con un sorriso di speranza.
Potrei approfittarne per bere anch'io una birra, ma non mi sento proprio.
«Niente» ribadisco ed entrambe ci alziamo. Usciamo fuori in giardino dato che dentro si soffoca veramente.
«Non ti piacciono le feste vero?» mi chiede con espressione confusa.
Quella musica mi ha fatto venire il mal di testa.
«Non sono il mio forte» sussurro, sospirando. Non mi trovo molto a mio agio nel casino, in un'affollamento di persone che non conosco nemmeno.
«Non volevo costringerti...» prova a dire. La fermo subito.
«No, non mi hai costretta. Sono voluta venire e basta.» chiudo la questione.
«Okay...» abbassa lo sguardo.
«Scusa Scarlett, ma preferisco non bere stasera. Non vuol dire che non mi voglia divertire, anzi...» sorrido.
«Quindi...» tenta di giungere ad una conclusione, ma non sa neanche lei dove arrivare.
«Scusa, vado a sciacquarmi la faccia. Torno subito» le sorrido.
«Va bene, ti aspetto qui» sussurra poggiando le mani sui fianchi.
«Okay, Scar»
«Hai abbreviato il mio nome!» esclama sorridendo.
«Si!» e le sorrido di rimando per poi voltarmi verso l'entrata e prendere le scale. Mi piace come nome abbreviato, del resto.

Imbocco un corridoio pieno di porte e comincio a pensare che mi sarà difficile trovare il bagno. Credo sia il doppio della villa di Scarlett.
Vado dritta per poi svoltare sulla destra. Prima di girare l'angolo mi fermo accorgendomi che in fondo c'è una coppia che si sta baciando. Non impiego molto ad identificare il ragazzo, dato che si tratta proprio dello stesso con cui ho parlato a casa della mia amica. Credo si sia accorto di un paio di occhi in più, visto che si volta. Velocemente mi attacco al muro, nascondendomi, facendo un bel respiro.
«Cosa succede?» sento la voce della ragazza. La musica qua sopra arriva molto più attutita. Trattengo un respiro.
«Niente» il tono profondo arriva fino alle mie orecchie.
Non sarà certo questa la strada giusta.
Rinuncio e provo dalla parte opposta, cercando di scacciare l'immagine dei suoi occhi che si accorgono dei miei. Spero con tutta me stessa che non mi abbia riconosciuta, visto che le luci sono molto soffuse. D'altra parte, sono fatta così: continuo a collezionare brutte figure una più imbarazzante dell'altra.

C'è pieno di bicchieri di plastica rossa sparsi per terra e devo fare lo slalom in certi punti. Mentre sono intenta a guardare con attenzione per terra, scontro contro qualcuno.
«Ahia! stai attenta!» esclama per poi ridere in modo isterico. E' decisamente ubriaca.
«Scusa, perdonami, non ti ho vista» provo a dirle, ma sembra persa nel suo mondo, mentre barcolla, appoggiandosi al muro come sostegno.
«Hai bisogno di aiuto?» le chiedo, titubante.
«Cosa? Certo!...» si ferma. Mi avvicino, prendendolo come un sì, ma con voce squillante riprende la frase interrotta.
«... Certo che conosco Johnny Depp! E' proprio il mio vicino di casa!» e ride per quella che sarà la centesima volta.
Mi allontano, chiedendomi come la gente possa ridursi così. Certe volte penso che la strana sia io, come un extra terrestre o una ragazza catapultata in una realtà che non le appartiene. Mi capita, in alcuni momenti, di essere così differente, di sentirmi così fuori luogo. E non mi rivolgo solo a questo, ma proprio nel modo di pensare. Sta di fatto che se non vengo capita, anche io non capisco loro.
La testa vortica sempre più veloce, continuando a pulsare come il cuore quando smetti dopo una lunga corsa. Passo una mano davanti alla faccia, maledicendomi per aver accolto l'invito con tanta facilità senza ragionare bene su quello che avrei dovuto affrontare.
Sto girando a vuoto, ormai troppo confusa per capire da che parte sia girata, figuriamoci per trovare uno stupido bagno in questo labirinto di casa. Mi appoggio al muro, socchiudendo le palpebre per cercare di rilassarmi; mi sto agitando senza motivo.
Le riapro appena sento una voce chiedere: «Ti serve aiuto?»
Era ora.

Capitolo revisionato.

// spazio autrice //
Cosa ne pensate?!😍
È un po cortino,ma la serata non finisce qua...la cosa è ancora molto lunga😂
È solo una parte questa.
Probabilmente dividerò questo capitolo riguardante la festa in tre capitoli e questo è soltanto il primo!
Spero vi piaccia🙈❤️
Commentate perché vorrei sentire il vostro parere.
Ho aggiornato un giorno prima perché sarò via nel weekend e non potrò aggiornare sabato...ben per voi che ricevete l'aggiornamento in anticipo!😘
Che dire...lasciate un voto!👍🏻
Al prossimo capitolo!💞
Ciao!❤️

P.s  grazie per le +600 visualizzazioni!!!😍😍😍

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