Capitolo 43

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Kathrine

Chiudo gli occhi aspettando il colpo che avrebbe messo fine alla mia vita. 
Invece sento che qualcuno slaccia le corde.
-Kathrine corri!- urla quella voce che mi sembra di non sentire da tanto tempo. Apro di scatto gli occhi e mi ritrovo Justin con delle lacrime agli occhi. Lo abbraccio subito.
Cerco di alzarmi ma non ci riesco, le mie gambe forse per la paura o non so per cosa cedono.

Justin mi mette sulle sue spalle, conducendomi all'esterno di quel lurido magazzino dove sono stata rinchiusa.

Appena siamo fuori mi poggia su un sedile.
Mi giro verso di lui e accanto vedo mio fratello.
Cosa ci fa lui qui?

Perché Justin sembra così calmo vicino a lui?

Li guardo senza capire, ma l'attenzione di Justin è rivolta a Max che perde sangue dal braccio.
–Dov'è il bastardo?- chiede Justin stringendo le mani in due pugni, guardandosi intorno.
-Quel coglione è scappato via a gambe levate, mi ha tirato un coltello- ringhia mio fratello con un cenno del capo verso la sua ferita.
Justin prende un vaso per poi lanciarlo al muro, sembra furioso.
Nel frattempo mio fratello strappa un po' di stoffa della sua maglietta e la lega al braccio per limitare l'uscita di sangue.
E subito dopo si avvicina a me.
-Come stai?- chiede.
-Ora t'interessa?- chiedo a mia volta aggrottando la fronte ed allentandomi.

Justin si avvicina e mi abbraccia stringendomi a sé.
–È tutto finito- sussurra al mio orecchio accarezzandomi i capelli.

-Andiamo- dice mio fratello salendo sulla sua macchina, mentre Justin mette in moto la sua auto. C'è qualcosa che non quadra in tutto questo, anche se non riesco ancora a capire di cosa si tratti.
Ma nonostante tutto sorrido rilassandomi definitivamente.
È tutto finito.




Justin

Appena entriamo in casa non c'è nessuno, saranno tutti nelle proprie camere a farsi i cazzi loro come dei veri coglioni.
Max prende velocemente il telefono e chiama qualcuno.

-Ehi Jake- dice sorridendo.
Rimango ad ascoltare ciò che dice.
-Ascoltami, devo dirti una cosa leggermente delicata- mormora prima di iniziare a spiegare al suo "collega" l'accaduto.
-Si Bieber sta qui- risponde in risposta a qualche domanda.
-Appunto ti ho chiamato, venite qui, sapete dove abitano- dice alla fine chiudendo la chiamata.
–Porca puttana Russo, non voglio i tuoi fottuti amici dentro casa mia- urlo cercando di dosare il tono della mia voce, per non svegliare Kathrine distesa sul divano che riposa.
–Spero ci sia abbastanza spazio nella vostra piccola casa - dice ridacchiando.

Kathrine

Loro pensano che io stia dormendo, quando invece mi sto trattenendo dal ridere come una pazza.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma insieme sono quasi.. carini.
Apro gli occhi quando vedo scendere dalle scale gli altri della gang di Justin ed entrare dalla porta quelli della gang di Max.
-Stai bene?- domanda Jake preoccupato girandomi da tutte le parti.
–Si- rispondo.
–Ero così preoccupato, stai bene per fortuna- dice prima di abbracciarmi .
-Ehi amico, tieni giù le tue fottute mani da lei- dice innervosito Justin avvicinandosi a noi.
-Che divertimento- bofonchia Max poggiandosi alla finestra, mentre guarda Justin che è visibilmente infuriato.
Jake sbuffa alzando gli occhi al cielo, ma fortunatamente decide di non ribattere.
Max si avvicina al divano e si siede accanto a me.
-Sei ancora arrabbiata con me?- chiede a bassa voce mentre gli altri parlano.
-Purtroppo no, ma solo perché sei mio fratello- dico.
Lui mi abbraccia e io ricambio, dopo un po' scioglie l'abbraccio tenendomi ancora la mano.
-Ti voglio bene sorellina- dice.
-Anche io- gli dico a mia volta sorridendo.

Ad un tratto tutti rimangono in completo silenzio a guardare Max e Justin.
-Sappiamo tutti quello che questa loro azione significa- dice Justin con tono deciso.

-Hanno appena dichiarato guerra a tutti noi- continua Max mentre gli altri si scambiano  rapide occhiate.

Jake e Chaz annuiscono, insieme a tutti gli altri.

Max mi sorride prima di lasciare la mia mano, avvicinandosi a Justin.

-Da oggi la gente dovrà essere terrorizzata il doppio- dice Justin stringendo le mani in due pugni.
-Non ci fermeremo fino a quando quei bastardi non moriranno uno per uno- aggiunge guardandoci uno per uno, soffermandosi su
-Diteci da subito se siete con noi o no, non stiamo costringendo nessuno. Ma se sceglierete di iniziare questa guerra dovrete essere pronti a tutto- dice Dan avvicinandosi a mio fratello e Justin.
A poco a poco tutti, compresa me, si alzano e ci raggiungono.
È tutto assurdo, però per quanto sia strano, mi piace.

Mi giro cercando lo sguardo di Justin , che trovo subito. Lui mi sorride, facendomi automaticamente sentire meglio.
Lui ha fatto di tutto per me e mi ha fatto capire di quanto sia innamorato di me, ora tocca a me fargli capire quanto io sia irrecuperabilmente innamorata di lui.

Never Back DownWhere stories live. Discover now