Cursed song

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Nihal era una ragazza tranquilla, dolce e gentile, amava gli animali e la natura. La sua più grande passione era il canto, aveva una voce meravigliosa, cantava ogni volta che poteva.

Coltivava questa passione da quando, da piccola, aveva cominciato a parlare, persino la sua prima parola era semi-cantata.

Aveva diciassette anni quando le proposero di esibirsi per la prima volta. Era emozionatissima, non vedeva l'ora di salire su quel palco e cantare, cantare, cantare, fin quando tutti i presenti non si fossero congratulati con lei.

Mancava un mese al debutto e Nihal smise persino di andare a scuola per potersi esercitare, cantava di giorno e di notte, dormiva solo due o tre ore per riposare le voce. Sua madre era fiera della figlia, si accingeva a portarle tazze di the caldo per accompagnare i suoi pasti e per mantenere la voce della figlia armoniosa e melodiosa.

Nihal era stanca, ma voleva a tutti i costi dare il meglio di sè. Aveva le occhiaie scure ad incorniciarle gli occhi, smise persino di mangiare per poter cantare ed esercitarsi fino all'ultimo, divenne magra e scheletrica, sembrava un fantasma. Ma lei si vedeva in base alla sua voce, più bella era la sua voce più bella si vedeva lei, anche se il suo aspetto stava decadendo.

Arrivò al punto di non volere neanche il the di sua madre, pensava che avrebbe perso tempo, smise anche di dormire. Iniziò ad assumere farmaci anti-sonno, che la facevano diventare lunatica e scontrosa.

Era il giorno, il giorno in cui la sua voce doveva dare il meglio di sè. Nihal il giorno prima aveva acconsentito a dormire un paio d'ore.

Si svegliò molto presto quella mattina, voleva provare un'ultima volta il suo pezzo. Ma non appena aprì bocca un urlo strozzato prese il posto del solito canto melodioso. Nihal entrò in panico, chiamò sua madre per chiederle di farle del the, per cercare di rimediare. Sua madre ci provò, ma dopo che Nihal scolò la tazza fino all'ultima goccia aveva ancora quel grido stridulo che le usciva dalla gola.

I suoi genitori le dissero di rimandare e di spiegare agli organizzatori che aveva avuto un problema alla voce. Nihal rifiutò, quel giorno era troppo importante per lei, non poteva rinunciarvi. I suoi le impedirono di presentarsi, Nihal era sempre più nervosa, sempre più arrabbiata, all'ultimo prese la prima cosa che le capitò in mano e la scaraventò sulla tempia della madre. Ciò che realizzò fu terribile, aveva conficcato nella testa della madre un paio di lunghe forbici.

Sconvolta, impazzì del tutto, guardando il padre altrettanto scandalizzato. Lo uccise, anche lui le avrebbe impedito di esibirsi...

La sua voce però non migliorava, pensò che ci sarebbe voluto solo più the. Si preparò tre tazze di the bollenti, se fosse stato più caldo magari avrebbe fatto più effetto. Ma il the le bruciava solo la gola, Nihal si stava ustionando la bocca, ma almeno avrebbe avuto una bella voce. Bevve finchè non riusciva neanche più a muovere la lingua e la bocca, gravemente bruciate. Si preparò meglio che poteva e andò all'esibizione.

Salì sul palco e i presenti iniziarono a borbottare tra loro per l'aspetto della ragazza alquanto discutibile. Nihal venne presentata e la folla arrestò i suoi borbottii per ascoltarla.

Nihal era molto felice, iniziò a cantare, non si accorgeva che le persone si tappavano le orecchie disgustate, non si accorgeva che l'orchestra aveva smesso di suonare. Lei era in estasi, solo lei e la sua passione.

Poi sentì qualcosa che la distolse dai suoi sogni, qualcosa che l'aveva colpita, si piegò per vedere cos'era, una scarpa, le avevano lanciato una scarpa.

Nihal si voltò verso il pubblico e notò che molti dei presenti se n'erano andati, sentì òa rabbia montare dentro di lei, prese il microfono e scese dal palco, strappò il cavo del microfono dalla corrente e si avventò sulla prima persona che le capitò sottomano. Prima che se ne potesse rendere conto, Nihal avvolse il cavo attorno al collo dello spettatore e lo strinse fino a strozzarlo.

Si divertiva, anche più di quando cantava.

Le altre persone erano scappate verso le uscite, ma erano bloccate, tutte bloccate, come se qualcosa le tenesse tutte chiuse.

Nihal uccise tutti, prese le pagine di pentagramma che erano rimaste sui leggii dell'orchestra e li spinse giù per la gola dei cadaveri, e prese dei pezzi di vetro rotti, che lo stesso pubblico aveva invano cercato di utilizzare per difendersi. Chiuse gli occhi di tutte le vittime e ci incise due X.

Il suo lavoro era terminato, sistemò i corpi sulle poltroncine imbrattate di sangue e si esibì.

Ora nessuno diceva più nulla, tutti erano attenti ad ascoltare il suo grido stridulo e strozzato, così attenti che evitavano di respirare, per favorire il silenzio per la cantante.

Quant'erano belli i suoi spettatori, pensava Nihal, così in silenzio per ascoltarla, adorava il suo pubblico, aveva solo dovuto ucciderli ma ora erano molto più obbedienti. Come gli animali da macello, prima di morire sono agitati e nervosi, poi però, una volta morti, sono buonissimi.

Quindi, se senti un fischio, un fischio lontano e lamentoso nell'orecchio... Cursed Singer sta arrivando... farai meglio ad ascoltare la sua canzone...


[Creepypasta di @creepyrita02]

CreepypastaWhere stories live. Discover now