Capitolo 2

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«Allora, io vado nella mia stanza perché i miei amici mi aspettano e non ho voglia di perdere tempo con tre marmocchi. Voi sistemate le vostre cose e cercate di fare amicizia.» dice Steve.

Ma siamo davvero imparentati?

Io non scaricherei mai mia sorella il suo primissimo giorno di università.

Tutti e tre annuiamo un po' seccati, prendiamo i nostri bagagli e ci dirigiamo verso i rispettivi dormitori: io sono nella stanza numero 169 del dormitorio femminile, mentre i tre fortunati saranno in stanza insieme: la 232 di quello maschile. Spero solo di non capitare in una stanza con due ochette fastidiose, chiederei il trasferimento.

Appena faccio per andarmene, Steve mi blocca.

«Senti, sai che di solito non mi intrometto nelle tue cose, però cerca di stare alla alla larga da Dallas, è un tipo pericoloso, molto più pericoloso di quelli che hai frequentato gli anni scorsi e non voglio che ti faccia del male.»

Ma cosa sono? Una bambina?

«Bhe, se di solito non ti intrometti, continua a non farlo. Sai che odio le persone che mi danno ordini. E comunque non ho più 12 anni: so difendermi da sola.»

Detto questo, vado arrabbiata verso il mio dormitorio. Apro (e chiudo, una volta entrata) la porta con violenza e una ragazza emette un gridolino di terrore.

«Calma, non sono un maniaco.» la rassicuro io.

«Oh, allora devi essere la terza coinquilina, giusto?»

«Esatto, sono Sophie e credo che ci toccherà vivere insieme per i prossimi cinque anni.»

A queste parole pare tranquillizzarsi e mi rivolge un grande sorriso, uno di quei sorrisi contagiosi: già mi sta simpatica.

«Io sono Lacey, piacere di conoscerti.» dice poi, presentandosi.

Ha i capelli lisci e biondi e due grandi occhi color ghiaccio, due fossette tenerissime, il labret (piercing al lato del labbro inferiore) e un fisico invidiabile: potrei odiarla solo per il suo aspetto.

Iniziamo a parlare del più e del meno, lei mi racconta di suo fratello Ashton e io le racconto di Steve. Nel frattempo ripongo le mie cose nei cassetti e nell'armadio, fino a quando non perdo dieci anni di vita a causa di una ragazza sbucata dal nulla.

«Hey, non credevo di essere così brutta!» esclama ridacchiando.

«Sierra, lei è l'altra nostra coinquilina, si chiama Sophie.» spiega Lacey.

Anche Sierra ha un fisico invidiabile, visibile solo in parte dato che è appena uscita dalla doccia ed è coperta dall'accappatoio. Ha i capelli scuri, così come gli occhi, con leggeri colpi di sole.

«Visto che dopo due ore ti sei decisa a uscire dal bagno, gradirei utilizzarlo, se non ti dispiace.» dice Lacey, catapultandovisi.

Finisco di sistemare il mio letto, nel frattempo Sierra si veste (indossa dei pantaloncini neri, una T)shirt dell'Hard Rock e delle Converse). Mi volto verso di lei, visto che ho finito e non ho niente da fare, quando si mette a urlare.

«Hey, va tutto bene?» chiedo, presa dall'agitazione del momento.

«No, che non va tutto bene! Mio fratello questa volta me la paga! Ma cosa ha al posto del cervello? Prosciutto andato a male? Ok la distrazione, ma i suoi boxer non devono essere nella mia valigia! Oh, adesso mi sentirà...»

Rido per la buffa scena, poi le dico:

«Calma, adesso vai da lui e gli dai le sue cose, senza compiere omicidi.»

«Non posso prometterti niente, faresti meglio a venire con me.»

Non ci credo, mi conosce da meno di un'ora e già si fida a tal punto da permettermi di accompagnarla dal fratello? Vorrei avere anche solo un briciolo della sua sicurezza.

«Ma io cosa c'entro?» chiedo.

«Hai detto che non vuoi omicidi, quindi ora vieni con me.» dice prendendomi per un braccio e trascinandomi fuori dalla porta con in mano una busta piena di intimo maschile.

Questa ragazza è pazza, ma mi piace.

Come si dice? Gli opposti si attraggono. E credo che diventeremo ottime amiche in poco tempo.

«Allora, la sua stanza è la 233, non è molto lontana.»

Aaron, Nash e Taylor sono nella 232, quindi dovrebbero essere vicini.

Il fratello di una come Sierra sarà sicuramente più brutto, perché lei ha ereditato tutta la bellezza. Già immagino un secchione brufoloso, con gli occhiali e l'apparecchio.

Arriviamo fuori alla porta e Sierra la apre con la stessa violenza di quando io ho aperto la mia, e inizia a gridare:

«CAMERON ALEXANDER DALLAS, MI VUOI SPIEGARE CHE COSA CI FACEVANO I TUOI BOXER NELLA MIA VALIGIA?! HAI TRE SECONDI.»

Caspita, è su tutte le furie.

...Aspetta. Cameron Dallas? Quel Cameron Dallas? Il più "temuto" della scuola? Devo assolutamente capire chi è o morirò dalla curiosità.

Mi giro, per vedere di chi possa trattarsi e il mio primo pensiero è:

Ok, forse non è proprio un secchione brufoloso.

Mi ritrovo a osservare un ragazzo a petto nudo, con degli addominali scolpiti a tal punto che sembra un dio greco, i muscoli che guizzano a ogni movimento. Indossa un paio di bermuda e delle ciabatte, il viso è perfetto come il suo corpo e ha i capelli perfettamente spettinati e scuri, come i suoi occhi.

Rimango imbambolata per qualche secondo a fissarlo, quando inizia a parlare.

«Ecco perché non li trovavo! Ho dovuto chiederne in prestito a Scott!»

Il suo sguardo passa velocemente dalla sorella a me e io non so cosa dire o fare, ma mi agevola:

«Sierra, non mi presenti la tua amica?» le chiede sfoggiando un sorriso innocente che nasconde uno malizioso, poi inizia a scrutarmi.

«Si chiama Sophie McKinley, ma non farti strane idee su di lei.»

Al massimo sono io a farmi strane idee su di lui.

Sophie, concentrati. Tuo fratello ti ha detto che è pericoloso e tu gli darai retta, perché non vuoi casini.

Sì, pericolosamente bello.

Ok, la smetto.

«Allora ciao, Sophie. Ti aspetto in camera mia stasera.» dice ammiccando, e io arrossisco immediatamente, credo di essere diventata un peperone. Che sfacciato!

«Ma che ti salta in mente?! Non toccare le mie amiche o ti uccido!» lo rimprovera Sierra. Poi usciamo dal dormitorio maschile sotto gli sguardi attenti di ragazzi che sembra non abbiano mai visto due ragazze.

UNDERNEATH IT ALLWhere stories live. Discover now