XI. - CREPUSCOLO.

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L'infelice moglie dell'innocente, così condannato a morire, s'abbattè sotto la sentenza, comese fosse stata mortalmente colpita. Ma non cacciò un suono, sebbene risonasse d'una voce così forteentro di lei, la quale le diceva che soltanto lei al mondo poteva sostenere il marito nella suadisgrazia e non aumentarla, che prontamente si riebbe anche da quel colpo.Poichè i giudici dovevano partecipare a una dimostrazione pubblica all'aperto, il tribunale siaggiornò. Il trambusto e il movimento della sala, che si vuotava per i vari corridoi, non erano ancoracessati quando Lucia tese le braccia verso il marito con null'altro nel viso che amore e consolazione.— Se io potessi toccarlo... Se potessi abbracciarlo una volta! O buoni cittadini, se volesteavere un po' di compassione per noi!Non era rimasto che un carceriere insieme con due dei quattro uomini, che avevano arrestatoil marito la sera innanzi, e Barsad. Barsad propose agli altri: — Lasciate che l'abbracci allora; non èche un momento. — La cosa fu tacitamente accordata, ed essi fecero passare la donna, oltre i postinella sala, in un punto elevato, dove il marito, sporgendosi oltre la sbarra, potè stringerla nellebraccia.— Addio, diletta dell'anima mia. La mia benedizione su di te! C'incontreremo di nuovo dovegli stanchi riposano.Furono le parole di suo marito, mentre egli se la stringeva al seno.— Avrò la forza, Carlo, io son aiutata da lassù; non soffrire per me. Una benedizione per lanostra bambina.— Glielo mando per mezzo tuo. La bacio baciando te. Le dico addio per mezzo tuo.— Marito mio. No! Un momento. — Egli si stava staccando da lei. — Noi non rimarremoseparati a lungo. Sento che subito il cuore mi si infrangerà; ma farò il mio dovere finchè potrò, equando la lascerò, Dio la provvederò di amici, come ha fatto con me.Il padre l'aveva seguita, e sarebbe caduto in ginocchio innanzi a tutti e due, se Darnay nonavesse steso una mano, e non l'avesse sollevato, piangendo:— No, no! Che hai fatto, che hai fatto, che vuoi inginocchiarti innanzi a noi? Noi sappiamoora che lotta sostenesti tempo fa. Sappiamo che cosa soffristi, quando sospettasti la mia discendenzae quando l'apprendesti. Sappiamo ora la naturale antipatia che dovesti soffocare e vincere per amoredi lei. Noi ti ringraziamo con tutto il nostro cuore, con tutto il nostro amore, tutto il nostro rispetto.Il cielo ve ne rimuneri.La sola risposta del padre fu di portarsi le mani alla candida chioma, e di torcersele con unurlo d'angoscia.— Non poteva esser diversamente, — disse il prigioniero. — Tutto s'è effettuato come s'èprodotto. Fu sempre vano lo sforzo di eseguire il desiderio della mia povera madre che prima miportò alla vostra presenza. Non poteva nascere un bene da un simile male, e una fine più felice nonpoteva derivare da un principio così infelice. Consolatevi e dimenticatemi. Il cielo vi benedica!Come lo trassero via, la moglie si staccò da lui e con le mani congiunte nell'atteggiamentodella preghiera lo guardò allontanarsi: v'era nel volto di lui un radioso sguardo e v'era anche unsorriso di conforto. Quand'egli fu scomparso per la porta dei prigionieri, ella si volse, abbandonòaffettuosamente la testa sul petto del padre, tentò di parlargli e gli cadde ai piedi.Allora, uscendo dall'angolo buio dal quale non s'era mai mosso, Sydney Carton corse asollevarla. Soltanto il dottore e il signor Lorry erano con lei. Il suo braccio tremò sollevandola esostenendole il capo. Pure, v'era un'aria in lui che non era tutta di pietà — ma anche d'orgoglio.— Debbo portarla a una carrozza? Io non sento affatto il suo peso.Egli la portò leggermente alla porta, e la depose delicatamente in una carrozza. Il padre el'amico montarono anch'essi, e lui andò a sedersi accanto al cocchiere.Quando arrivarono all'ingresso dov'egli s'era fermato nel buio, non molte ore prima, afigurarsi su quali ciottoli i piedi di lei erano passati, egli la sollevò di nuovo, e la portò su fino incasa, dove la depose su un divano, e dove la bambina e la signorina Pross si misero a piangere.— Lasciatela stare, — disse, dolcemente, all'ultima; — sta bene così. Non la richiamate a sè,giacchè è semplicemente immemore. 178— Ah, Carton, Carton, caro Carton! — esclamò Lucietta, gettandogli con un balzo le bracciaal collo, in uno scoppio d'ambascia. — Ora che sei venuto, farai qualcosa per aiutare la mamma, persalvare papà. Guardala, Carton! Tu che le vuoi bene, hai la forza di vederla così?Egli si chinò sulla bambina, e avvicinò la guancia rosea di lei alla propria. Poi si staccò dalei, e guardò la madre ancora svenuta.— Prima che me ne vada, — disse e si fermò, —... posso baciarla?Si ricordò dopo che quand'egli si chinò e le toccò il viso con le labbra, egli mormorò qualcheparola. La bambina, che gli era da presso, disse dopo ai suoi cari, disse ai suoi nipotini, quando fuuna bella matrona, che gli aveva sentito dire: — Una vita che voi amate.Quando fu nella stanza attigua egli si volse improvvisamente al signor Lorry e al dottore,che l'avevano seguito, e disse all'ultimo:— Fino a ieri voi avevate una grande autorità, dottor Manette; provate ancora. Questi giudicie tutta la gente in alto vi sono amici e riconoscenti per i servizi da voi prestati, non è vero?— Nulla che riguardava Carlo mi fu tenuto nascosto. Io avevo le più fidate assicurazioni chel'avrei salvato... — Egli rispondeva in grande ambascia e con molta lentezza.— Provate ancora. Le ore fra questo momento e il pomeriggio di domani sono poche ebrevi; ma provate.— Proverò. Non riposerò un momento.— Benissimo. Ho già visto delle energie come la vostra compier delle grandi cose... benchè,— aggiunse con un sorriso e un sospiro, — non mai cose grandi come queste. Ma provate! Perquanto di poco valore... se non la usiamo bene, la vita vale questo sforzo. Se non fosse così, noncosterebbe lasciarla.— Andrò subito dall'accusatore e dal presidente, — disse il dottor Manette, — e andrò daaltri ch'è meglio non nominare. Scriverò anche, e... ma un momento! V'e una festa per le vie, e finoa stasera nessuno sarà accessibile.— Vero. Bene. Si tratta, nel caso più favorevole, di una speranza disperata e non sarà piùdisperata se sarà protratta fino a stasera. Mi piacerebbe di sapere a che riuscirete, sebbene, badate!io non speri in nulla. Quando probabilmente avrete veduto codeste formidabili potenze, dottorManette?— Non appena si farà buio, spererei. Fra un'ora o due.— Sarà buio subito dopo le quattro. Pigliamo il termine più lungo. Se io vado dal signorLorry alle nove, sentirò ciò che avete fatto o da lui o da voi personalmente.— Sì.— Che possiate riuscire!Il signor Lorry seguì Sydney all'uscita, e toccandolo sulla spalla mentre s'avviava, lo fecevoltare.— Io non ho alcuna speranza, — disse il signor Lorry, con un triste bisbiglio.— Neanch'io.— Se qualcuno di quest'uomini, o tutti quest'uomini fossero disposti a salvarlo... ma èun'arrischiatissima ipotesi, perchè che importa a loro la sua vita o quella di chiunque?... Dubito chepotrebbero salvarlo dopo tutta quella dimostrazione nella corte.— E anch'io. In quell'esplosione sentii cadere il coltello della ghigliottina.Il signor Lorry poggiò il braccio allo stipite, e vi chinò il viso.— Non v'abbattete, — disse Carton, con molta dolcezza. — Non v'ambasciate. Io hoincoraggiato il dottor Manette in questa idea, perchè comprendo che Lucia un giorno potrebbeaverne qualche consolazione. Altrimenti ella potrebbe pensare che la vita del marito fosse stataleggermente sacrificata, e potrebbe esserne turbata.— Sì, sì, sì, — rispose il signor Lorry, asciugandosi gli occhi, — avete ragione, ma egliperirà; non v'è alcuna speranza.— Sì, perirà; non v'è alcuna speranza, — echeggiò Carton, e s'avviò con passo deciso, giùper la scala  

Le due città (Dickens)Where stories live. Discover now