Le prime scoperte

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Una volta finita la cena, Beky si alzò dalla sedia, diede un bacio alla madre e le disse che sarebbe andata a dormire. Salita per l'ennesima volta in camera sua, manco fosse obbligata, si stese sul letto e continuò a fissare la lettera è il libro. Notava qualcosa di particolare: la luce delle stelle li illuminavano, quasi come fossero sotto i riflettori, e poi, tutto intorno il buio. Beky si avvicinò ai due oggetti, li toccò e una folata di vento cominciò a entrare nella stanza a causa della finestra che si era improvvisamente aperta. I due oggetti cominciarono a fluttuare, per la lettera era normale, ma per il libro no... cavolo, era pesante due chili! Il libro si aprì fino a due pagine vuote, allo stesso tempo, dalla busta della lettera uscì il foglio con su scritto il messaggio... E Beky? Che fine aveva fatto? Beh era svenuta.
Il giorno seguente Beky si svegliò con un gran mal di testa e vide sulla scrivania il libro aperto e il messaggio. Rimase immobile. La busta della lettera giaceva sul pavimento e la ragazza scoprì una scritta sul retro. "P.B.".
Beky sobbalzò e scoppiò in un mare di lacrime. Era da parte del padre "Poul Brayerwood". Pensò a cosa volesse dirle. Cosa volesse da lei. Credeva fosse morto, per questo aveva perso le speranze di rivederlo. Ma non era così. Forse era una richiesta d'aiuto. Sì, ne era quasi certa. Volle indagare un po' sugli indizi che aveva a disposizione. Scese giù in cucina, prese un po' di cenere dal camino e la conservò in un sacchetto. Anche questo venne posato sulla scrivania. Dopo pranzo, la madre di Beky, Josephine, volle portarla a fare un po' di shopping per svagarla. Era pur sempre sua figlia, le dava fastidio che stesse male. E così passò un'altra serata. Beky non era una ragazza molto affettiva, non sempre le veniva facile mostrare il suo affetto, così disse alla madre che la ringraziava per tutto, di esistere, perché senza di lei, non ce l'avrebbe fatta. Salì al piano di sopra e ancora una volta tutti i suoi indizi, compreso il sacchetto erano illuminati dalla LUCE delle STELLE, Beky le contò: "1,2,3,4,5,6,7", sette stelle meravigliose. Era come se le volessero dire che tutto ciò che stava facendo era giusto. Beky aveva la capacità di interpretare tutto ciò che la circondava, un dono.
Fissava sempre le stesse cose. Prima le stelle, poi il libro, il foglio e la cenere. Si fermò un istante sulle due pagine vuote del libro, era appena apparsa una scritta: "viaggia nel cielo, la notte è lunga e con lei anche il percorso a ciò che cerchi". Le sembrò tutto così chiaro. Tirò un sospiro e andò a dormire beata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 24, 2016 ⏰

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Beky e le sette stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora