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le 17 mai 1899 ; Paris  (il 17 maggio 1899 ; Parigi)

Josh vide Tyler annuire, il ragazzo gli era abbastanza vicino, cosi aveva potuto osservare anche il suo viso: i lineamenti dolci, i corti capelli castani, tendenti al mogano forse, gli occhi scuri e l'ampio sorriso che si era formato sulle sue labbra rosee.

Questo faceva sì che gli apparisse quasi come un impacciato angelo, sceso in quel cruento mondo per salvare lui.

Josh sperò che Tyler non vedesse in lui solo un pittore tormentato, il cuor suo piangeva a questo solo pensiero.

Iniziò quindi a raccogliere le proprie cose, sistemando i colori, i pennelli e il cavalletto in una piccola valigia nera, in cui adagiò anche la tela rotta, sospirando malinconico.

Vedendolo compiere questi movimenti, Tyler si sollevò, pulendosi i pantaloni con le mani e sistemandosi la camicia; riuscì appena a balbettare un "dove..?" prima di essere bloccato dalla voce di Josh.

«Venez, chère grande âme, on vous appelle, on vous attend»°

Sperando che non cogliesse la citazione.

°«Venite, cara grande anima, vi si chiama, vi si aspetta.»
                                                   le parole che disse Paul Verlaine ad  Arthur Rimbaud nel momento di chiedergli di convivere.

※※※
I'M BACK, MES AMIS
Questo capitolo ha fatto sclerare più me che voi, perché dovete sapere che i Verbaud sono la mia ship storica preferita            dopo i Van Gauguin, queste due sono relazioni pure confermate, omg.
Poi ci sono anche Salieri e Mozart che otp, ma molto di meno.
Potrei scrivere un libro di os storiche, ops.

Bises,
Aly

Impression ; joshlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora