«...di precise parole si vive
di grande teatro di oscure canzoni...
...di discorsi leggeri
cori di maschere notturne
canto e discanto...»
Ivano Fossati, Discanto
Canto: Mille domande per una risposta
- Mi parli di sua figlia - disse Draco, sedendosi a cavalcioni della sedia e infilandosi una sigaretta tra i denti.
La donna bionda singhiozzò.
- Lei, Jesse e Andrew sono tutto per me, se le succedesse qualcosa... -.
- Non lo metto minimamente in dubbio. La mia domanda però era un po' diversa - puntualizzò, a disagio.
- È una bambina così vivace, sempre curiosa. Si caccia spesso nei guai per questo -.
- Ah, sì. Questo era piuttosto evidente - sentenziò lui, aggrottando le sopracciglia.
- Cosa vuole sapere? - domandò la donna, che si chiamava Isabel.
- Dove gioca, quando è a casa. Cos'ha fatto ieri, se lo sa. Il genere di cose che possano... - lasciò cadere la frase nel vuoto, corredandola con un eloquente gesto della mano.
- Beh, vediamo... A casa... Nella sua camera. In giardino, quando non fa freddo......e in casa quando non si può uscire. Che miniera d'informazioni. Fortuna che almeno in camera di Treccine qualcosa di interessante l'abbiamo trovato.
- Cos'è questo, mezzosangue? - le aveva domandato quando lei aveva esibito, trionfante, un vecchio foglio di carta trovato sul pavimento.
- Qualcosa che non dovrebbe essere qui. Guarda - glielo aveva mostrato da vicino.Era una pagina strappata da un libro, aveva detto Hermione. Un libro che non era nella lista di quelli scolastici ed evidentemente non era adatto ad una bambina così piccola.
- Mi ricorda qualcosa - aveva sbottato la ragazza frustrata, dopo averlo rigirato tra le mani per una decina di minuti.
- Cosa, Granger? -.
- Se lo sapessi, Malfoy, non starei qui a rimuginare - lo aveva rimbeccato, acida, facendolo scoppiare a ridere.
- Non preoccuparti. Ti verrà in mente -.
- Non riesco proprio a... -.- ...a ricordare altro, mi dispiace - stava dicendo Isabel Raleigh, contrita.
- Non si dia troppa pena - la rassicurò Draco, cercando di essere cordiale. - Faremo il possibile, comunque. Mi dica solo una cosa -.
- Cosa? -.
- Che lavoro fa suo marito? -.
- Commercia in libri antichi - rispose la donna, perplessa.
- Sua figlia fruga tra le sue cose? -.
- Qualche volta l'ha fatto - ammise la signora Raleigh, meditabonda. - Lui si è arrabbiato molto. È rilevante? -.
- Non so. Può darsi. La ringrazio, comunque - disse, congedandola.Appoggiò la fronte alle mani giunte, sentendo un fastidioso martellamento alle tempie, e inspirò profondamente. Aveva ancora la sigaretta spenta in bocca.
- Malfoy? -.
Sollevò il capo e incontrò gli occhi di Hermione, caldi e rassicuranti.
- Mezzosangue... - tentò di sorriderle.
- Che cos'hai? -.
- Mal di testa. Hai torchiato per benino il signor faccia da topo? - domandò, accendendo la sigaretta il cui filtro era ormai ridotto in poltiglia.
- Quel tipo non ti piace? - lei gli si sedette accanto e cominciò ad accarezzargli una spalla. Lui si rilassò quasi immediatamente.
- È sorprendente l'effetto che mi fai, mezzosangue - commentò lui, voltandosi per baciarla. - Ad ogni modo, no. È sfuggente e le persone sfuggenti di solito nascondono qualcosa -.
- Comunque non ne ho ottenuto molto. So solo che fa il libraio - la ragazza scrollò le spalle e gli accarezzò la fronte.
- E così - commentò Draco, soffiando via una nuvola di fumo azzurrognolo, - torniamo ai libri. Fammi un po' rivedere quella pagina -.
- Tieni - disse lei, porgendogliela.
- Che lingua è, latino? - chiese lui, rigirandosi il foglio tra le mani.
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La Bellezza Del Demonio
FanfictionLui le afferrò i polsi, in silenzio, senza smettere di fissarla. - Hermione... - disse finalmente, quando i singhiozzi di lei si furono diradati. Lei sollevò gli occhi di scatto, lasciandosi sfuggire un oh! di sorpresa. - Avrei potuto essere miglior...