Capitolo XI.

238 41 38
                                    

'A un cuore in pezzi nessuno s'avvicini senza l'alto privilegio di aver sofferto altrettanto.'
-Emily Dickinson-

Mi svegliai di colpo.

Avevo la vista annebbiata.

Non riuscivo a distinguere nulla di ciò che era presente in quella stanza buia.

Con un'occhiata fulminea scrutai ogni minimo particolare del luogo in cui ero imprigionato.

La mia attenzione si posò sullo spesso vetro che divideva il mio ambiente da quello degli altri esseri presenti nell'ospedale.

Mi alzai di scatto.

Non era possibile.

No.

Veramente incredibile.

Forse la mia immaginazione stava volando e mi stava trasportando, inevitabilmente, con se.

Vidi una figura familiare.

Troppo familiare.

Una figura femminile.

Una lacrima amara rigò il mio pallido viso e, contemporaneamente, le mie labbra pronunciarono una sola parola: Violet.

Il mio angelo, la mia creatura era tornata; era tornata da me.

Non si era scordata dei momenti passati con me.

Non mi aveva abbandonato veramente.

Aveva deciso di starmi vicino, di affrontare con me questa sfida che il destino mi aveva riservato.

Il suo volto era, come il mio, rigato dalle lacrime.

Riuscivo a vedere a malapena i suoi occhi rossi, i denti stretti e il viso tirato, in segno di profonda tristezza.

Corsi da lei.

Corsi come non avevo fatto mai.

La guardai, a lungo.

Iniziò a respirare affannosamente e in modo molto irregolare.

Ci baciammo.

Forse per troppo tempo.

Non volevo staccarmi da lei.

Non potevamo lasciarci, non volevo perdetela ancora.

Chiusi gli occhi e mi abbandonai tra le sue braccia.

Violet pov.

Faceva male rivederlo.

Mi procurava un dolore immenso e un profondo senso di colpa non essere stata sempre con lui.

Mi era mancato, ma dopo l'accaduto a casa sua, mi sentivo terribilmente a disagio.

Mi vergognavo.

Sapevo di averlo fatto soffrire e speravo in un suo perdono.

Non volevo abbandonarlo.

Lui è la mia ancora, il mio punto di riferimento, la mia metà.

Ho bisogno dei suoi sorrisi, dei suoi abbracci e della sua voce.

Non posso aver rovinato tutto per un capriccio.

Non posso aver distrutto tutto ciò che di buono c'è noi.

Ho infranto la promessa.

Ora lui è qui, con me.

Sento il suo calore.

Quanto mi era mancato...

Appoggio la testa nell'incavo del suo morbido collo, chiudo gli occhi e lascio il mio corpo in balia delle emozioni.

Buonasera a tutti!.
Ecco l'undicesimo capitolo.
Le visualizzazioni stanno aumentando e sono molto contento di ciò.
Mi piacerebbe che commentaste di più.
Ho bisogno di sapere cosa ne pensate del libro!.
Detto ciò, ci vediamo domenica. Spero passerete una buona serata!🌙

Maledetta Vita. #Wattys2016                              |IN PAUSA & REVISIONE|Where stories live. Discover now