4.Buio

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POV Peeta

Sto andando da Katniss con le focaccine al formaggio che ho fatto stanotte visto che non sono riuscito a chiudere occhio, quando lo vedo. Gale che esce da casa di Katniss. Non sta entrando, sta uscendo. Ha dormito lì.
La consapevolezza di ciò mi paralizza un secondo. Sento come se mi avessero inferto una pugnalata dritta nello stomaco. I miei peggiori timori sembrano essersi realizzati. Nonostante questo procedo verso di loro, non posso di certo tornare indietro o rimanere fermo qui per sempre.
Gale saluta prima me e poi Katniss dandole appuntamento più tardi. Cosa mai potrebbero fare più tardi? Un secondo e ci arrivo. La caccia. Andranno di nuovo a caccia insieme.
- Peeta - mi sussurra Katniss prima di farmi entrare.
- Ti ho portato le focaccine al formaggio – le dico per interrompere qualsiasi cosa stia per dirmi sulla presenza di Gale a casa sua.
- Grazie – mi dice.
- Facciamo colazione? –
- Come ogni mattina- le dico cercando di sorriderle ma non so se mi riesce del tutto. Credo che la vista di Gale mi abbia causato una paralisi facciale.
Durante la colazione rimaniamo in silenzio ognuno troppo preso dai propri pensieri per parlare. In realtà questo silenzio mi spaventa ma mi rassicura al tempo stesso. Non ho davvero voglia di parlare di Gale.
Quando ormai abbiamo finito di mangiare è Katniss a romperlo.
- Senti Peeta non è quel che pensi...-
- Non mi devi nessuna giustificazione Katniss- le dico interrompendola. Non voglio ascoltare ciò che sta per dirmi, non ce la faccio.
–Ora devo andare. Devo portare il pane ad Haymitch e cercare di svegliarlo. Buona giornata-
Detto ciò mi alzo e me ne vado. Katniss è disorientata e sembra anche un po' triste a causa del mio comportamento ma io non riesco a star qui, ora.

Porto velocemente ad Haymitch il pane cercando di ignorare le sue battute su Gale e mi rifugio a casa.
Gale è tornato da meno di un giorno e sono già a pezzi.
La mia mente è sovraffollata di immagini. Loro due che vanno a caccia, che girano per il distretto, che vanno al Forno. Gale che prende in braccio Prim il giorno della mietitura per allontanarla da Katniss. Katniss e Gale che si baciano. Katniss e Gale che ridono alle mie spalle. Katniss e Gale che nel Distretto 13 progettano di uccidermi.
No! No! Gale si è offerto volontario per venirmi a salvare. Katniss voleva sacrificarsi nella seconda arena per me. Katniss ti ha abbandonato in quell'arena. Ha lasciato che ti torturassero mentre lei se la spassava con Gale.
BASTA! Urlo al nulla. Sto tremando. Devo riuscire a calmarmi.

Mi chiamo Peeta Mellark. Ho 18 anni. Vivo nel Distretto 12.

Ripeto nella mia mente confusa.

Mi chiamo Peeta Mellark. Ho 18 anni. Vivo nel Distretto 12. Sono sopravvissuto agli Hunger Games. Katniss mi ha salvato la vita.

Perché lei mi ha davvero salvato la vita, non ha mai voluto uccidermi.

Mi chiamo Peeta Mellark. Ho 18 anni. Vivo nel Distretto 12. Ho partecipato all'Edizione della Memoria, sono stato torturato e depistato da Snow.

Torturato e depistato a causa sua! No Peeta concentrati! Lascia andare i ricordi depistati non sono reali.

Mi chiamo Peeta Mellark. Ho 18 anni. Vivo nel Distretto 12.
Ho partecipato ad una guerra. Snow è morto. Sono tornato nel Distretto 12. Vivo a pochi passi da casa di Katniss. Cerchiamo di aiutarci a vicenda. Stiamo affrontando la vita assieme.

Ricorda Peeta!
In questi mesi ci siamo aiutati l'un con l'altro. Abbiamo iniziato una nuova vita assieme. Ci proteggiamo a vicenda dagli incubi del nostro pesante passato.

Mi chiamo Peeta Mellark. Ho 18 anni. Vivo nel Distretto 12.  Gale è tornato. Gale ha dormito con lei. Katniss ama Gale. Lo ha sempre amato e sempre lo amerà.

Quest'ultimo pensiero  mi annienta. Katniss ama Gale, è questa l'unica verità che riconosco. Ed è ora, in questo momento che mi spezzo.
Passa un'eternità prima che riesca ad alzarmi da questo pavimento freddo sul quale mi ritrovo seduto senza sapere come.
Credo di essermi un po' calmato ma il tremolio alle mani continua. L'unica cosa che so che riuscirà a calmarmi del tutto è dipingere. Per questo vado nel mio "santuario" e davanti ad una tela bianca mi lascio andare. Senza rendermene conto inizio a dipingere la spiaggia dell'Edizione della Memoria, sento il caldo, la paura su di me. Poi mi viene in mente un ricordo felice. Il che è assurdo visto che in quell'arena pensavo che sarei morto. Ma ricordo Katniss, così bella che mi guarda.
- Io si. Io ho bisogno di te-
Le sue labbra che sfiorano le mie. Io che cerco di parlare ma lei che me lo impedisce, continuando a baciarmi. La passione che esplode. La sento. In me, in lei. La gioia di essere insieme, la consapevolezza di appartenerci l'un l'altro. Le sue parole che mi rimbombano nella testa.
- Io si. Io ho bisogno di te-
Ed è proprio questa scena che le mie mani fanno sbocciare su questa tela bianca.
- Io si. Io ho bisogno di te-
Ripeto queste parole nella mia testa, come un mantra. Sono balsamo per la mia mente e il mio cuore.
Senza nemmeno rendermene conto ho finito il quadro. Osservarlo mi fa gioire per quei momenti. Perché in quel momento Katniss è stata davvero mia.
Mi sento finalmente meglio. Sono riuscito a scacciare i fantasmi dalla mia mente.
Ora, però, ho davvero bisogno di una boccata d'aria per rigenerarmi. Per questo mi dirigo alla finestra e la spalanco. Sento il vento accarezzarmi il volto, una carezza per le mie ferite. Ma poi li vedo. Katniss e Gale che ritornano dalla caccia. I loro volti illuminati da radiosi sorrisi. Loro che si guardano.
E il buio ritorna, mi prende, mi fa suo. Più nero e più profondo che mai. Non ho la forza per oppormi.

Note dell'autore : Che dire di questo capitolo? Peeta è sconvolto dalla vista di Gale che esce da casa di Katniss e i suoi ricordi depistati hanno il sopravvento. E' convinto che Katniss ami Gale e questo lo annienta

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