capitolo 14

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Dopo un po' riesco a capire che la persona davanti a me è Camille.

<<Paulo?Samantha?>>domanda confusa.

Scappo via dal bagno e vedo Andrea davanti a me.

<<Cosa succede,amore?>>mi domanda successivamente.
<<Sei ubriaca?>>continua.

Ho i sensi di colpa,ho troppi sensi di colpa.
Mi sento sporca,mi sento stupida per essere fuggita dai miei sbagli.
Camille non mi perdonerà mai...

Cosa diamine mi è saltato in mente!?

Maledetto alcool.
Non berrò mai più,lo giuro.

<<Portami a casa.>>gli dico.
Lui annuisce e mi accompagna con la sua auto.

Dopo poco arriviamo difronte casa di zio.

<<Dormi da me?>>domanda.
<<No.>>affermo sicura.
<<Ah ok...
Buonanotte.>>mi sta per baciare ma io mi ritraggo subito.
<<Ma cosa hai questa sera?>>mi chiede stranito.
<<Sono stanca.>>invento una scusa e poi sussurro un 'ciao e grazie del passaggio' ed entro dentro casa.

È quasi mezzanotte,almeno i miei zii stanno dormendo.

Vado in bagno e,anche se non mi va,vado a farmi l'ennesima doccia,come per allontanare tutto ciò che è successo.
Ma in realtà è peggio di prima.

Mentre mi bagno il viso,piango:è un ottimo rimedio piangere sotto la doccia,nessuno lo saprà o se ne accorgerà mai.

Mi metto l'intimo pulito e indosso il pigiama.

Domani sarà una giornata terribile.

[...]

L'indomani mi sveglio verso le 10 e dopo essermi lavata,scendo a fare colazione.

Ho un mal di testa atroce,così prendo una pasticca.

Piano piano,tutta la serata di ieri,inizia a tornarmi in mente: Paulo ed io ubriachi,noi che ci baciamo e Camille che ci scopre.

Noto Camille seduta a fare colazione.

Ha gli occhi rossi e gonfi:si nota che ha pianto molto.

Invece non vedo i miei zii...ma dove sono?

Mia cugina mi legge il pensiero e mi precede:<<Sono usciti a vedere gli allenamenti.
Il tuo caffè è lì..>>

Ah,gli allenamenti,è vero...

Mi siedo e prendo il mio caffè.

Una volta finito,le dico:<<C-Camille mi dispiace troppo per ieri...
Non dovevo andarmene,è solo che io,io ero ubriaca...sai che non reggo l'alcool...>>
All'inizio non dice nulla,dopo inzio a fissarla negli occhi e lei mi dice:<<Tranquilla Sam.
Lo so che avevi bevuto.>>
<<Quindi non sei arrabbiata con me?>>
<<No,eri ubriaca,non ragionavi.>>
Subito sul mio volto cresce un sorriso.

<<Ma allora perché sei triste?>>le domando notando il suo sguardo molto malinconico.
<<Paulo mi ha lasciata.>>
<<Perchè?>>le domando.
Forse non è la cosa più opportuna da chiedere,ma non so che dire.

Dentro di me c'è una parte che è felice per questa notizia,ma c'è un'altra che si sente in colpa.

<<Si era stancato di me.
Ha detto che non mi ha mai a-amata...>>
<<Ieri era ubriaco.>>lo giustifico.
<<N-no, non lo era.>>ammette lei.

Quindi mi ha baciata volendolo?Allora perché mi ha detto che aveva bevuto?

<<Ah.>>dico con tono amareggiato.
<<S-Sam.>>Camille scoppia a piangere.
<<Sì,dimmi.
Non piangere però.>>
<<S-Sam,i-io ti devo d-dire una c-cosa...>>
<<Cosa?>>domando con tono innocente.
<<E-Ecco v-vedi,io amo Andrea.>>l'ultima parte la dice tutta d'un fiato.

Un momento,cosa!?
Non ci credo,non può essere vero.
È uno scherzo del destino,vero?

<<A-Anche lui m-mi a-ama.>>ammette dopo.

Non ho parole per descrivere ciò che provo:sono delusa,amareggiata ed incredula di tutto ciò.

<<Ecco...n-noi stiamo a-assieme.>>continua dopo.
<<E io non amo P-Paulo
...>>aggiunge.

Sento il mondo crollare addosso,ma solo in questo momento capisco che le posso confessare tutto ciò che provo.

<<M-mi dispiace,Sam.>>alza la testa e mi guarda negli occhi.

Diverse gocce iniziano a solcare il mio viso.

<<Mi perdonerai mai?>>continua subito dopo.
<<Camille>>allungo la mano e afferro la sua.
<<Non mi passerà subito,non te lo assicuro,ma devo confessarti una cosa:i-io non amo Andrea.>>

Lascio la sua mano e di nuovo le lacrime minacciano di uscire,ma questa volta riesco a trattenerle.

Non so perché piango,forse sono delusa dal comportamento di Camille ed Andrea,che si frequentavano mentre io mi sono posta troppi problemi per dei baci con Paulo.

Mi alzo,non dico nulla,metto la tazzina del caffè nel lavandino e corro in camera mia.

Mi vesto,visto che ero rimasta in pigiama,con un pantaloncino di tuta nero(che raggiunge il ginocchio)e la maglietta della mia amata Juventus,indosso i miei scarpini preferiti e prendo un pallone.

Esco senza dire niente a nessuno e cerco un parco in zona.

Ne trovo uno isolato.

Cerco due alberi vicini da usare come porta e quando li intravedo,poso a terra il pallone.

Noto un ragazzo tirare con violenza calci di rigore,correre a recuperare il pallone e poi ricominciare.

Continuo a guardarlo,finchè non mi arriva addosso il pallone.

Lo prendo con il petto,inizio a palleggiare alternando piede e ginocchio,faccio qualche palleggio di testa e lo ripasso al ragazzo.

Alzo lo sguardo e con mia grande sorpresa,noto che il ragazzo è proprio Paulo,che mi sta fissando.

Ma cosa ci fa qui?

<<Paulo?>>domando incredula.
<<Samantha?>>continua lui.
<<Cosa ci fai qui!?>>domandiamo nello stesso istante e poi sorridiamo.
<<Sono qui per sfogarmi.>>confesso abbassando il capo.
<<Sfoghiamoci insieme,allora.>>dice lui sorridendomi.
Istintivamente sorrido anche io.

Perchè continua ad avere questo effetto su di me?

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Ehi!
Ed eccomi con un nuovo capitolo!

Spero anche che il capitolo,anche se di passaggio,vi possa essere piaciuto e boh,le visualizzazioni aumentano ogni giorno ed io non so più come ringraziarvi!

Vi auguro una buona giornata e boh,se vi va,passate sulla mia storia su Marko Pjaca.

Bye,vi adoro troppoo ^_^

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