Capitolo 19 - La prova

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Ronald Weasley era a cavallo della sua scopa e stava difendendo gli anelli. Era l'unica persona sul campo da Quiddich in quel pomeriggio di metà febbraio. Aveva incantato la pluffa di modo che simulasse degli attacchi in porta.
Si lanciò verso il cerchio di destra, riuscendo a parare il tiro. La pluffa venne scagliata lontano per tornare poi alla carica. Ron, con il fiato un po' corto, si riportò al centro degli anelli. Lo sguardo era fisso sulla palla di cuoio e la mente era svuotata da ogni altro pensiero.
Allungò il braccio a parare un altro colpo e volse per un attimo gli occhi sugli spalti. E fu così che si accorse di avere una spettatrice.
Contrariamente a quanto avrebbe pensato fino a pochi giorni prima, non si trattava della ragazza che desiderava vedere in quel momento.
Hermione Granger lo guardava. Era seduta sulle tribune di Grifondoro, infagottata nel suo mantello e nella sciarpa rosso oro.
Ron fermò la pluffa con un colpo di bacchetta e direzionò la scopa verso gli spalti. In pochi attimi raggiunse Hermione e atterrò lì accanto.
- Ciao. Cosa ci fai qui?
- Ciao Ron. Sono venuta a parlarti.
Gli disse la ragazza, andando dritta al punto. Ron le si avvicinò, sovrastandola con la sua altezza. La osservò diffidente con i suoi brillanti occhi azzurri.
- Di cosa vuoi parlarmi?
- Suvvia Ron. Non startene in piedi, siediti accanto a me. Mi sta venendo il torcicollo a guardarti dal basso!-
Il rosso annuì e si accomodò accanto alla compagna di Casa, dopo aver posato la scopa.
- Ecco, ora sono seduto. Di che si tratta?
Hermione sospirò, poi si volse a guardarlo negli occhi.
- Si tratta di te e di Harry. Sono preoccupata per il vostro rapporto di amicizia. Puoi spiegarmi che cosa è successo? Sono giorni che non vi parlate!-
Ron distolse lo sguardo.
- Non è successo niente, Hermione.
- A me sembra proprio il contrario, invece. Se fosse così ora tu non saresti qui solo ad allenarti, ma ci sarebbe Harry con te.-
Precisò la giovane, puntandogli uno sguardo accusatorio addosso.
Ron alzò le spalle e si mise a fissare gli anelli della porta.
- Perché non vuoi parlarne, Ron? Io, te ed Harry siamo sempre stati inseparabili. Tutti quanti ci dipingono come un treppiedi. E lo sai cosa accade ad un treppiedi che perde una gamba? Non ha più equilibrio e cade in terra.-
- A me pare che riusciate a stare in piedi anche in due.
Commentò il rosso, con poca convinzione.
- Non è così Ron e lo sai benissimo anche tu.
Disse Hermione, fissando il ragazzo negli occhi. Il giovane sostenne lo sguardo e sospirò.
- La questione non è così semplice perché sei coinvolta anche tu, 'Mione.
- Io? Spiegati meglio.
Ron si passò una mano fra i capelli rossi, in evidente imbarazzo.
- È per via di Malfoy.
- Draco? Che cosa c'entra lui?
Il ragazzo la fissò poi annuì lievemente.
- È proprio questo il punto. Da quando Malfoy è diventato solo Draco?
Hermione arrossì d'improvviso.
- Beh... perché dobbiamo lavorare insieme al Ballo e perché sarà il.. il mio cavaliere...
- 'Mione, per piacere. Non sono stupido. Credi che non me ne sia accorto? Ho visto come lo guardi e vi ho osservati ballare insieme al matrimonio di Lupin. Quello che c'è fra di voi va ben oltre il rapporto tra compagni di progetto.-
- Sei per caso geloso?
Domandò la Grifondoro con cautela.
Ron scosse la testa senza esitare.
- No. Non lo sono. Forse avrei potuto esserlo fino a poco tempo fa, ma ora non più. Adesso c'è un'altra persona nei miei pensieri.-
Hermione spalancò gli occhi stupita. Si sentì sciocca nel aver pensato che Ron le morisse ancora dietro, dopo tutto quel tempo.
Gli rivolse un sorriso debole.
- Sono contenta per te, Ron. Ma allora mi spieghi qual è il problema?
Ron distolse lo sguardo dall'amica.
- Io non mi fido di Draco Malfoy. Il suo ruolo nella Grande Battaglia è stato troppo enigmatico.-
Commentò il giovane, rivelando finalmente la questione.
- Il voltafaccia a Voldemort non mi ha convinto neanche un po'. Io sono dell'opinione che lui stia tramando alle spalle di tutti e che non abbia mai abbandonato la causa. Per Merlino, lui è un Mangiamorte marchiato! Ma tu ed Harry invece non volete capire e lo avete persino accolto tra di voi. Forse vi scordate che Malfoy è un lupo travestito da agnello e non è la prima volta che la sua famiglia ci lancia dei tiri mancini!-
- Ron per l'ultima volta: Draco Malfoy non è un pericolo. Lui non c'entra niente con la causa di Voldemort!-
Disse Hermione, scandendo molto bene le parole.
- Come puoi saperlo? Non hai prove per dimostrare la sua innocenza!
Rincarò la dose il rosso, alzando il tono di voce.
- Mi bastano i fatti Ron! Tu forse non lo sai, ma gli scagnozzi di sua zia Bellatrix hanno cercato di fargli la pelle poco prima di Natale. Poi durante l'Epifania gli hanno ricordato la sua posizione delicata, facendo sì che lo stesso sangue di Draco scrivesse la frase "morte ai traditori". Questo ti basta?-
Ron la fissò basito. Non sapeva nulla di tutta quella faccenda.
- Bellatrix Lestrange è ancora viva?
- Sì, Ron. Adesso che si è ricongiunta al marito, sarà ancora peggio. Sono intenzionati a farla pagare a Draco, che li ha traditi.-
- Quindi è così... e questo Harry lo sa?
Bisbigliò il ragazzo.
- Harry sa soltanto dell'attacco avvenuto ad Hogsmeade perché in quell'occasione intervenne di persona per aiutare Draco. Ignora però l'episodio della scritta. Silente ci ha chiesto la massima riservatezza per non creare allarmismi.-
Ron rimase in silenzio, fissando il vuoto.
- Perché Harry non mi ha parlato di Hogsmeade?
- Non lo so Ron. Penso che si sia comportato così per non farci preoccupare. Non aveva detto niente neanche a me. Io l'ho saputo da Draco.-
Il rosso annuì soprapensiero. Finalmente riusciva a capire perché Harry difendesse Malfoy dalle accuse di tramare al buio. Il biondastro non era il carnefice, bensì la vittima.
- Adesso mi sono chiare molte cose.
Hermione gli sorrise comprensiva.
- Lo immaginavo. Perciò vedi, non ha senso che vi sia tutta questa tensione fra di voi. E ti prego, cerca di accettare Malfoy. So quanto possa dare sui nervi il suo modo di fare, ma lui è diverso da suo padre perché ha fatto una scelta coraggiosa. Non giudicarlo solo per le apparenze.-
Ron stette ad ascoltare l'amica. Aveva compreso di aver sbagliato e di essere corso a conclusioni affrettate. Dentro di sé si ripromise di non ripetere mai più lo stesso errore superficiale. Ma la cosa più stupefacente era sentire Hermione difendere Draco Malfoy con tanto coinvolgimento. Ad udirla, sembrava stesse parlando di un comunissimo ragazzo e non del Principe delle Serpi per eccellenza. Ma Ron sapeva di doversi fidare dei suoi amici e del loro giudizio.
- Ho capito, 'Mione. Vedrai, cercherò di rimediare.

Il Ballo del Giglio Where stories live. Discover now