4- Incontro

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||Ben ||

« Ricordati di lasciar parlare me...» Mi ripete per la milionesimo volta Riccardo, il mio avvocato.

Annuisco nervoso. Non faccio altro che tirarmi il nodo della cravatta. Sono stressato, infastidito, arrabbiato e ancor di più spaventato. Non credo che Federico riuscirà a coprirmi da Anna. La conosco, ha un intuito imbattibile. Capirà subito che c'è sotto qualcosa.

« Potete entrare. » Ci informa una donna in veste elegante. Siamo nell'ufficio dello studio Francescani.

Appena entro noto che l'intera stanza è occupata da un lungo tavolo di vetro. Su due posti, vicini tra loro, ci sono Sara e quello che dovrebbe essere il suo avvocato

« Buongiorno. » Ci saluta lui con una stretta di mano. Lo stesso fa Sara ma quando prova a farlo con me io ritiro la mia mano e la guardo male.

Dal suo sguardo sembra offesa. Già, e fa bene. Come ha potuto farmi questo? Se voleva dei miseri soldi poteva almeno chiedermeli.

« Credo che già conosciate la situazione della mia cliente, la signorina Malani. » Inizia lui. « Appena ventiduenne. Con un figlio di sei anni. E con un'eredità scarsa. L'unica sua fonte di guadagno è il suo lavoro da bidella in una scuola da cui, come ovvio immaginare, il ricavato non basta a coprire tutte le spese condominiali e soprattutto necessarie per il figlio. »

« Fino a qui ci siamo arrivati. » Dice schietto Riccardo.

L'avvocato di Sara lo guarda accigliato ma poi prosegue. « La signorina Malani chiede che il suo cliente, il signorino Mascolo, le adibiti un assegno che basti per l'acquisto degli alimenti per il figlio Tommaso e per qualunque altra cosa gli necessiti. »

« Negato  » Risponde freddo Riccardo.

Sara rimane scioccata e mi guarda perplessa come a supplicarmi con gli occhi. Ma io rimango fermo nella mia espressione impassibile.

« Come scus... » Prova a dire Sara ma Riccardo la precede.

« Lei non ha mai informato il signorino Mascolo dell'esistenza di Tommaso. Per ben cinque anni il mio cliente non ha mai saputo di avere un figlio, perché lei stessa glielo ha tenuto nascosto. Ma ora che ha bisogno di denaro viene a proclamarlo al mio cliente come se fosse un suo dovere. Questa cosa sarebbe stata valida se lei non gli avesse mentito. Ma purtroppo lo ha fatto. È inutile stare qui a trattare. Se volete andare in fondo alla faccenda ci vediamo in tribunale. Ma non ve lo consiglio. Qualunque giudice darebbe ragione al signorino Mascolo, e sarebbe un gran spreco di denaro per lei signorina Malani, e da quel che vedo lei ne ha un gran bisogno. » La fredda lui. « Detto questo arrivederci »

Riccardo mi fa cenno di alzarmi e io lo faccio.

È stata meno dura di quanto pensassi. Eppure non mi sento un granché meglio. Vedo Sara uscire dalla sala conferenze e avvicinarsi a me.

« Come hai potuto? » Sbraita lei.

« Come ho potuto? Come ho potuto io? Sei tu che mi hai pugnalato alle spalle. Se volevi dei soldi potevi venire da me a chiedermeli. Senza coinvolgere nessun'altro. Ma hai preferito giocare sporco. Io mo fidavo di te. Sapevi che sto per avere un figlio e che sto per sposarmi. Una cosa simile avrebbe potuto mandare a monte la mia vita, nonché l'immagine della band. Ma hai preferito soddisfare il tuo egoismo. » Ringhio arrabbiato. « Stai lontana da me e dalla mia famiglia.  »





Amami | Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora