Capitolo 26

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"Riuscirei a vincere mille guerre con una mano, se tu mi tenessi l'altra."

*Draco*

La guardo mentre sistema le sue cose nel baule.
Non dice nulla, ma la preoccupazione è evidente sul suo volto.
Millicent fa la stessa cosa con i suoi abiti anche se la sua partenza è prevista tra due giorni.
Mi sistemo sul letto di Ethel e subito il suo profumo mi invade le narici. Sorrido e mi sdraio.
-Deve stare necessariamente qui?- Dice seccata la Bulstrode rivolta ad Ethel che ora sistema i libri in ordine dentro una borsa in pelle marrone.
Non risponde, ma non sembra neppure che abbia sentito, sembra persa nei suoi pensieri, nella sua paura.
-Sì.- Dico freddo io, chiudendo gli occhi, ma senza dormire.
I miei bagagli sono già a casa perciò non ho nulla da fare.

Dopo una decina di minuti sento la piccola mano della mia ragazza che mi scrolla la spalla.
-Draco, sono pronta.- Mi comunica.
Ha un ulteriore piccola borsa a tracolla, ma non faccio domande riguardo al contenuto.
Mi alzo e le faccio osservare per l'ultima volta quel dormitorio, dopodiché ci avviamo verso il cortile, fuori dal castello, così da poterci smaterializzare a Malfoy Manor.
Ad aspettaci c'é la Professoressa McGrannit che ci augura un buon futuro e buona fortuna per tutto. Ethel si asciuga una lacrima di malinconia e ricambia gli auguri, io saluto semplicemente con un 'arrivederci' freddo e distaccato.
Le stringo la mano che non è occuppata dal baule e dalla borsa e ci smaterializziamo davanti a casa mia.

Il buio, il terrore e tutte le emozioni negative subito ci assalgono alla vista di quella casa così cupa e triste.
Ethel non dice una parola, ma sento che mi stringe maggiormente la mano, perciò mi posiziono davanti a lei.
-Mio padre è dentro ad aspettarci, non so cosa succederà, ma se ci staremo accanto l'uno all'altra potremo vincere.- Per un periodo di tempo che mi sembra infinito non risponde, poi fa un respiro profondo.
-Andiamo.- Comunica avviandosi poi con i suoi bagagli verso l'ingresso.
Ci fermiamo davanti alle gigantesche porte d'entrata e busso con il battente a forma di serpente.
I grandi portoni si aprono emanando un rumore sinistro.
Appena i miei piedi varcano la soglia di casa, subito i ricordi riaffiorano nella mia mente.
Le urla, il dolore, le torture. La testa comincia a girarmi.
-Draco, tutto bene?- Sussurra Ethel, che subito mi fa ritornare in me. Accenno  un impercettibile movimento con la testa e subito sento la voce di mia madre.
-Bentornato Draco! Vedo che hai portato una graziosa ragazza.- Guarda incuriosita la nuova arrivata. L'abbraccio forte, proprio come ho fatto prima di partire per Hogwarts, come se fosse un tesoro intoccabile, come se volessi proteggerla. Presento Ethel a mia madre e subito instaurano una conversazione.
-Portala al piano superiore per farle vedere le stanze, Draco.- Dice sempre in tono gentile mia madre, e subito aiuto Ethel con i bagagli.
Le faccio vedere una stanza, accanto alla mia, con un gigantesco letto matrimoniale sulla parete destra e un grande tavolo su quella sinistra.
Lascia cadere la valigia e la borsa di libri, ma non lascia la borsetta a tracolla insieme agli altri bagagli. Mi fa segno di sedermi accanto a lei. Subito mi siedo, ma fa una cosa inaspettata, si sistema sulle mie ginocchia e incrocia le gambe dietro alla mia schiena, cinge le braccia dietro al mio collo e si abbandona ad un bacio vero, dopo molto tempo. Sembra quasi un bacio triste, pieno di insicurezze.
Dopo svariati minuti si alza e senza dire una parola mi invita a seguirla al piano terra. Ad aspettarci ci sono i miei genitori seduti al grande tavolo, imbandito di gustose ed invitanti pietanze.
Ci sediamo al centro e dopo un lungo momento di silenzio mio padre prende parola:
-Suppongo siate stanchi dopo il trasloco, più tardi potrete andare a riposarvi nelle vostre stanze.- Ethel annuisce e accenna un falso sorriso mentre io continuo a guardare il mio piatto, impassibile.
-Vero, Draco?- Insiste infastidito Lucius.
-Sì padre.- Rispondo questa volta.

Cerco il contatto visivo con la ragazza davanti a me, ma non lo trovo, il pranzo prosegue con mia madre che porge continue domande ad Ethel e quest'ultima che risponde sempre con un caloroso sorriso.
-Mentre Lucius e Draco vanno di sopra noi due potremmo parlare qui sotto, non credi?- Propone mia madre alla mia ragazza.
-Certamente.- Risponde subito dopo Ethel, senza indugiare.
Finito di pranzare mio padre mi accompagna di sopra, così che perdo di vista la mia ragazza.

*Ethel*

A differenza di Lucius, Narcissa è veramente una persona per bene.
Mi fa sentire a mio agio.
Lo si nota il continuo terrore nel suo sguardo, come in Draco, e mi verrebbe solo voglia di aiutarla.

Vedo Lucius scendere gli infiniti scalini che collegano i primi due piani della mestosa casa e subito la paura si fa nuovamente strada in me.
-Narcissa.- Dice solamente, freddo.
-Lucius, ti prego.- Sibila la donna.
Lucius mi si para davanti e mi si avvicina sempre di più all'orecchio con la baacchetta alla mano, io resto immobilizzata dal terrore che quell'uomo mi trasmette.
-Draco dorme sonni tranquilli con il Distillato Soporifero che gli ho fatto bere.- Sussurra.
Cerco di prendere con un veloce gesto la mia bacchetta dai pantaloni.
-Expelliarmus!- Urla l'uomo facendo balzare la mia bacchetta dall'altra parte della sala.
Mi punta la sua al collo e subito mi rendo conto che forse non uscirò mai più da questa stanza.
Ripenso a tutti gli anni passati da sola, ma non mi pentirò mai dell'anno passato con Draco Malfoy, nonostante tutti i problemi siamo riusciti ad essere felici, l'uno con l'altra.
Chiudo gli occhi e attendo.
-Lo avevo avvertito su voi sanguemarcio.- Dice, sempre con la bacchetta ben salda contro la mia gola.
-Ma lui non mi ha mai ascoltato.- Continua.
-Ed ora ne pagherà le conseguenze.- Conclude.
-Lucius ...- Dice a mezza voce la moglie.
-Petrificus Totalus!- Urla contro la moglie che subito cade a terra pietrificata.
L'uomo mi guarda negli occhi per un lungo periodo di tempo.
-Alzati.- Mi fa alzare dalla poltrona e mi trascina per un braccio verso il centro della sala.
Sorrido al fatto che se Draco non fosse venuto a pranzare con me quella volta, e se la Greengass non lo avesse baciato, a quest'ora sarei a casa mia, a domandarmi perché anche il mio ultimo anno ad Hogwarts l'abbia passato in solitudine.

-Crucio!-

Sento in lontananza quella parola che mi fa piegare in due dal dolore.
Un dolore mai provato prima. È come se qualcuno mi infilzasse mille lame roventi nella pelle e continuasse a girarle lentamente. Come se la morte mi aspetasse dietro l'angolo.
Le lacrime mi scendonono senza controllo e il mio unico desiderio è che qualcuno mi trascinasse via da tutta questa sofferenza.
-Crucio!-
Sento ancora, e ancora il dolore si propaga nel mio corpo.

Non so quante altre volte quella parola è stata pronunciata contro di me, ma in questo momento, preferirei morire che vivere.


Ormai la fine mi sembra sempre più vicina, non so neppure quanto tempo sia passato, ma ogni secondo sembra un anno in più d'agonia.
La vista comincia ad offuscarsi ed i miei occhi sono sempre più stanchi, il mio corpo non reagisce più ai comandi e ad ogni minimo movimento il dolore si fa più intenso.

-Stupeficium!- La voce di Draco irrompe nella stanza e subito il corpo di Lucius viene scaraventato contro la parete, privo di sensi.
Il giovane Malfoy corre verso di me, ma l'unica cosa che desidero, è chiudere gli occhi ed abbandonarmi alla morte.

*Draco*

Vedo il suo corpo disteso a terra, debole, fragile, pronto a morire.
Mi inginocchio accanto a lei e le faccio appoggiare la testa sulle mie ginocchia.
-Ethel, ti prego, apri gli occhi.- Dico tra le lacrime.
Non reagisce, il suo corpo resta immobile e freddo.
-Ethel, ti scongiuro apri gli occhi, ora!- Le lacrime non cessano di scendere, appoggio il mio capo sul sul petto e sento il debole battito del suo cuore.
Socchiude appena gli occhi e sussurra qualcosa.
-Come?- Chiedo, in preda al panico.
-Anch'io.- Sibila.
-Cosa anch'io?- Continuo.
-Anch'io ti amo.-
Resto immobile. Non posso perderla, non di nuovo.

-Che scena commuovente.- Dice mio padre, riprendendosi dall'incantesimo.
-Peccato che finisca così presto.- Mi alzo girandomi alle sue parole, ma subito noto mia madre alle sue spalle:
-Crucio!- Urla Narcissa.
-Smaterializzatevi, ora!- Urla.
Prendo tra le braccia la ragazza e ci smaterializiamo all'instante.

Ci ritroviamo in una casa vuota e subito appoggio il corpo di Ethel su un divano.
Le accarezzo il viso con il pollice e noto subito che cerca di aprire gli occhi.

-Draco ...- Sibila.
-È tutto finito.- Le dico.

La borsa a tracolla è ancora lì, sul suo corpo, la apro e trovo quel libro marrone vecchio e logoro, che portava sempre con sé.

"A ripensare a quei momenti in cui mi sono sentita sola, mi rattristo, avevo bisogno di qualcuno, e ora che ho trovato quel qualcuno vivo con la costante ansia di perderlo. Non posso ancora cadere in questo infinito mare che è la solitudine."

Fisso la pagina ingiallita.

-Non sarai mai più sola, piccola.- Dico chiudendo il libro e dandole un leggero bacio sulla guancia.


Epilogo prossimo capitolo!

Non sono più in me || Draco MalfoyWhere stories live. Discover now