Quando il bianco diventa nero...

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Quello era uno dei tanti giorni della guerra, uno come altri in cui tutti sapevano che potevano perdere la vita, era normale, tanti erano morti e altri avevano visto i propri amici andarsene per sempre da quella terra, anche Tenten in quel periodo aveva assistito alla dipartita di molti, ma mai e poi mai avrebbe creduto di vedere la morte del suo compagno di scuadra Neji Hyuga, aveva sempre creduto che quel ragazzo sarebbe sopravvissuto a tutto anche alla guerra, ma pultroppo si sbagliava. Era lontana di alcuni metri dal corpo del ragazzo ma poteva vedere chiaramente i suoi vestiti sporchi di sangue, il suo sangue, i capelli liscissimi ora in disordine, il triste sorriso sulle sue labbra, la pelle ancora più pallida di come lei ricordasse, ma soprattutto la cosa che più turbava Tenten anche da quella distanza erano i suoi occhi un tempo di un bianco purissimo e regale, ora divenuti di un nero petrolio, ma non erano neri come quelli di Rock Lee quello era un nero più fitto, più spento, erano occhi morti che se un tempo erano capaci di vedere ogni cosa, adesso nom avrebbero più visto nulla.
Tenten era scossa da quella visione tanto raccapricciante, ma non piangeva, non poteva se lo era giurato che non avrebbe pianto, eppure il desiderio era tanto, si stava avvicinando a Neji, e più si avvicinava più poteva scorgere il terrore e la rabbia nel volto di Naruto, le lacrime versate senza sosta dalla cugina di lui, e il segno che da vivo lui aveva tanto odiato, ora sparito insieme alla sua vita, si lasciò cadere a peso morto sulle ginocchia vicino a quel corpo inerme che lei tanto amava, si Tenten amava Neji e solo ora ne aveva la piena consapevolezza, e con questo pensiero nella testa non riuscì a trattenere una timida lacrima che le stava solcando il pallido volto, Neji era morto, non avrebbe più potuto dirgli quanto lo amava, non avrebbe più potuto ammirarlo mentre si allenava, era tutto finito, e ora desiderava tanto accasciarsi vicino al corpo dell'amato e rimanere li finché non lo avesse raggiunto, si destò quasi subito da questi orrido pensieri, lei non poteva morire, se anche lei avesse perso la vita quello che lui aveva fatto sarebbe stato vano, e questo perché con il suo sacrificio aveva salvato Naruto e di conseguenza tutta la forza shinobi, era così che voleva pensare, voleva credere che fosse lui l'unico eroe di quella guerra, si rialsó stanca e turbata, ma pronta a combattere.

10 anni dopo

Tenten in quegli anni era diventata una donna forte e matura, divideva la sua vita tra allenamenti, missioni e il suo negozio di armi che tanto amava, tutti al villaggio la conoscevano come una donna di 27 anni allegra e sorridente, una donna che non si faceva scalfire da niente e che girava perennemente con un grande sorriso sulle labbra per le vie di Konoha, eppure ogni 18 0ttobre qualcosa in lei cambiava, in quel giorno non accettava missioni di alcun tipo, chiudeva il negozio e non andava agli allenamenti. In quella specifica data si recava solo in luogo la mattina presto, andava dove la maggior parte dei ninjia della foglia erano bloccati in un sonno eterno, si di reggeva ad una pietra di marmo bianchissima dove era inciso il simbolo del clan Hyuga, e sotto a questo era riportato in rilievo un nome scritto in oro, lei delicatamente lo accarezzava ogni volta quel nome e lo rileggeva come se sperare che fosse cambiato, che quel nome non si trovasse in cimitero, e puntualmente si sbagliava il nome era sempre quello, Neji Hyuga. Il 18 ottobre era solita piangere tutte le lacrime che tirante l'anno aveva trattenuto, a dire a quella lapide quanto amasse il ragazzo che era sotterrato sotto di essa.

2 anni dopo

Tenten si era recata alla tomba di Neji in lacrime, non era mai accaduto prima, soprattutto perché non era il 18 0ttobre. Piangeva e tra i singhiozzi chiedeva perdono, si scusava perché lo aveva tradito, aveva tradito la promessa di eterna fedeltà, si era innamorata del compagno di scuadra Rock Lee e ora era incinta. Amava Lee eppure Neji anche se non era più tra i vivi era stato il suo primo amore.

18 0ttobre

Era la prima volta che la donna non si presentava alla tomba di marmo in quella data, ma era stata trattenuta, non aveva proprio potuto andarci e questo perché il suo bambino aveva deciso senza il suo consenso di nascere la mattina del 18 0ttobre. Per il nome il marito aveva pensato a quello di Neji, ma lei dopo che glielo aveva proposto si era guasi arrabbiata, no suo figlio non si sarebbe chiamato Neji, e questo perché a detta sua il ragazzo dagli occhi perlacei era semplicemente unico e a lei avrebbe fatto male chiamare il bambino con quel nome che non gli apparteneva,Nin quanto lui non avrebbe mai posseduto la sua pelle chiarissima, il suo carettere distaccato e schivo, il sigillo sulla fronte, che Neji tanto odiava, e in fine non avrebbe avuto i suoi occhi bianchi, ecco perché di comune accordo avevano deciso di dargli il nome del loro maestro ormai deceduto, il maestro a cui loro, Neji, Naruto,Kakashi e molti altri avevano voluto bene. In quella data tanto triste per Tenten nacque suo figlio, Gai Lee.

Negli anni avvenire Tenten la mattina del 18 0ttobre andava sulla lapide di Neji, ma non per piangere come aveva sempre fatto, ora ci parlava come se fosse un amico di vecchia data che non vedeva da tanto tempo, poi lo salutava e andava a casa a festeggiare il compleanno del figlio, era strano come quel giorno fosse diventato tanto importante per lei, in quella data ricordava una vita spezzata e una appena nata.

Come favole della buona notte aveva sempre raccontato a Gai le avventure di Neji, ma mai si era soffermata a parlare della sua morte, eppure quel giorno del suo dodicesimo compleanno il figlio gli aveva chiesto di raccontarglielo, Gai non era stupido, aveva capito che la madre amava quel ragazzo che era sempre al centro delle sue storie, lo amava come quando era ragazza ma era un amore che negli anni era mutato. Tenten sospiró rumorosamente e iniziò a narrare, raccontava il suo dolore le lacrime mai versate e in particolare la sensazione di vuoto che la aveva colpita quando aveva visto il mutamento degli occhi di Neji, Gai era rimasto sconvolto pensando a quel ragazzo che aveva preso come modello di vita spegnersi in quel modo, non riusciva neanche a credere che questa era stata la sua fine, si era spesso immaginato la sua morte, ma in ogni fantasia lui era morto salvando tutti, era stato lui l'eroe e non il settimo hokage, ma andava bene lo stesso lui era sempre il migliore ai sui occhi.
La madre si alsó diede un bacio sulla fronte al figlio e si diresse in camera sua.

60 anni dopo la dipartita di Neji

Tenten si era sentita male aveva 77 anni e forse per lei era giunta la fine, il marito e il figlio la portarono in ospedale, e la affidarono a Sakura se lei non poteva guarirà nessun altro poteva. Sakura stava facendo tutto ciò che era in duo potere per tenerla attaccata a la vita, ma era come se Tenten avesse smesso di lottare, Rock Lee piangeva a dirotto mentre il figlio aveva un sorriso malinconico disegnato sulle labbra, e intanto che assisteva alla morte della madre pensava :" finalmente potrai raggiungere Neji, mamma..."
Il cuore di tutti si era bloccato quando Sakura aveva dato la triste notizia, Tenten era morta.

Era intorpidita, scossa e non sapeva dove si trovava, si alsó guardando lo sfondo intorno a lei, era completamente bianco ed emanava luce, si guardó le mani abituata a vederle vecchi e grintosa si sconvolse quando vide che erano giovani, dietro di lei c'era uno specchio in cui si specchió indossava un kimono di un leggero rosato con un poco di strascico, era giovane come non era da tanto tempo aveva circa 18 anni, i capelli non erano raccolti in quei due codini che tanto la caratterizzavano ma bensì erano sciolti, si giro di soprassalto, qualcuno la aveva toccata, appena vide di chi si trattava inizió a piangere, era lui, era Neji la stringeva forte a se accarezzandogli i capelli castani, era perfetto, bello come mai lo aveva visto indossava un kimono bianco, che si confondere con la sua pelle e con lo sfondo di luce non riusciva a credere di star veramente abbracciando il suo Neji, era il suo desiderio da tanto,troppo, e ora finalmente si stava avvetando.
"Tenten" chiamó Neji con voce pacata, la ragazza a cui apparteneva il nome alsó lo sguardo specchiandosi nei suoi occhi di chiaccio, lui poi continuò a parlare :" Tenten,voglio che tu sappia che i miei ultimi pensieri sono stati volti a te, a te che io non potevo più veder sorridere, ma soprattutto non potevo più dirti che io Tenten... ti amo"
Lei spalancò gli occhi a quelle parole scossa capendo che il suo amore era ricambiato, lo strinse di più a se per paura che sparisce inizió a piangere, bagnando il suo abito candido e in fine con ancora il viso intriso di pianto avicinó le labbra a quelle di lui e lo baciò, quando il dolce bacio fini lei sussurrò :" ti amo ance io Neji, da sempre e per sempre, amo tutto di te anche i tuoi difetti, e ora non desidero altro che starti accanto nei secoli."

In tanto nel mondo dei vivi...

Gai:" mamma, mammina mia, spero che era tu sia felice vicino a colui che hai sempre amato, addio mamma.







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Note autrice:
Questa è una storia che mi é venuta in mente di notte, quando non riuscivo a dormire, spero che il risultato sia stato gradevole.
È la prima volta che scrivo di Neji e Tenten quindi vi chiederei di essere clementi, per favore ditemi come avete trovato il racconto nei commenti, sia se vi è piaciuto ma anche se non lo avete apprezzato, mi farebbe molto piacere sapere le vostre impressioni, grazie della lettura, e mi scuso per i possibili errori ortografici, alla prossima.
Nazumi_chan.

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