1:A stupid world

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Mentre mi incammino verso casa, dove le mie sorelle mi aspettano, non posso fare a meno di pensare a quanto questa città sia stupida, abitata da gente stupida che va in paranoia per un graffio sull'auto, o che si preoccupa di non avere abbastanza vestiti nell'armadio e continua a comprare, attaccandosi a una stupida concezione materialista, senza preoccuparsi delle persone stupide che sono state scartate da altre persone stupide e adesso vivono in mezzo alla strada, sperando che qualche anima stupida e pia possa aiutarli.

Il mondo è diventato un vero schifo, gli esseri umani trovano un qualsiasi pretesto per discriminare e quando non c'è ne sono, li inventano, dimenticando la cosa più importante: sono tutti uguali.

Quando donammo i tre giroscopi, non tennimo in considerazione che sarebbero potuti cadere in mani cariche d'odio, rancore e idee folli. Volevamo far tornare la terra il luogo prosperoso dell'era d'oro. Quando noi dei abitavamo il mondo in simbiosi con gli umani, quando potevamo camminare per le strade senza dover nascondere la nostra natura. Sono avvolti in un'aura di indifferenza e stupidità che impedisce ai "Pezzi Grossi" di rivelare la loro vera forma, l'occhio e la mente dell'uomo non reggerebbero, finenedo per bruciare.

Io stessa e le mie sorelle abbiamo dovuto camuffarci e omologarci alla società, i nostri occhi bianchi sono stati coperti da lenti a contatto colorate, che sono scomodissime oltretutto! Bruciano e pizzicano, in questo momento vorrei strapparmi i bulbi oculari per il fastidio che mi provocano! I nostri comodissimi kimono sono stati sostituiti da orrendi pantaloni e magliettine troppo strette, decisamente troppo. In quest'epoca le donne non hanno rispetto del loro corpo e lo mettono in mostra come un trofeo, senza pudore. Entrare in un negozio di vestiti, sperando di trovare qualcosa di coprente è come dare una caramella a un bambino e poi cercare di riprendersela, IMPOSSIBILE.

SSon

Sono finalmente giunta all'appartamento che io e le mie sorelle siamo riuscite ad affittare, con non poche difficoltà ad Amsterdam, dimenticavo di dire che gli umani sono anche terribilmente attaccati al denaro e lo venerano, se andassi in giro per il mondo e cercassi con attenzione, sono sicura che troverei qualche setta satanica dedicata ai soldi, con tanto di piccola Bibbia e Messia, tutti vestiti di dollari e cappucci verdi. Prima di entrare, controllo l'ora dal mio orologio da taschino, per quella che sarà la centesima volta nell'ultima mezzora, assicurandomi di essere perfettamente puntuale. Tiro fuori le chiavi dallo zaino che porto in spalla, rigorosamente grigio, ma prima ancora che me ne accorga mia sorella Miku, il Futuro, apre la porta. "Ti ho vista arrivare"sbuffa come se avessi interrotto un momento di fondamentale importanza, cioè guardare Beautiful stravaccata sul divano. Non ho ancora capito perchè adori così tanto questa stupida soap opera, non so neanche come faccia a stare dietro a tutti quegli improbabili triangoli amorosi.

"Hisoka, prova soltanto a lamentarti del mio amore per Beautiful e io ti strappo le budella e poi ti strangolo" com'è dolce e affabile la mia adorata sorella, "Non ci posso fare niente se quel programma è orrendo e senza logica. E per carità, smettila di prevedere le MIE azioni, é alquanto irritante e fastidioso. Ah, per la cronaca anche se mi strangolassi con le mie budella non morirei, rassegnati al fatto che continuerò a darti fastidio per molto tempo, per sempre ad essere precisi" sbuffo infastidita, lanciandomi a peso morto su Miku che occupa tutto il divano. "Potreste smetterla di bisticciare, una volta tanto, e venire qui a discutere di cose serie, tipo la sicurezza del mondo?" è un debole sospiro esasperato quello di Miwako, il Passato, ma basta per farci smettere di pizzicarci e andare a sederci al tavolino rotondo in legno, posto pochi metri dopo il divano, assumendo un'espressione seria.

Ci fissiamo attentamente, le lenti colorate sono state rimosse, e i nostri occhi bianchi cozzano l'uno con l'altro, freddi e inespressivi. Percepisco lo scorrere del tempo, che passa attraverso di me, attraverso di noi. Prendo dalla tasca posteriore dei jeans il mio orologio da taschino, controllando ossessivamente le lancette, 12:23,34; 12:23,35 Tic Toc Tic Toc, è una calda giornata di fine settembre ma in questo momento è come se fossimo in altra dimensione, non ci rendiamo conto di queste piccole sottigliezze mentre siamo immerse in quest'attimo. "Izanagi è arrabbiato e gli dei olimpici minacciano di prendere seri provvedimenti se non risolviamo la cosa, anche le divinità Indù sono furiose" afferma pacatamente Miwako scostandosi i capelli neri dal volto "Dobbiamo assolutamente trovare l'ultimo giroscopio, gli altri due sono andati distrutti portando non pochi problemi, abbiamo sistemato il tutto come meglio potevamo, non possiamo permettere che tutto venga stravolto, di nuovo" aggiunge sommessamento colei che nel passato può osservare. "Abbiamo un'altro problema a cui pensare, mie sorelle, domani si verificherà una distorsione temporale, prevedo che sarà anche piuttosto forte, ma grazie ad essa troveremo una pista su cui indagare" ho sempre trovato curiosa la bussola di Miku, ciò che prevede cambia ogni giorno, in base ai piccoli vuoti di tempo, causati dalla comparsa dei tre giroscopi. Le distorsioni temporali ci costringo a tornare nel nostro luogo di creazione per tenere insieme l'equilibrio tra Passato, Presente e Futuro.

"In ogni caso ho trovato qualcosa di interessante all'università di Amsterdam, c'è un ragazzo che sembrerebbe indifferente ai cambi temporali, è solo una supposizione al momento, ma dopodomani potremmo averne la conferma" mentre aggiorno le altre due della mia scoperta, afferro un fetta di pizza della sera precedente, credo, rimasta sul piccolo bancone della cucina. Tecnicamente noi Kami non abbiamo bisogno di nutrirci con il cibo degli umani, ma devo ammettere che in questo sono bravi. Le mie sorelle mi guardano stupite,come se non si aspettassero un possibile risvolto delle nostre ricerche, i loro occhi bianchi risaltano nella penombra della stanza, così come il contrasto fra i loro capelli, bianco e nero.

"E questa tua... supposizione, da cosa deriva? Perchè sarebbe la risoluzione ai nostri problemi, e non abbiammo tempo da sprecare per delle semplici supposizioni" mi aspettavo una domanda del genere da Miwako, non si è mai lanciata in azioni sconsiderate o conclusioni affrettate, la saggezza è il suo vanto e mi costa ammettere che senza di lei saremmo perse. Mi affretto a spiegare ciò che ho scoperto, così da eliminare il dubbio insinuatosi dentro lei "Come ben sapete, l'uso scorretto dei tre giroscpi da noi donati ci ha private del potere di intervenire sui vuoti temporali, che sono appunto piccole scomparse del tempo venuto, noi ne siamo sempre coscienti perchè è ciò che governiamo, gli umani non..." prima di poter terminare quello che sarebbe stato un interminabile sproloquio, vengo brutalmente interrotta da Miku, che mi intima di arrivare al dunque, prevedendo le mie future parole, mi limito a scoccarle un'occhiataccia per poi proseguire "In poche parole si è accorto del cambiamento portato dal vuoto, prima di esso il suo docente di filosofia aveva richiesto un saggio di quindici pagine su Schopenhauer e il vuoto ha annullato questa azione, è stato esilarante vedere la reazione sconcertata di quel povero ragazzo, che due giorni dopo ha consegnato il compito, e quella interdetta del professore. Sono sicura di questa cosa perchè ho frequentato un paio di lezioni, abusivamente, di quel professore che tralaltro è molto bravo" sbotto con voce infastidita dalla precedente interruzione. Miku estrae dalla tasca della sua felpa, bianca, la bussola bronzea sfiorandone delicatamente il quadrante, sposta lentamente lo sguardo su di me "Mi serve il nome del ragazzo, per conoscerne il futuro"mormora con voce smorzata, le mie labbra si increspano leggermente verso l'alto mentre ripenso alla figuraccia del ragazzo "Sebastiaan Van Der Meer".



*Spazio autrice*

Ecco qui il primo capitolo della storia, anche questo è abbastanza corto, ma piano piano i capitoli si allungheranno sempre di più, la storia si svolgerà dal punto di vista di Hisoka, il presente e successivamente scoprirete il perchè. Ho finalmente cambiato copertina, è stata realizzata da me, e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Come vi sembra il capitolo? Spero possa esservi piaciuto, chiedo ancora scusa per il pessimo latino di google traduttore del precedente capitolo (che provvederò a sistemare) u.u Pardon.

Sayonara, ci si vede al prossimo capitolo!




Timeline: praesens  simplex argomentum non estWhere stories live. Discover now