Parliamo.

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Quando Yoongi aveva allontanato da se quell'uomo si era pulito le labbra col dorso della mano guardandolo con un'espressione disgustata. Solo in un secondo momento aveva pensato a guardare nella direzione di Jimin per assicurarsi che quello che era appena successo non l'avesse turbato in qualche modo, ma appena gli occhi di Yoongi si spostarono sul suo ragazzo questo con movimenti veloci aveva raccolto la sua roba e stava uscendo dalla mensa.
Yoongi senza badare a niente e nessuno lasciò il posto in cui era seduto e seguì il suo ragazzo fuori da quella stanza. Lo raggiunse di corsa e appena gli fu a qualche passo si sporse in avanti fermandolo per il polso così da farlo voltare.
Jimin si voltò con estrema lentezza e con quella stessa lentezza guardò prima la mano di Yoongi sul proprio polso e poi gli occhi del ragazzo.
Lo sguardo di Jimin aveva fatto raggelare il sangue a Yoongi che ora gli aveva lasciato il polso e aveva fatto un passo in avanti allungando una mano per posarla sulla guancia del suo ragazzo

-Yoongi non toccarmi. -il tono freddo che uscii dalle labbra di Jimin fu una sorpresa e in quel momento per il maggiore fu come ricevere uno schiaffo.
Fermò la mano a qualche centimetro dalla guancia di Jimin e poi la fece ricadere lungo i fianchi.

-Okay, ma ti prego lascia che ti spie- Yoongi fu interrotto da Jimin che aveva ripreso a parlare.

-Lascia che ti spieghi, non è come pensi, è stato lui a baciarmi davanti tutta la scuola. Credi sia stupido?! -ora la voce di Jimin si era alzata e i suoi occhi erano bagnati.
Aveva dato le spalle al maggiore e stava per allontanarsi quando questo lo fermò ancora prendendo nuovamente per il polso.

-Ti ho detto di non toccarmi! In questo momento non ho voglia di parlarti, ti ascoltarti o di guardarti, quindi va via o lascia che sia io ad andarmene.

Yoongi era rimasto solo nel cortile davanti la mensa mentre guardava Jimin andare via e progettava di uccidere Joongki.
Improvvisamente si sentì spingere da qualcuno e quando capì di chi era stato assunse un'espressione confusa.
A un passo da lui Jungkook lo guardava rabbioso e Taehyung alle sue spalle sembrava altrettanto infastidito.

-Yah piccoletto, qual'è il tuo problema? -Yoongi si era ricomposto e solo allora si era accorto che assieme ai due c'era anche Hoseok.

-Ti rendi conto di averlo ferito o sei stupido?

-Stai parlando a un tuo Hyung, porta rispetto e questi sono affari miei e di Jimin quindi stanne fuori.

-Un mio Hyung un cazzo. Se Jimin lascia cadere sono una lacrima sei morto. Mi protegge da quando ho sei anni, ora è il mio turno, da questo momento in poi stagli lontano. -Jungkook gli aveva dato una spallata e seguito da Tae erano spariti.

Dopo le parole del ragazzino Yoongi si sentì uno schifo, almeno dieci volte di più di quanto già non si sentisse.

Hoseok era stato comprensivo ed erano tornati assieme all'appartamento dove Yoongi si era chiuso subito in camera da letto e aveva fatto a pezzi qualsiasi cosa ci fosse sulla scrivania.
Hoseok aveva preferito lasciarlo da solo, dopo qualche ora, quando non sentì nessun rumore provenire dalla stanza entrò. Yoongi dormiva e Hoseok si preoccupò di coprirlo e raccogliere le poche cose rimaste intere dal pavimento.

Jimin non aveva dormito molto, non stava male, era soltanto infastidito dal fatto che qualcuno che non era lui avesse toccato Yoongi in quel modo così intimo.
Appena sorto il sole sentì il bisogno di correre, si vestì, uscì di casa e corse per le strade del quartiere un numero indefinito di volte.

Quando tornò a casa era più rilassato, si preparò del caffè, tornò in camera da letto e stava per andare a fare la doccia quando il telefono aveva preso a squillare. Ignorò quella chiamata e quando controllò il display trovò tre messaggi di Yoongi e diverse chiamate.
Rimise il cellulare sul comodino e andò a fare una doccia.

Yoongi stava davvero impazzendo. Essere ignorato in quel modo da Jimin era come una tortura.
Quando anche l'ennesima chiamata venne evitata non riuscì a trattenersi. Prese la propria felpa e uscì di casa.

A piedi aveva raggiunto l'appartamento di Jimin e Tae e appena arrivato davanti alla porta fu quest'ultimo ad aprire.

-Yoongi, credo di non poterti far entrare.. -aveva parlato il ragazzo grattandosi la nuca ancora un po addormentato e forse anche a disagio.

-Tae, cinque minuti, se mi dice di andare via sparisco.

Il più piccolo aveva annuito e si era spostato dalla porta facendolo entrare.

Senza aspettare che Taehyung gli desse il permesso, Yoongi si era spostato nel corridoio ed era andato davanti la porta della stanza di Jimin, stava per bussare ma la mano rimase ferma a mezz'aria per poi posarsi contro lo stipite.

-Jimin so che hai detto che non vuoi vedermi o sentirmi. Ma seriamente è passata solo mezza giornata e io già sto impazzendo. Non chiederò ancora scusa e non dirò che mi dispiace ti chiedo soltanto di parlarmi. Sono un fottuto egoista ma ti prego... - Yoongi parlava alla porta della camera di Jimin e teneva la testa bassa sulle proprie scarpe mentre il tono di voce si faceva via via più basso.

-Dai Yoongi Hyung. Basta con le cazzate, forse è meglio se vai.. -Tae gli aveva messo una mano sulla spalla e Yoongi aveva annuito e stava per lasciare il corridoio quando la porta in fondo si aprì.

Dal bagno era uscito Jimin con addosso una tuta grigia e larga, aveva ancora i capelli bagnati e Yoongi si innamorò per l'ennesima volta.

-Parliamo? -aveva mormorato mentre si grattava la nuca, apriva la porta della sua stanza, entrava e aspettava che Yoongi facesse lo stesso.



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Okay inizialmente mi scuso per il capitolo corto.
Inoltre, se è triste la colpa è tutta di Taeyang che mi ha tenuto compagnia mentre lo scrivevo con eyes, nose, lips.

Se non conoscete la canzone ascoltatela perché dire che è bellissima è dire poco.

La smetto, spero vi piaccia e ci vediamo al prossimo~~

Save Me. || YOONMINWhere stories live. Discover now